Come funziona il concorso per diventare psicologo dell’esercito?

psicologo forze armate

Se sei interessato a prendere parte al Concorso per psicologo dell’Esercito sei atterrato sul contenuto che fa per te. Qui, in questi paragrafi tracciamo le linee generali di una professione interessante e stimolante all’interno delle forze armate, illustrando quali sono le funzioni che svolge il tenente psicologo e quali le prove previste dal concorso.

Psicologia militare: che cos’è

psicologia militareDa tempo ormai le quattro Forze Armate (Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri) si occupano del reclutamento di Ufficiali psicologi e tra Psicologia e attività militare si è creato un bel legame, proficuo e molto arricchente per entrambe le parti. 

Negli ultimi anni la selezione, formazione e recupero clinico all’interno dell’Esercito ha visto sempre più la necessità di integrare personale formato in psicologia tra le file militari, ed è dunque cresciuto il numero di psicologi militari e di psicologi civili convenzionati con la Difesa. Per restituire un’idea dell’importanza che quest’ambito riveste ricordiamo che nel 2017 l’Esercito ha istituito un Ufficio di Psicologia e Psichiatria Militare, che lavora come organo ufficiale per l’integrazione delle realtà di ambito psicologico e psichiatrico all’interno delle Forze Armate e per utilizzare la scienza psicologica come strumento fondamentale nei diversi ambiti di intervento. 

All’interno della Psicologia Militare possiamo distinguere tre aree di interesse in particolare: 

  • La psicologia applicata all’organizzazione militare
  • La psicologia applicata alla vita militare
  • La psicologia applicata all’individuo in zona di operazione (es. ambienti disagiati, combattimento, prigionia, ecc)

Obiettivi della psicologia militare

Queste tre aree non sono da considerare come compartimenti stagni, ma tutte e tre sono interdipendenti e stratificate. Tutte e tre fanno parte di un sistema militare e gli individui che lo costituiscono, che si muove come un organismo unico in cui ogni parte si relaziona all’altra in uno scambio continuo.

Dopo aver individuato gli ambiti di interesse e intervento, vogliamo concentrarci sugli obiettivi che si pone la Psicologia Militare. Quando un militare diventa un Tenente Psicologo quali sono le funzioni che svolge e quali risultati spera di ottenere nel suo lavoro?

Ecco quali sono:

  • Selezione e sviluppo delle risorse umane 
  • Promozione del benessere psicofisico dei militari
  • Prevenzione del disagio psicologico e psichico del militare e delle persone vicine

Nella prima area ritroviamo il contesto in cui probabilmente è nata la Psicologia militare e in cui viene tuttora impiegata la percentuale più alta di psicologi nelle Forze Armate. Nel campo della selezione le attività sono caratterizzate da strumenti e procedure funzionali a individuare i candidati maggiormente motivati e con struttura caratteriale e personalità in grado di adattarsi al contesto militare, dal punto di vista cognitivo, emozionale e relazionale.

Grazie a questa attività è possibile innalzare le performance del personale, che inserito nei contesti più adatti alle proprie attitudini è in grado di ottimizzare il proprio lavoro e aumentare l’efficienza e il tasso di soddisfazione e impegno. Ma soprattutto, grazie a una buona lezione fatta da parte di uno psicologo militare è possibile prevenire eventuali fenomeni di disadattamento al contesto militare.

L’altro interessante campo è quello della formazione. In ambito formativo chi ha vinto il concorso per psicologo dell’Esercito si occupa di ideare e gestire gli interventi di tipo psicologico per i militari e le famiglie, soprattutto in caso di elevati indici di stress dovuti a stress o combattimento, o ancora alla distanza dalle relazioni affettive, a volte per vivere in condizioni disagiate.

Tenente Psicologo: cosa fa 

In queste aree che abbiamo precedentemente descritto, cosa fa il Militare Psicologo, quali sono le funzioni professionali svolte? Sono numerose e diverse, ma ognuna di esse è preziosa e importante per costruire anche all’interno delle Forze Armate una cultura di sensibilità per le questioni psicologiche, dalle quali non si può prescindere.

Tra le più importanti attività svolte dallo Psicologo dell’esercito segnaliamo:

  • valutazione psicoattitudinale in sede di selezione e orientamento, esterna o interna, per i differenti ruoli o particolari incarichi delle Forze Armate, attraverso l’utilizzo di diversi strumenti testologici, schede di osservazione e colloquio di selezione
  • assessment center in sede di selezione e orientamento, soprattutto per la valutazione delle potenzialità di Ufficiali da indirizzare verso specifici corsi (o particolari ruoli dirigenziali) o per la selezione degli Ufficiali che costituiscono il bacino della “Riserva selezionata”
  • psicodiagnosi della struttura di personalità e delle sue caratteristiche (es. disagio psicologico, disturbo acuto da stress, Disturbo Post Traumatico da Stress -DPTS) e trattamenti clinici (es. counselling, psicoterapia) a favore dei militari e/o dei loro familiari, con finalità riabilitative o per l’idoneità al servizio militare
  • analisi della domanda, valutazione dei bisogni e/o delle risorse psicosociali mediante strumenti quantitativi (inventari, questionari standardizzati) o qualitativi (osservazione diretta, interviste, ecc.)
  • attività di progettazione di team building per favorire il processo di comunicazione e coesione sociale del personale; consulenza psicologica ai Comandanti ai vari livelli della scala gerarchica (C.ti di Brigata, di Reggimento, di Compagnia), per attività a favore del personale e dei loro familiari, al fine di prevenire lo stress da fatica o legato al combattimento e promuovere il benessere psicologico e la resilienza dei soldati e delle Unità, attraverso attività come: cattedre di stress management, monitoraggio della salute psicologica del personale, analisi del clima organizzativo, valutazione dello stress lavoro – correlato, creazione di reti di supporto all’interno della comunità di riferimento, ecc.

Psicologo militare: contesti lavorativi

militare psicologoDovrebbe essere facilmente intuibile quale sia il contesto lavorativo in cui si trova ad operare lo Psicologo Militare, ma è bene specificare alcuni settori di intervento. Generalmente coloro che svolgono questa professione devono possedere una laurea magistrale e una conseguente abilitazione in seguito all’Esame di Stato che abilita ufficialmente all’esercizio della professione, ovvero devono essere iscritti all’Albo degli psicologi sezione A.

Questa abilitazione assicura che lo psicologo sia in grado di lavorare in modo pienamente autonomo. Questa abilitazione è uno dei requisiti per il concorso da psicologo dell’Esercito.

Per citare alcuni dei contesti professionali in cui si può inserire:

  • Organi di vertice delle Forze Armate 
  • Centri di selezione e reclutamento delle varie Forze Armate 
  • Centri di formazione
  • Ospedali militari
  • Consultori psicologici militari
  • Servizio di Psicologia Applicata di PREVIMIL (Previdenza Militare, della Leva e del Collocamento al Lavoro dei Volontari Congedati)
  • Forze di Completamento, come Ufficiali della Riserva Selezionata

Concorso psicologo esercito

L’anno scorso ebbe molto successo il Concorso per psicologi nell’esercito, indetto per il reclutamento di dieci sottotenenti psicologi da assumere in servizio permanente presso il Corpo Sanitario dell’Esercito Italiano. 

Per accedere a questa posizione bisognava possedere i requisiti generali, previsti per qualsiasi concorso e poi i requisiti da Psicologo per l’esercito, ovvero:

  • non aver superato il 35° anno di età
  • laurea magistrale in Psicologia (LM-51) o diploma di laurea vecchio ordinamento in Psicologia
  • abilitazione all’esercizio della professione
  • non siano stati sottoposti a misure di prevenzione
  • condotta incensurabile
  • non abbiano tenuto comportamenti nei confronti delle istituzioni democratiche che non diano sicuro affidamento di scrupolosa fedeltà alla Costituzione repubblicana e alle ragioni di sicurezza dello Stato
  • non siano stati dichiarati obiettori di coscienza o ammessi a prestare servizio sostitutivo civile

Le domande di partecipazione dovevano essere inviate entro metà del precedente anno tramite la procedura informatica disponibile sul sito dei Concorsi del Ministero della Difesa. In generale, le fasi di selezione erano le seguenti:

  • prova scritta di cultura generale e militare
  • accertamento scritto di lingua inglese
  • prova scritta di cultura tecnico-professionale
  • valutazione dei titoli
  • prove di efficienza fisica
  • accertamenti sanitari
  • accertamento attitudinale
  • prova orale

Con questo articolo speriamo di aver contribuito a conoscere più da vicino le opportunità della psicologia militare. Per concludere vi lasciamo con due definizioni che tentano di rispondere alla domanda: che cos’è la Psicologia Militare? “Lo studio e l’applicazione dei principi e delle teorie psicologiche nel contesto militare”, o la “disciplina volta a comprendere, sviluppare e facilitare i processi organizzativi peculiari della realtà militare, allo scopo di potenziare l’efficacia e l’efficienza operativa delle Unità, mediante l’ottimizzazione del rapporto tra organizzazione ed individuo”.

Indubbiamente un campo vastissimo, ma che merita di essere esplorato. 

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