Classe di concorso A23: cos’è, requisiti, dove si può insegnare

classe di concorso a 23

A23: la classe di concorso per Lingua italiana per discenti di lingua straniera (alloglotti), è una classe di concorso che abbiamo visto crescere notevolmente in quest’ultimo decennio, con l’aumento del fenomeno migratorio e la necessità crescente di insegnare l’italiano a chi giunge nel nostro paese. Questa classe di concorso, inoltre, ha dato un canale di accesso all’insegnamento anche ai laureati in alcune materie umanistiche che prima erano tagliate fuori. Ma vediamo meglio cosa bisogna studiare per sostenere e superare il concorso, quali sono i requisiti d’accesso e i titoli richiesti, e quali sono gli istituti in cui si può insegnare con la classe di concorso A23.

Concorso classe A23: il programma delle prove

insegnare italiano l2Più sotto vedremo come le prove del concorso per l’insegnamento sono recentemente cambiate, in seguito a un Decreto del 2022. In questo paragrafo, invece, forniremo tutte le indicazioni utili rispetto al programma che viene richiesto ai partecipanti. Le prove verteranno proprio su questi argomenti, pertanto quanto riportato qui di seguito è un valido aiuto a maturare una preparazione adeguata per affrontare il concorso.

Come per molti altri concorsi anche per il concorso per l’insegnamento classe A23 il programma prevede due parti: una parte generale e una parte disciplinare. Ci focalizziamo su quest’ultima, in quanto rappresenta senz’altro la pare più importante e rilevante al fine di un risultato di successo.

La parte disciplinare comprende i seguenti ambiti:

  • Lingua
  • Acquisizione e apprendimento
  • Approcci e metodologie
  • Politiche linguistiche. Il quadro europeo e la situazione italiana
  • L’italiano in Italia e nel mondo

Requisiti di accesso alla classe A23

L’altro argomento che interessa particolarmente gli studenti e le studentesse che scelgono di partecipare al concorso per ricevere l’abilitazione all’insegnamento riguarda i requisiti d’accesso, ovvero i titoli di laurea che vengono riconosciuti come validi ai fini dell’ammissione a concorso. 

Qui di seguito espliciteremo quali sono le lauree del nuovo ordinamento:

  • LM 1 Antropologia culturale ed Etnologia
  • LM 2 Archeologia
  • LM 5 Archivistica e biblioteconomia
  • LM 10 Conservazione dei beni architettonici e ambientali
  • LM 11 Conservazione e restauro dei beni culturali
  • LM 14 Filologia moderna
  • LM 15 Filologia, letterature e storia dell’antichità
  • LM 38 Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale
  • LM 39 Linguistica
  • LM 43 Metodologie informatiche per le discipline umanistiche
  • LM 80 Scienze geografiche
  • LM 84 Scienze storiche
  • LM 89 Storia dell’arte

Questi requisiti di accesso per la classe di concorso A23 sono contenuti nelle tabelle del Decreto, insieme ad alcune note che precisano quali sono i criteri che devono possedere queste lauree per essere ritenute valide. 

Ai fini dell’ammissione al concorso queste lauree devono comprendere specifici crediti in determinati settori disciplinari: L-FIL-LET, L-LIN, M-GGR, L-ANT e M-STO. Ancora più precisamente questi sono i numeri di crediti richiesti per ogni settore scientifico disciplinare qui sopra indicato:

  • 12 L-LIN/01
  • 12 L-LIN/02
  • 12 L-FIL-LET/12
  • 6 L-FIL-LET/10
  • 12 L-FIL-LET/04
  • 6 M-GGR/01
  • 6 tra L-ANT/02 o 03, M-STO/01 o 02 o 04

Le note specificano ulteriormente quanto segue:

Ai fini del concorso è titolo di accesso, il possesso dell’abilitazione nelle classi 43/A, 50/A, 51/A e 52/A, 45/A e 46/A del previgente ordinamento, purché congiunta con il predetto titolo di specializzazione e purché il titolo di accesso comprenda i seguenti CFU: 12 L-LIN/01; 12 L/LIN/02; 12 L-FIL- LET/12.

Proseguiamo con i requisiti di accesso indicando quali sono le lauree del vecchio ordinamento, specialistiche e magistrali valide per la classe di concorso di cui stiamo trattando in questo articolo. 

I titoli Vecchio ordinamento validi sono le lauree nelle seguenti materie : 

  • Lettere
  • Materie letterarie
  • Lingua e cultura italiana
  • Lingue e letterature straniere

Le lauree Specialistiche, come indicate dal DM 22/05 sono le seguenti:

  • LS 16-Filologia moderna
  • LS 40-Lingua e cultura italiana
  • LS 43 – Lingue straniere per la comunicazione internazionale
  • LS 44-Linguistica

Le lauree Magistrali, precisate da un ulteriore decreto sono: 

  • LM 14-Filologia moderna
  • LM 38 – Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale
  • LM 39 -Linguistica
  • LM 85 bis – Scienze della formazione primaria (solo per Laboratori presso le scuole dell’infanzia e primaria)

Inoltre è importante sapere che per accedere alla classe di concorso bisogna dunque essere in possesso di uno dei titoli sopra elencati, congiuntamente ad uno dei titoli di specializzazione italiano L2 indicati dal D.M. 92/2016.

Quali sono i titoli di specializzazione per insegnare italiano L2? La legge riconosce i seguenti:

  • Diploma di specializzazione, di durata biennale e di 120 crediti formativi universitari (CFU), in didattica dell’italiano a stranieri
  • Master di I o II secondo livello specificatamente indirizzato all’acquisizione di competenze in Didattica dell’Italiano L2
  • Certificazioni di glottodidattica di secondo livello: DILS-PG di II livello rilasciato dall’Università per stranieri di Perugia; DITALS di II livello rilasciato dall’Università per stranieri di Siena; CEDILS rilasciato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia

Come precisato anche poco sopra, le tabelle ministeriali sono sempre corredate dalle note, che specificano con molta precisione le caratteristiche che devono possedere questi percorsi accademici in termini di numero di crediti in specifici settori scientifici disciplinare. Ovvero, non è sufficiente avere una laurea in un determinato ambito, è necessario che questa laurea abbia compreso nel piano di studi un numero preciso di crediti in alcune materie fissate per legge.

Ecco come specifica una nota, per chiarire il tema.

Le lauree sono titoli di ammissione ai percorsi di abilitazione purché il titolo di accesso comprenda i corsi annuali (o due semestrali) di: lingua italiana, letteratura italiana, linguistica generale, lingua latina o letteratura latina, storia, geografia, glottologia; glottodidattica; didattica della lingua italiana; ovvero almeno 72 crediti nei settori scientifico disciplinari L-FIL-LET, L-LIN, M-GGR, L-ANT e M-STO di cui: 12 L-LIN/01; 12 L-LIN/02; 12 L-FILLET/12; e almeno 6 L- FIL-LET/10, 12 LFIL-LET/04, 6 M-GGR/01, 6 tra LANT/02 o 03, M-STO/01 o 02 o 04.

Concorso per insegnare 2022

concorso per Lingua italiana per discenti di lingua stranieraOrmai è sulla bocca di tutti, o per lo meno, sulla bocca di tutti quelli che vogliono fare il concorso per insegnare. Le regole cambiano da quest’anno, sono cambiante come abbiamo visto, dunque è importante conoscerle per evitare spiacevoli sorprese in futuro.

Vediamo in dettaglio le principali novità introdotte per il concorso ordinario per docenti di scuola secondaria:

  • la prova scritta, computer-based, consiste nella somministrazione di 50 quesiti a risposta multipla
  • non è prevista la pubblicazione dei quesiti prima della prova
  • la prova orale si svolge nella regione responsabile della procedura concorsuale
  • gli USR presso i quali si svolgono le prove scritte comunicano l’elenco delle sedi d’esame almeno 15 giorni prima dello svolgimento della prova
  • i candidati devono presentarsi nelle rispettive sedi di esame muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità, del codice fiscale, della certificazione verde covid (green pass) e della ricevuta di versamento del contributo previsto per la partecipazione alla procedura concorsuale
  • la commissione giudicatrice procede alla compilazione delle graduatorie di merito regionali distinte per classi di concorso e tipologia di posto, a seguito degli esiti della prova scritta, della prova orale e della valutazione dei titoli
  • il punteggio finale è espresso in duecentocinquantesimi
  • per le classi di concorso per le quali, in ragione dell’esiguo numero dei posti conferibili, è disposta l’aggregazione interregionale delle procedure, sono approvate graduatorie distinte per ciascuna regione
  • ciascuna graduatoria comprende un numero di candidati non superiore ai contingenti assegnati a ciascuna procedura concorsuale
  • il superamento di tutte le prove concorsuali, attraverso il conseguimento dei punteggi minimi previsti, costituisce abilitazione all’insegnamento per le medesime classi di concorsorelativa abilitazione
  • la rinuncia al ruolo da una delle graduatorie di merito regionali comporta esclusivamente la decadenza dalla graduatoria relativa

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