Come funziona la carta docente: la guida completa

crediti formativi per il concorso docenti

Signori e signore, ecco gli attesissimi aggiornamenti sui 24 cfu a Pesaro e nel resto d’Italia. Non si tratta di cambiamenti che stanno per caderci addosso da un momento all’altro, non sono del tutto imminenti ma è meglio essere preparati a quello che sta per arrivare. In questo articolo riportiamo qualche informazione utile sulle previsioni delle procedure per il reclutamento degli insegnanti. Informazioni che possono servire a tutte le persone intenzionate a intraprendere una carriera nell’insegnamento, e che devono avere a che fare per forza di cose con la burocrazia e le sue regole.

24 cfu a Pesaro: cosa succede?

24 crediti formativi universitari per insegnareDa qualche settimane continuiamo a ricevere aggiornamenti su una una legge, esattamente la numero 79 del 2022, che so occupa di rendere effettivo il Decreto Legislativo numero 36. Questo documento di legge riguarda la formazione del corpo docenti e i nuovi percorsi di reclutamento insegnanti, dunque riguarda anche la spinosa questione dei 24 crediti formativi universitari per insegnare che in questi ultimi anni sono stati spesso al centro dei dibattiti sul mondo della scuola e le sue modalità. Le domande che si sentono aleggiare spesso e volentieri nell’aria sono le seguenti: Sono ancora necessari i 24 cfu per l’insegnamento? Perchè si sente dire da un po’ di tempo a questa parte che non serviranno più? Dobbiamo premettere che i metodi di reclutamento che hanno funzionato fino ad ora resteranno validi fino al 31 dicembre 2024. Stiamo parlando di cambiamenti imminenti ma non di fulmini a ciel sereno. Il Ministero ha previsto un lungo periodo di adattamento e passaggio, vista la complessità della materia, che riguarda moltissime persone. Una delle regole che cambieranno in modo pressoché definitivo quanto accaduto fino ad oggi riguarda proprio i crediti per l’insegnamento, richiesti in numero di 24 in determinati settori scientifici disciplinari. Per consentire a tutti i futuri insegnanti che si sono già impegnati in passato a totalizzare questi crediti non cambia nulla fino al 31 dicembre 2024, ma dopo si dovrà cambiare registro, del tutto. I 24 crediti per diventare docenti sono validi fino al 31 dicembre 2024 come requisito, a condizione che siano stati acquisiti entro il 31 ottobre 2022. Stiamo parlando di una scadenza molto vicina! Devi sbrigarti, se hai intenzione di conseguire i 24 cfu a Pesaro, questo è ancora il momento giusto. A questi 24 cfu però devono essere affiancati anche i crediti del tirocinio diretto, come previsto dalla legge, crediti che corrispondono al numero di 10 cfu o 10 cfa. Si attendono nuove disposizioni dai prossimi Dpcm, che però stanno tardando e non si ha certezza di quando verranno pubblicati. Erano previsti per il 31 luglio ma ancora stiamo appesi in attesa di nuove informazioni. Attesa molto spinosa, perchè queste nuove indicazioni contengono una misura ancora più discussa dei famosi 24 crediti, ovvero l’abilitazione per insegnare relativa all’acquisizione di ben 60 crediti universitari.

24 crediti: le cose stanno cambiando

Quindi, come abbiamo detto, possiamo considerare questa misura dei 24 crediti formativi per il concorso docenti come una misura destinata a cadere in disuso ma non proprio dall’oggi al domani, fortunatamente. Fino al 24 dicembre sarò ancora valida, insieme a quella che prevede il possesso del titolo di studio relativo alla classe di concorso in cui si vuole concorrere e che corrisponde alla materia che si vuole insegnare. Sono comunque ammessi a partecipare al concorso per i posti comuni di docente di scuola secondaria di primo e secondo grado e per i posti di insegnante tecnico-pratico coloro che abbiano totalizzato almeno 30 CFU/CFA del percorso universitario e accademico di formazione iniziale, fermo restando che parte dei CFU/CFA siano di tirocinio diretto. Fino alla fatidica data del 31 dicembre 2024 ai percorsi di specializzazione sul sostegno posso accedere, nei limiti della riserva di posti stabilita con decreto del Ministero dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministero dell’istruzione, coloro che abbiano prestato almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque su posto di sostegno nelle scuole del sistema nazionale di istruzione, ivi compresi le scuole paritarie e i percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni, e che siano in possesso dell’abilitazione all’insegnamento e del titolo di studio valido per l’insegnamento. In questo paragrafo abbiamo spiegato meglio alcuni dei punti più complessi e difficili, sperando di aver fornito un servizio utile. Dal momento che molti dubbi affliggono coloro che decidono di intraprendere il percorso per l’insegnamento qualche riposta in più non guasta, anzi, può contribuire a migliorare la consapevolezza di cosa si va incontro.

24 cfu o 60 cfu: ritardi e aggiornamenti

crediti per i concorsi docentiStiamo scrivendo questo articolo quando ancora le modifiche non sono del tutto definitive. Le informazioni sui crediti per i concorsi docenti arrivano a rilento, è chiaro che ci saranno parecchi elementi di rinnovamento ma ancora non possiamo dare a queste indiscrezioni nessuna veste di ufficialità. Anche la pubblicazione dei decreti attuativi è in ritardo, e per questo motivo i documenti che dovevano contenere tutti i dettagli della riforma del reclutamento docenti sono ancora, diciamo, in sospeso. Ai futuri docenti preme sapere soprattutto avere risposte certe sulla parte relativa al DPCM che sancisce l’introduzione del percorso dei 60 CFU, uno dei più discussi dell’intera riforma. Il governo è riuscito a introdurre nel decreto Aiuti bis la legge e le indicazioni che sanciscono la figura del docente esperto. Visto lo slancio si era in attesa anche delle norme utili a mettere in chiaro il percorso da 60 Cfu, ma niente da fare, dobbiamo ancora aspettare, in effetti per alcuni le ferie non sono ancora finite. Agli aspiranti insegnanti sta a cuore soprattutto la parte inerente i dettagli della stessa offerta normativa, relativamente alla possibilità che sia a numero chiuso e che possa beneficiare di un limite di costo. Tutte misure che creerebbero qualche problemino. Quel che è certo, finora, è che si tratterà di un percorso i cui costi saranno a carico del docente. E questa indiscrezione ha generato non pochi malumori.

24 cfu a Pesaro: validità e durata

Qui sotto, nelle prossime righe, spieghiamo ancora meglio alcuni punti poco chiari, che spesso costituiscono il nucleo delle domande fatte con più frequenza in merito a questa questione dei 24 cfu. I 60 CFU/CFA prevedono che almeno 10 siano di area pedagogica, comprendente attività di tirocinio diretto e indiretto non inferiore a 20 CFU/CFA. Per ogni CFU/CFA di tirocinio, l’impegno in presenza nelle classi non può essere inferiore a 12 ore. Come abbiamo prima scritto, molti si interrogano soprattutto sulla futura validità dei 24 crediti, ribadiamo che sarà riconosciuta la validità dei 24 CFU/CFA già conseguiti quale requisito di accesso al concorso. Il limite, però, è bene ricordarlo ancora una volta, sarà relativo all’acquisizione degli stessi, fissata per fine ottobre 2022. Anche se il nuovo anno scolastico è praticamente alle porte e le procedure di immissioni in ruolo e assegnazioni supplenze sono in pieno corso di svolgimento, non ci sono ancora novità per le tante classi di concorso della procedura ordinaria per la scuola secondaria, nonostante le prove orali siano già concluse. Sono in tanti ad attendere ancora la pubblicazione della graduatoria di merito relativa al concorso.

Ultime novità sul reclutamento insegnanti

Quanto detto in questo articolo generico e non del tutto esaustivo ci fa intuire quanto sia ancora in sospeso la procedura di reclutamento e la sua revisione, gli effetti dei ritardi si fanno sentire dalle preoccupazioni delle persone coinvolte e interessante al reclutamento. Sono molto preoccupati soprattutto i candidati che volevano iscriversi in prima fascia GPS proprio quest’anno, costretti a doversi scontrare con un silenzio che non aiuta a capire. Se la scadenza per lo scioglimento della riserva del 20 luglio era da facili profeti ipotizzare che non sarebbe stata rispettata, qualche speranza in più c’era per la possibilità di ottenere una docenza dalle immissioni in ruolo ancora possibili entro il 31 agosto.

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