In questo blog abbiamo parlato molto di graduatorie supplenze docenti, e molte volte ci viene chiesto di approfondire la questione relativa al funzionamento dell’algoritmo gps, cercheremo in questo articolo di chiarire alcuni dubbi.
Graduatorie supplenze docenti
In Italia le modalità di reclutamento insegnanti sono spesso dibattute. Negli scorsi anni è capitato che ci siano stati problemi riguardo all’assegnazione di incarichi per le graduatorie supplenze. Alcuni sono problemi derivanti dalla piattaforma, altri sembrano provenire dalla funzionalità dell’algoritmo che non procede correttamente. Ma cosa è successo precisamente? Dopo l’assegnazione degli incarichi relativi alla GPS prima fascia e di quelli relativi all’immissione in ruolo gli Uffici Scolastici attribuiscono le nomine fino al 30 giugno e al 31 agosto. Però in alcuni casi le chiamate per queste assegnazioni subiscono ritardi. Alcuni docenti contattati hanno riscontrato che in realtà gli incarichi che gli spettavano per punteggio erano stati assegnati ad altre persone che presentavano un punteggio inferiore. Perchè accade? È davvero colpa dell’algoritmo? I docenti vittime di questo disguido hanno un diavolo per capello, ma bisogna fermarsi un attimo e riflettere attentamente. Stiamo parlando di procedure standardizzate ufficialmente, che seguono precisi criteri resi trasparenti e di cui chiunque può prendere visione. Allora perchè accade? Non si tratta dell’algoritmo in realtà. L’algoritmo tiene sempre conto dei titoli di studio e di merito che vengono espressi dai candidati all’interno della domanda. Non effettua selezioni randomiche, ma sulla base dei punteggi. Quello che accade, e che causa le anomalie, è tutt’altro. Può capitare che i docenti durante la compilazione della domanda limitano le loro preferenze. Limitare le preferenze penalizza il funzionamento dell’algoritmo. Ricapitolando: l’algoritmo considera il docente con un punteggio migliore rispetto ad un altro, ma, se questo ha limitato le sue preferenze, il sistema passa al candidato con il punteggio minore. Fai attenzione quando effettui le scelte durante la compilazione della domanda. Se vuoi svettare all’interno delle graduatorie supplenze docenti gioca d’astuzia e non esprimere preferenze.
Algoritmo GPS
Abbiamo capito meglio come funziona il criterio di selezione e valutazione dei punteggi dell’algoritmo gps, quindi siamo pronti a capire come proseguire nel nostro intento di diventare insegnanti. Devi sempre fare attenzione a quanto viene pubblicato dagli Uffici Scolastici, anche se questi non sono molto solerti e le tempistiche possono allungarsi più del previsto. Ricorda che gli incarichi di supplenza annuale (31 agosto) o sino al termine delle attività didattiche (30 giugno) sono conferiti dalle GaE e, in subordine dalle GPS aggiornate per il biennio 2022/23 e 2023/24. Scendiamo momentaneamente nel dettaglio di questa procedura di reclutamento. Le supplenze al 31 agosto e 30 giugno 2023 verranno attribuite dalle GaE e, in caso di esaurimento delle stesse (moltissime sono già esaurite, altre lo saranno con le nomine in ruolo 2022/23) ovvero nel caso nelle stesse non ci sia un numero sufficiente di aspiranti, dalle GPS di prima e seconda fascia. Per ora tutte le GPS non sono state pubblicate, ma alcuni Uffici Scolastici stanno pubblicando numerosi e lunghi elenchi di aspiranti esclusi ma non ci sono ancora graduatorie. A questo punto, se la data per la procedura delle supplenze venisse confermata dal 2 agosto, la pubblicazione e la domanda si accavallerebbero. Queste sono le notizie più fresche che abbiamo. La procedura di attribuzione delle supplenze annuali avviene con modalità informatizzata. Le elaborazioni del sistema informatico per attribuire le supplenze, quello che poco fa abbiamo chiamato algoritmo, tiene conto di diversi fattori, vediamoli meglio.
Attribuzione delle supplenze: come funziona
Le elaborazioni che effettua il sistema informatico tiene conto delle disponibilità che si determinino fino al termine del 31 dicembre, disponibilità effettivamente esistenti in relazione ai diversi turni di nomina, come registrate dall’ufficio scolastico territorialmente competente. Gli Uffici Scolastici tramite un algoritmo per GPS, ovvero una procedura automatizzata che tiene conto di alcuni criteri, assegnano a ciascun istituto scolastico il docente, a seconda della posizione in graduatoria e rispettando l’ordine delle classi di concorso e la tipologia di posto indicato, ovvero le preferenze espresse della persona. Gli aspiranti che sono inseriti all’interno delle liste GaE e GPS presentano domanda tramite procedura telematica e potranno indicare diverse e numerose preferenze, tra cui:
- preferenza sintetica (comuni e distretti)
- preferenza analitica (scuole), tutte le sedi di organico relative a ciascun grado di istruzione richiesto Inoltre potrà indicare:
- il tipo di contratto (31/08, 30/06 e/o spezzone orario)
- il tipo di cattedra (interna, cattedra orario esterna stesso comune, cattedra orario esterna differente comune) per cui intende concorrere Per avere informazioni ancora più dettagliate, aggiornate e precise non ti resta che attendere che il Ministero dell’Istruzione pubblichi maggiori chiarimenti e approfondimenti.
Algoritmo gps: come non fare errori
Abbiamo capito che non è l’algoritmo che commette errori ma è il criterio che non privilegia coloro che non hanno espresso preferenze per l’istituto in particolare nel quale, magari, si è reso disponibile un posto e si è attivata la procedura di reclutamento. Dunque l’aspirante che al proprio turno di nomina non viene soddisfatto in merito alle preferenze espresse viene considerato rinunciatario con riferimento alle sedi e alle classi di concorso o tipologie di posto non indicate nella domanda. Inoltre, possiamo dirti che la mancata presentazione della domanda corrisponde di sicuro a una rinuncia all’attribuzione delle supplenze al 30/06 e al 31/08 da tutte le graduatorie cui l’aspirante abbia titolo, per l’anno scolastico di riferimento. Vuoi essere scelto e diventare destinatario di un posto per una supplenza annuale, allora devi presentare istanza, senza domanda non andrai da nessuna parte. La supplenza una volta assegnata è da considerarsi definitiva, e comporta l’accettazione. La mancata presa di servizio comporta l’esclusione per il rinunciatario delle fasi di attribuzione delle supplenze anche per disponibilità sopraggiunte, per tutte le graduatorie cui ha titolo, per l’anno scolastico di riferimento. Ma ci sono alcune differenze da tenere in considerazione quando parliamo di rinuncia o mancata presa di servizio, è meglio non confondere i termini e visto che ne stiamo parlando desideriamo fare un breve approfondimento.
Rinuncia, mancata presa servizio e abbandono del servizio supplenze docenti
Quando parliamo di rinuncia di una proposta contrattuale parliamo di un’azione che ha come conseguenza per gli aspiranti che non abbiano già fornito accettazione per altra supplenza, la perdita della possibilità di conseguire supplenze, con riferimento al relativo anno scolastico, dalla specifica graduatoria di istituto sia per il medesimo insegnamento che per il relativo posto di sostegno dello stesso grado di istruzione. La mancata assunzione di servizio, invece, in seguito all’accettazione o alla risposta nei tempi previsti equivale a una rinuncia, quindi vale quanto scritto qui sopra senza che lo ripetiamo diventando noiosi. L’abbandono del servizio, terza possibilità, diversa dalle altre perchè presuppone che si abbia accettato l’assegnazione e la presta di servizio, comporta la perdita della possibilità di conseguire supplenze sulla base delle graduatorie di istituto per tutte le graduatorie classi di concorso/tipologie di posto di ogni grado di istruzione, per l’intero periodo di vigenza delle graduatorie medesime. L’aspirante conserva titolo ad essere invece convocato dalle GAE e GPS visto che la sanzione riguarda solo le graduatorie d’istituto.
Questo articolo è denso di cavilli burocratici, di spiegazioni e di chiarimenti che sembrano non chiarire nulla, vista la complessità del tema. Purtroppo o per fortuna il reclutamento dei docenti è sempre in continuo rinnovamento. Cambiano le regole, le procedure e le tempistiche, così che spesso è davvero difficoltoso comprendere a che punto si è arrivati e cosa ci aspetta prima di diventare docenti. Al tempo stesso è sempre meglio avere a che fare con procedure nuove, ottimizzate sulla base dei bisogni di chi aspira a diventare docente e sulla reale situazione negli istituti.
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