Il consulente per la protezione sociale è una figura ancora poco conosciuta, difatti è stata istituita il 21 marzo 2018 dall’allora presidente dell’INPS Tito Boeri. La figura del consulente per la protezione sociale era nata come posizione funzionale all’adeguamento della macchina amministrativa, sia per innovarla sia per creare una connessione diretta tra i servizi erogati ai cittadini e alle imprese e i bisogni reali di questa categorie. Ma entriamo più nello specifico.
Consulente protezione sociale: come nasce e cosa fa
Il bisogno di dar vita a una nuova posizione professionale come quella del consulente è nato e si è concretizzato in seguito alla b indetto per il reclutamento di 967 Consulenti, che invece aveva comportato l’assunzione di oltre 3500 unità.
L’accordo che ha istituito la figura indica nello specifico anche quali sono i compiti del consulente, quali sono le mansioni per cui è nato e cosa fa durante la sua attività professionale.
L’INPS afferma che il Consulente, inserito strutturalmente nei processi produttivi dell’ente, si deve occupare della gestione e della risoluzione di problematiche di particolare complessità, mettendo in campo abilità nell’ambito del Problem solving, della consulenza e delle funzioni di produzione.
Più nello specifico il Consulente deve possedere capacità di gestione dello sportello, delle pratiche per il cittadino e di tutte le procedure che possono in qualche modo ruotare intorno a questi aspetti o ad altri affini, soprattutto nell’area dell’assistenza sociale e previdenziale.
Si può facilmente dedurre quanto sia auspicabile che la figura sia dotata non solo di competenze culturali ma anche di skills legate alla comunicazione interpersonale e conoscenze di tipo informatico.
Consulente per la protezione sociale: titoli di studio e punteggi
Per la selezione di Consulenti il criterio utilizzato non è più quello solito, che considera l’esperienza, ma viene adottato un criterio differente. La selezione si basa in questo caso sulle competenze dei candidati, certificate dai titoli posseduti. Dunque sono di fondamentale importanza le lauree magistrali delle materie di interesse per l’INPS, come Giurisprudenza, Economia ed Ingegneria Gestionale. Queste sono i principali indirizzi di laurea idonei per il Concorso ma non sono gli unici, in realtà la lista dei titoli di laurea che spianano la strada verso questo obiettivo professionale è assai più lunga.
I documenti e i bandi che circoscrivono le indicazioni e stabiliscono i criteri, requisiti e condizioni sono l’accordo istitutivo del profilo, il bando di concorso del 2018 e il verbale del Consiglio di Amministrazione, che autorizza il concorso 2020. In questi documenti vengono indicati precisamente i titoli accademici di interesse, le lauree magistrali e i diplomi di laurea del vecchio ordinamento che sono da considerare come corrispondenti ed equipollenti.
Queste informazioni sono reperibili precisamente all’interno dell’art. 2 della delibera del CdA del 28 ottobre, che viene anche sostenuto e precisato da ulteriori documenti pubblicati dall’INPS per il precedente concorso. Nell’art. 2 è possibile reperire le indicazioni sui titoli di studi e su quelli che permettono di accumulare punteggi aggiuntivi, ad esempio titoli che attestano conoscenze di livello in lingua inglese e in informatica.
Ulteriori informazioni utili riguardano i requisiti di carattere generale, come il possesso della cittadinanza italiana o di un Paese membro dell’Unione Europea, la regolarità nei confronti degli obblighi di leva e la buona posizione rispetto a eventuali impieghi presso la Pubblica Amministrazione. Coloro che vogliono diventare consulenti per la protezione sociale se hanno svolto attività professionale in questo ambito non devono esser stati sottoposti a provvedimenti che intimassero destituzione, licenziamento, decadimento o interdizione.
All’interno dei requisiti di carattere generale rientrano anche il pieno godimento dei diritti civili e politici e l’idoneità fisica.
Consulente Protezione Sociale INPS: il nuovo concorso
Per diventare Consulente INPS la normativa prevede il superamento di una selezione pubblica. La selezione è prevista e indicata precisamente anche dall’accordo del 2018, nell’articolo 3, mentre per chi proviene dall’interno dell’ente la selezione è considerata modalità di accesso dall’interno ovvero procedura selettiva per la mobilità orizzontale, che può sussistere solo a parità di inquadramento economico. Per maggiori dettagli a riguardo è opportuno leggere e informarsi approfondendo l’articolo 4 sottoscritto il 26 luglio 2017: Accordo in materia di mobilità orizzontale tra i profili previsti nel vigente sistema organizzativo.
Ma torniamo alla procedura che corrisponde all’accesso dall’esterno, ovvero quella relativa ai normali Concorsi. Tale procedura viene gestita tramite bandi e prove e fasi concorsuali, allo stesso modo che per altri Concorsi pubblici per altre posizioni professionali nella Pubblica Amministrazione o altrove.
Come si presenta il Concorso per Consulente Protezione Sociale? Inizialmente, se necessaria a causa di alto numero di domande di partecipazione, viene richiesto l’espletamento di una prova preselettiva, con risoluzione di quiz a carattere di test psicoattitudinale, logica, lingua inglese, competenze informatiche e cultura generale.
La preparazione per la prova preselettiva merita una fase di studio coadiuvata da materiale didattico idoneo, come gli appositi Manuali per Concorsi Pubblici e in questo caso un Manuale ad hoc per la prova in questione, che potrà essere facilmente reperito.
In seguito alla preselezione devono essere sostenute due prove scritte, che nel precedente concorso di cui abbiamo parlato erano state svolte una di seguito all’altra, consecutivamente la prima e la seconda prova scritta. Le cose potrebbero cambiare e sono già cambiate per i Concorsi dell’epoca Covid e post-Covid, pertanto è sempre meglio informarsi sull’aggiornamento delle procedure e prove concorsuali.
Il limite di ammessi alle prove è di un numero di candidati che non può essere superiore a 10 volte i posti in concorso. Considerando anche gli ex-aequo e gli esonerati dalla prova preselettiva il numero può ammontare a circa 20.000 candidati.
Le prove di Concorso per Consulente Protezione Sociale
Questo paragrafo è dedicato alle caratteristiche delle diverse prove scritte e della prova orale che i candidati devono affrontare per superare il concorso. La prima prova è finalizzata alla risoluzione di quesiti a risposta multipla, con domande che vertono su vari argomenti, tra i quali segnaliamo:
- bilancio e contabilità pubblica
- pianificazione, programmazione e controllo, organizzazione e gestione aziendale
- diritto amministrativo e costituzionale
- diritto del lavoro e legislazione sociale
La seconda prova scritta presenta la medesima modalità, ovvero la domanda a risposta multipla, ma è inerente a diversi argomenti:
- scienza delle finanze
- economia del lavoro
- principi di economia
- diritto civile
- elementi di diritto penale
Alle due prove scritte segue un’unica prova orale, che molto spesso spaventa e preoccupa i candidati. Il rapporto diretto che presume la prova orale può essere provante, ma allo stesso tempo rappresenta un’occasione di confronto con la commissione che può restituire la soddisfazione data dal rendersi conto di aver maturato una buona preparazione.
Le materie della prova orale per il Concorso per Consulente Protezione Sociale sono le stesse delle prove scritte, con l’aggiunta di eventuali verifiche della padronanza della lingua inglese e dell’informatica.
Come emerge da quanto detto fino ad ora la procedura concorsuale non varia sostanzialmente rispetto a quella di altri concorsi pubblici, è trasparente e chiara.
Ricordiamo che prima dell’eventuale prova selettiva che dovrebbe rivelarsi necessaria l’amministrazione avrà premuta di stilare una graduatoria per titoli, in cui verranno valutati i titoli che i candidati possiedono al momento della presentazione della domanda di partecipazione al concorso. Verranno considerati tutti i titoli: un’altra laurea, conseguimento di master di II livello o di dottorati di ricerca, certificazione di conoscenza della lingua inglese e dell’informatica, ai quali viene affidato il punteggio previsto precedentemente dal bando. Il punteggio ottenuto si somma al punteggio totalizzato alla fine della procedura concorsuale completa, e sarà questa somma a stabilire la graduatoria definitiva.
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