Come diventare educatore: studi e possibilità

educatore professionale

Se ti stai chiedendo come diventare educatore, questa breve guida dell’Università telematica Unicusano ti fornirà le informazioni riguardanti l’indirizzo di studi da scegliere e le opportunità professionali relative a questo profilo.

Inoltre, verranno indicate le caratteristiche di questa professione e il quadro generale di settore. In primis, comunque, occorre tenere presente che il contesto in cui opera un educatore esige grandi motivazioni e sensibilità nel ruolo.

Diventare educatore

Tantissimi studenti e aspiranti tali si domandano cosa faccia nello specifico un educatore. Si tratta di una figura di grande spessore chiamata a pianificare e gestire progetti e servizi educativi e riabilitativi.

Lo fa nell’ambito dei servizi sanitari o all’interno di contesti socio-educativi. In particolare assiste queste categorie di persone:

  • soggetti portatori di handicap psichici o fisici (adulti e minori)
  • persone con problemi di dipendenza (alcol, droghe)
  • anziani
  • carcerati
  • minori

L’educatore, in pratica, promuove e stimola la crescita personale e l’inserimento (o il re-inserimento) sociale di queste persone.

L’educatore si trova spesso in contesti molto difficili da trattare, a contatto con persone affette da disabilità fisica e psichica, malattie mentali, disagi legati alla terza età.

L’operatore può trovarsi anche a contatto con persone tossicodipendenti o che hanno subito delle violenze. Un lavoro senza dubbio impegnativo, ma che può dare grandi soddisfazioni.

La Legge di Bilancio del 2018 ha introdotto una distinzione giuridica relativamente a due differenti figure di educatore:

  • Educatore professionale socio-sanitario: colui che ha conseguito una laurea triennale nella classe L-19 (Scienze dell’educazione e della formazione)
  • Educatore professionale socio-pedagogico: colui che ha conseguito una laurea triennale nella classe L/SNT 2 (professioni sanitarie e della riabilitazione) e che ha ottenuto l’abilitazione alla professione attraverso l’iscrizione all’albo degli Educatori professionali

Come diventare educatore: studi e possibilità

Dopo aver introdotto l’argomento, è giunto il momento di chiedersi qual è l’iter che consente di diventare educatore. Innanzitutto optando per una di queste due lauree (I e II livello) a indirizzo pedagogico, previste nel ventaglio di offerte di Unicusano:

  • Corso di Laurea triennale in Scienze dell’educazione
  • Corso di Laurea magistrale in Scienze pedagogiche

La Laurea triennale in Scienze dell’Educazione vanta un piano didattico che comprende, tra le altre, materie quali:

  • Pedagogia generale
  • Sociologia dell’educazione
  • Psicologia generale
  • Neuropsichiatria infantile
  • Pedagogia sociale
  • Psicologia dello sviluppo
  • Psicologia del pensiero
  • Criminologia minorile
  • Sociologia del turismo e del territorio
  • Lingua straniera
  • Abilità informatiche

Per completare il percorso formativo accademico e conseguire una specializzazione, l’Università telematica Niccolò Cusano ha attiva la Laurea magistrale in Scienze Pedagogiche.

Il corso vanta un duplice curriculum: Socio-Giuridico oppure Psico-Educativo. Tra le materie di studio segnaliamo:

  • Didattica e neuroscienze
  • Teorie e modelli dei processi educativi
  • Storia del pensiero scientifico
  • Principi diritto penale e giustizia minorile
  • Sociologia dei processi culturali e comunicativi
  • Sociologia dei processi economici e del lavoro
  • Psicologia dell’handicap e della riabilitazione
  • Geografia economico-politica
  • Psicologia dei gruppi

Se si desidera, dunque, divenire un educatore professionale, queste informazioni appena rilasciate risulteranno assai utili.  .

Impossibile, poi, non tener conto dei vantaggi dei corsi offerti da Unicusano. Tra questi, spicca sicuramente la possibilità di utilizzo dell’e-learning dell’Ateneo.

Si tratta di una piattaforma telematica attiva h24. Gli studenti possono quindi accedervi senza vincoli di orario per scaricare materiale didattico e assistere alle lezioni video.

Educatore professionale: cosa fa

Il ruolo dell’educatore professionale è duttile. Svariate sono le attività ascrivibili a questo professionista, spesso gestite in sinergia con altre figure professionali come l’assistente sociale e lo psicologo.

Come abbiamo visto, il compito principale di un educatore professionale è quello di reinserire in società persone con particolari problematiche.

Per fare ciò, sono necessari interventi educativi e riabilitativi nell’ambito di un progetto terapeutico più ampio. Le attività svolte dall’educatore possono essere riassunte in questi punti:

  • Rendere autonomo il soggetto quanto più possibile, attraverso il recupero delle sue potenzialità;
  • Organizzare e coordinare, insieme ad un equipe terapeutica, il progetto educativo sulla base delle strutture e delle risorse a disposizione;
  • Lavorare con le famiglie e nel contesto sociale dei soggetti assistiti, per rendere il reinserimento più semplice.

L’educatore professionale può lavorare come dipendente o come libero professionista all’interno di strutture e servizi socio-sanitari pubblici (come ospedali, carceri, ma anche Province, Regioni, Comuni) o in strutture residenziali e semiresidenziali private (come case di riposo, case di cura, centri di accoglienza o cooperative).

Questa figura professionale, spesso, può occuparsi anche di assistenza a domicilio.

Diventare educatore: possibilità lavorative

Una volta concluso l’iter di studi universitari (e l’eventuale formazione post-lauream), l’educatore professionale ha la possibilità di lavorare, come appena visto, in numerosi contesti.

Molto dipende, ovviamente, dalle motivazioni del laureato e dalla specializzazione conseguita. Più in generale, l’educatore di comunità lavora in contesti caratterizzati da forte disagio.

Tra gli sbocchi lavorativi più diffusi per questo profilo vi sono sono le Cooperative sociali, le ASL, ma anche comuni o altri enti pubblici o privati.

Quale che sia la destinazione, l’educatore è quindi chiamato ad adottare una serie di strategie terapeutico-educative per facilitare il reinserimento nel tessuto sociale dei soggetti in difficoltà.

Ovviamente, la sua azione si colloca all’interno di un lavoro più complesso, che vede collaborare diverse figure professionali, dai medici agli psichiatri, dagli assistenti sociali ai giudici.

A richiedere un lavoro in team, spesso, è la delicatezza delle situazioni: servizi socio-assistenziali per minori a rischio o per anziani in difficoltà oppure servizi sanitari per tossicodipendenti (SERT), alcolisti e pazienti psichiatrici, disabili e pazienti psichiatrici.

Infine, i servizi socio-educativi, che spaziano dai centri di ascolto ai progetti destinati a categorie discriminate o vulnerabili.

In conclusione

In conclusione, come già anticipato all’inizio di questa mini guida, per diventare educatore è necessario essere mossi da una grande motivazione.

Occorre poi dimostrare grande empatia con i soggetti con cui si viene a contatto, ma al tempo stesso è importante avere una forte personalità per non rischiare di essere travolti dalle problematiche che si affrontano quotidianamente.

Inoltre, è di fondamentale importanza l’aggiornamento professionale, che deve essere costante. Esistono corsi di formazione specifici che mirano a delineare un know how sempre più specifico.

Dal punto di vista delle conoscenze e skill, un buon educatore professionale avrà assorbito nozioni di psicologia, sociologia, pedagogia, antropologia, filosofia, scienza della formazione.

Risultano molto utili, inoltre,  anche le conoscenze informatiche per l’utilizzo di software e l’accesso a database. Preziose, poi, anche le conoscenze in ambito giuridico e linguistico.

Per qualsiasi richiesta di approfondimento sulla figura dell’educatore e sugli studi da intraprendere per ricoprire tale ruolo, è possibile contattare l’Università telematica Niccolò Cusano attraverso l’apposito form online.

Credits immagine: Autore AllaSerebrina /DepositPhoto.com