Concorso magistratura: come prepararsi per diventare magistrato

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Uno dei quesiti più richiesti da chi intende partecipare al concorso Magistratura è: come ci si prepara per le prove scritte? Quale tipo di formazione occorre avere?

Innanzitutto, per accedere al bando per diventare magistrato è sufficiente possedere la laurea in Giurisprudenza. La procedura concorsuale attualmente in corso mira al reclutamento di 400 magistrati. Le domande di partecipazione dovevano essere presentate dalle ore 12 del 28 novembre 2022 alle ore 12 del 2 dicembre 2022.

In caso di concorsi futuri, sarà necessario conoscere le novità normative e il dibattito giurisprudenziale più recente, senza tralasciare i principi base.

In secondo luogo, dovete sapere che la Legge Cartabia ha anche previsto, per la prima volta, l’informatizzazione delle prove scritte, che si svolgeranno su PC. Queste nuove disposizioni valgono sia per il concorso Magistratura in corso che per i successivi concorsi per magistrati.

Per quanto riguarda gli elaborati scritti per la nuova procedura concorsuale i tempi per la consegna tornano a 8 ore, essendo cessate le esigenze legate alla pandemia. Date, sede e modalità di svolgimento delle prove saranno comunicate attraverso l’apposito diario delle prove scritte che sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale e sul sito web del Ministero della Giustizia.

Comunque, nei prossimi anni ci saranno molti concorsi al Ministero della Giustizia. Infatti, è stato pubblicato sul sito ufficiale del Ministero della Giustizia il PIAO (Piano integrato di attività e organizzazione 2022-2024) che riporta anche il programma delle assunzioni che ci saranno fino al 2024.

Quindi, occorre tenerlo costantemente sott’occhio. Di norma, l’avviso di selezione per le assunzioni di magistrati viene pubblicato per estratto sulla Gazzetta Ufficiale, serie Concorsi ed Esami.

Come diventare giudici: la preparazione per il concorso

Diventare un magistrato prevede un iter ben preciso e di fatto è un lavoro affascinante e impegnativo.

Possiamo suddividere i magistrati in “onorari” e “togati”:

  • i magistrati “onorari” svolgono le proprie funzioni in maniera non professionale, per un tempo circoscritto e senza ricevere una retribuzione, ma solo un’indennità per le attività svolte;
  • i magistrati “togati” esercitano l’attività giurisdizionale a tempo indeterminato avendo seguito e superato l’intero iter formativo previsto.

Riguardo le caratteristiche di un buon magistrato, sicuramente l’onestà intellettuale e l’etica giocano un ruolo fondamentale. Oltre alle competenze acquisibili durante il percorso di studi, il magistrato deve essere mosso da una forte passione verso il diritto e deve possedere una certa abilità nella scrittura e nella ricerca giuridica per risolvere le controversie e motivarne la decisione, sulla base di un’attenta e veritiera applicazione delle norme.

Concorso magistratura: come si accede al bando?

Come precedentemente esplicitato, i requisiti per diventare magistrato, e quindi per accedere al concorso Magistratura, prevede semplicemente la laurea in Giurisprudenza: non esiste più l’obbligo di frequenza di tirocini o scuole di specializzazione per le professioni legali né l’abilitazione alla professione forense.

Sarà sufficiente aver conseguito il diploma di laurea al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni.

Occorrerà essere preparati nelle tre materie portanti del concorso, ovvero diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo. E ora vediamo nello specifico tutti i dettagli relativi alle funzioni di un magistrato e al concorso Magistratura 2023.

Cosa fa un magistrato?

Il magistrato è una figura professionale investita da poteri giudiziari che lavora nel settore pubblico e può svolgere sia le vesti di Giudice che di Pubblico Ministero.

Nell’ambito delle sue funzioni, il magistrato ha il compito di applicare e far rispettare le norme dello Stato vigenti al momento dello svolgimento dei processi in cui è impegnato.

I magistrati, facendo parte del pubblico ministero, possono ricoprire sia le funzioni di Pubblico Ministero, sia le Funzioni di Giudice, anche se normalmente ogni soggetto tende a specializzarsi solo in una delle due cariche.

Le principali attività che un magistrato può svolgere sono;

  • attività giudicanti (quando i magistrati ricoprono le vesti del giudice e quindi hanno il compito di risolvere e redimere le controversie);
  • attività requirenti (in questo caso il magistrato ha il compito di fare determinate richieste sulle indagini che sta svolgendo, in virtù del fatto che dovrà prendere delle decisioni in merito alle sue competenze).

Inoltre, il magistrato, in base alle responsabilità che gli competono, ha diverse modalità di lavoro.

Nel caso in cui decida di lavorare come Pubblico Ministero, svolgerà le proprie attività sia in tribunale, che in ufficio. Non avrà degli orari fissi, ma dovrà dedicarsi ai casi nella giusta quantità di tempo in modo da svolgere un buon lavoro e non tralasciare nessun dettaglio fondamentale. Il PM non lavora quasi mai da solo, ma collabora con la polizia giudiziaria, i funzionari giudiziari e anche con gli avvocati e i testimoni.

Quando il magistrato invece lavora come giudice, non possiede un vero e proprio posto fisso dove svolgere le attività di sua competenza; può lavorare in aula di tribunale, in ufficio e/o addirittura da casa. Il giudice normalmente collabora con i funzionari giudiziari per collegare tutti i tasselli di un caso con l’obiettivo di trovare una giusta sentenza da emanare.

Concorso magistratura 2023/2024: come si svolge?

La procedura concorsuale per le assunzioni in Magistratura prevede una selezione per titoli ed esami.

Questi ultimi consistono nell’espletamento di una prova scritta, da svolgere anche con l’ausilio di mezzi informatici, e di una prova orale, che in base a quanto previsto dalla Riforma del concorso per magistrati verteranno su queste materie:

  • prova scritta (diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo);
  • prova orale (diritto civile ed elementi fondamentali di diritto romano; procedura civile; diritto penale; procedura penale; diritto amministrativo, costituzionale e tributario; diritto commerciale e fallimentare; diritto del lavoro e della previdenza sociale; diritto comunitario; diritto internazionale pubblico e privato; elementi di informatica giuridica e di ordinamento giudiziario). È previsto anche un colloquio in una lingua straniera scelta fra inglese, francese, spagnolo e tedesco.

Concorso magistratura 2023/2024: le domande più frequenti

I posti sono a tempo indeterminato? Sì, sono a tempo pieno e indeterminato.

Ci sono i limiti di età per poter partecipare? No, non sono presenti limiti di età.

Come si inoltra la domanda? Le domande di partecipazione possono essere inviate tramite il portale Concorsi Ministero Giustizia. Per partecipare è necessario possedere lo SPID.

Il form per l’invio della domanda di partecipazione è gestito dalla Direzione Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati che provvede alla protezione dei dati per i profili di competenza.

I risultati delle prove scritte ed i riferimenti alla pubblicazione della graduatoria finale vengono resi disponibili sul sito del Ministero della Giustizia, alla voce Strumenti/Concorsi, esami, selezioni e assunzioni, per la durata massima di 60 giorni.

I concorrenti dichiarati idonei all’esito del concorso per esami sono classificati secondo il numero totale dei punti riportati e, nello stesso ordine, sono nominati, con decreto ministeriale, magistrati ordinari, nei limiti dei posti messi a concorso.

I vincitori, nominati sotto condizione risolutiva dell’accertamento del possesso dei requisiti di legge, devono comprovare tale possesso con le modalità e nei termini successivamente indicati nell’invito ad assumere servizio dall’ufficio competente.

Concorso magistratura 2023/2024: i requisiti

Hanno potuto presentare domanda di partecipazione al concorso Magistratura i candidati in possesso di diversi requisiti tra cui:

  • sia cittadino italiano;
  • abbia l’esercizio dei diritti civili;
  • sia di condotta incensurabile;
  • sia fisicamente idoneo all’impiego a cui aspira;
  • sia in posizione regolare nei confronti del servizio di leva al quale sia stato eventualmente chiamato;
  • non sia stato dichiarato  per  tre  volte  non  idoneo  nel concorso  per  esami  alla  data  di  scadenza  del  termine  per  la presentazione della domanda.

Nel bando, comunque, troverete sempre tutti i requisiti ben dettagliati.

Il percorso per diventare magistrato

Come si diventa giudice, quindi? Per intraprendere una carriera nel campo giuridico, il primo passo richiede l’acquisizione di una laurea magistrale in Giurisprudenza, attraverso un percorso di studi quinquennale disponibile sia nelle università online che in quelle tradizionali. Questo percorso è validato dal MIUR e offre flessibilità per chi sceglie l’opzione online, permettendo lo studio in base alle proprie esigenze temporali e spaziali, senza la necessità di superare test d’ingresso limitanti. Conseguita la laurea, si aprono diverse vie professionali:

  1. Iscriversi a una Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali (SSPL) per due anni, accessibile tramite selezione pubblica, e svolgere un periodo di tirocinio negli uffici giudiziari.
  2. Intraprendere un tirocinio giuridico di almeno 18 mesi presso uffici giudiziari o presso l’Avvocatura dello Stato.
  3. Completare un periodo di pratica legale di minimo 18 mesi ed essere approvati all’esame di abilitazione alla professione di avvocato.
  4. Conseguire un dottorato di ricerca in ambito giuridico, con una durata triennale.

Al completamento di una di queste opzioni, coloro che soddisfano specifici criteri – tra cui la cittadinanza italiana, il godimento dei diritti civili, l’assenza di precedenti penali e l’attitudine fisica al ruolo – possono aspirare a entrare in magistratura, a condizione di non essere stati respinti da tale concorso più di tre volte.

La carriera del magistrato

Dopo aver superato il concorso per diventare magistrato, è necessario completare un periodo di formazione pratica della durata di 18 mesi, lavorando al fianco di un giudice o di un pubblico ministero. Questa fase, se conclusa positivamente, consente l’assegnazione a un tribunale in qualità di magistrato onorario. Tuttavia, nel primo anno di attività, il neo magistrato non svolge le sue funzioni in autonomia ma è coadiuvato da un collega più esperto.

Con l’avanzare della carriera, dopo aver maturato undici anni di esperienza come magistrato ordinario, si apre la possibilità di essere promossi al ruolo di magistrato presso la Corte d’Appello. Ulteriori sette anni di servizio consentono di aspirare alla posizione di magistrato della Corte di Cassazione, il più alto grado nella gerarchia giudiziaria.

La carriera non si ferma qui: dopo altri otto anni di dedizione, si può ambire a ricoprire incarichi direttivi superiori. In questa fase, la nomina avviene per discrezione del Consiglio Superiore della Magistratura, il quale si basa sul parere del Consiglio giudiziario competente per la valutazione dei candidati. Questo percorso riflette la progressione meritocratica all’interno del sistema giudiziario, offrendo opportunità di crescita professionale basate sull’esperienza, la competenza e il contributo individuale alla giustizia.

Quando guadagna un magistrato?

Dai dati forniti dall’Aran, emerge che i magistrati rappresentano la categoria di dipendenti pubblici con la retribuzione più elevata in Italia. Con uno stipendio medio annuo lordo di 137.696 euro, equivalenti a circa 9.845,50 euro mensili distribuiti su 14 mensilità, il loro compenso si colloca al vertice della scala retributiva del settore pubblico.

Lo stipendio di base per queste figure professionali è fissato in 74.417 euro annuali, cifra alla quale vanno aggiunti ulteriori elementi come la tredicesima e la quattordicesima, l’adeguamento al costo della vita (perequazione), un’indennità integrativa speciale, la retribuzione per anzianità di servizio, oltre ad altre voci stipendiali e accessorie, queste ultime in grado di raggiungere quasi i 17.000 euro e comprendenti, tra l’altro, il pagamento degli straordinari.

È importante notare che, diversamente da altre categorie di dipendenti pubblici, i magistrati non beneficiano dell’alloggio di servizio. Ricevono però un’indennità di trasferimento, la quale subisce un incremento per coloro che vengono assegnati a servire in aree considerate disagiate, a partire dal terzo anno di servizio.

La progressione retributiva nel corso della carriera giudiziaria riflette l’anzianità e il merito. Durante il periodo di tirocinio, un magistrato può aspettarsi un salario annuo lordo di poco inferiore ai 23.000 euro, che si eleva a quasi 32.000 euro con l’ingresso ufficiale in ruolo. Successivamente, ogni quattro anni fino a un massimo di sette riconoscimenti, avvengono valutazioni di professionalità che possono portare a significativi aumenti salariali.

Giunti al ventottesimo anno di carriera, un magistrato può guadagnare un salario base di 66.470,70 euro annui. Tuttavia, la media salariale tende ad aumentare considerando quei magistrati che ricoprono incarichi di direzione, con la posizione di Primo Presidente della Corte di Cassazione che rappresenta il vertice della carriera, con una retribuzione annua di 78.474,39 euro. Questo sistema retributivo riflette la struttura gerarchica e il riconoscimento della professionalità e del servizio reso nel corso degli anni nel settore giudiziario.

 

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