Funzionario giuridico pedagogico: guida pratica

La figura professionale del funzionario giuridico pedagogico accompagna i detenuti durante il percorso riabilitativo finalizzato alla rieducazione connessa alla pena (art. 27 Costituzione).

È compito del funzionario giuridico pedagogico intervenire sulle lacune sociali, educative, fisiche che possano pregiudicare un corretto inserimento e reinserimento sociale.

L’attività si indirizza tanto alla vita di relazione in carcere, quanto ai rapporti esterni che saranno coltivati in un secondo momento.

Risulta cruciale l’osservazione dei comportamenti e degli atteggiamenti umani, sia singolarmente che in gruppo. Tramite le attività di colloquio si potrà mettere in pratica l’attività formativa indirizzata ai destinatari dell’azione.

Funzionario giuridico pedagogico: cosa fa

Il Funzionario Giuridico Pedagogico si muove all’interno di aree di intervento, affiancandosi ed integrando l’attività degli altri operatori, per arrivare ad un approccio multi professionale strutturato, in grado di apportare contributo di varie competenze e professionalità per gestire tutte le fasi, specie le più delicate, dell’ingresso, della permanenza e della conoscenza del detenuto all’interno dell’istituto.

Una volta effettuato l’ingresso in istituto, il detenuto ha bisogno di un più presente e incisivo supporto per superare la frattura traumatica che si crea tra il mondo esterno e quello carcerario, con la recisione dei punti di riferimento affettivi e lavorativi.

Infatti, dato che viene catapultato in una condizione nuova ed estranea, da cui spesso viene sopraffatto, il ruolo del Funzionario Giuridico Pedagogico è decisivo, perché dovrà rendere più fluido il suo inserimento. In seguito, dovrà passare alla conoscenza più diretta, per ricostruire la personalità del soggetto, la sua storia individuale e criminale.

Altra attività fondamentale dei Funzionari Giuridico Pedagogici, è quella della co-progettazione, ovvero le attività a cui i detenuti sono chiamati a partecipare devono essere il più possibile vicine alle loro attitudini, non solo in senso teorico, ma anche pratico.

Pertanto, si assumono il compito di pianificare e coordinare le attività trattamentali, ovvero gli interventi di sostegno, di formazione professionale, di istruzione, di svago e di promozione culturale, definiti sulla base delle risultanze dell’osservazione della personalità e organizzati in concertazione con tutti gli altri soggetti che partecipano al processo di risocializzazione.

Tutto questo in un’ottica di lavoro di rete che deve sciogliersi verso l’interno e verso l’esterno: verso l’interno, il Funzionario G.P. deve collaborare prendendo e servendosi delle informazioni fornite dalle altre professionalità operanti nel carcere (in primis, quelle del corpo di Polizia Penitenziaria) e, a sua volta, deve fornire informazioni alle stesse, così da creare una rete, appunto, di conoscenze tale da permettere una visione sempre più completa ed approfondita di problematiche, storture, disagi, fragilità, debolezze e potenzialità di ogni singolo soggetto, in modo da calibrare l’opera rieducativa su parametri sempre più tarati e dipinti sulla singola figura.

Verso l’esterno, invece, l’attenzione deve essere massima, perché il detenuto deve essere accompagnato nel suo “reingresso” in società, per evitare un effetto traumatico.

In buona sostanza, i Funzionari sono deputati all’area osservazione e trattamento, ovvero all’area che concerne la parte di conoscenza e osservazione del detenuto. Gli strumenti principali degli educatori penitenziari sono il colloquio con il detenuto, le relazioni comportamentali, i GOT (Gruppo Osservazione Trattamento), le relazioni di sintesi, i rapporti informativi.

Inoltre, il Funzionario assiste i detenuti durante il percorso riabilitativo finalizzato alla rieducazione connessa alla pena. Tra le sue mansioni vi è anche l’intervento sulle lacune sociali, educative, fisiche che possano pregiudicare un corretto inserimento e reinserimento sociale di uno specifico soggetto.

Solo capendo chi sono i Funzionari Giuridico Pedagogici, cosa fanno e dove operano, potrete comprendere a pieno perché è molto importante possedere nozioni non solo giuridiche, ma anche pedagogiche e sociologiche. Da tenere presente anche il fatto che l’ambiente penitenziario richiede capacità e abilità personali molto spiccate, oltre a una solida preparazione di base.

Infatti, il ruolo svolto dai Funzionari Giuridico Pedagogici è molto complesso e impegnativo, anche perché tra le qualità umane che devono tirare fuori sicuramente c’è l’ascolto empatico. Quindi, il loro impegno è decisamente pregnante e le loro competenze sono ben delineate dall’art. 82 ord. penit.. Rivestono senza ombra di dubbio una posizione cruciale, in quanto costituiscono il «perno dell’organizzazione dell’attività di osservazione e trattamento dei detenuti e degli internati».

Devono inoltre possedere «una notevole capacità di sdrammatizzazione, di chiarificazione e sostegno, in stretta relazione con il detenuto, specie, quando lo stesso vive uno stato di solitudine, depressione, opposizione» (C. Brunetti, Pedagogia penitenziaria, Edizioni Scientifiche Italiane, 2005, pag. 320).

Funzionario giuridico pedagogico: concorsi

Il Ministero della Giustizia indice i bandi di concorso per Funzionari giuridico pedagogici.

Per la partecipazione al concorso i candidati dovevano essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • cittadinanza italiana;
  • godimento dei diritti civili e politici;
  • diploma di laurea (DL) in: Scienze dell’educazione e della formazione, Giurisprudenza, Psicologia, Sociologia; laurea (L): L-19 Scienze dell’educazione e della formazione, L-14 Scienze dei servizi giuridici, L-24 Scienze e tecniche psicologiche; L-40 Sociologia; laurea magistrale (LM): LM-50 Programmazione e gestione dei servizi educativi e formativi, LM-57 Scienze dell’educazione degli adulti e della formazione continua, LM-85 Scienze pedagogiche, LM-93 Teorie e metodologie dell’e-learning e della media education, LMG/01 Giurisprudenza, LM-51 Psicologia, LM-88 Sociologia e Ricerca Sociale; laurea specialistica (LS): 56/S Programmazione e gestione dei servizi educativi e formativi, 65/S Scienze dell’Educazione degli Adulti e della Formazione Continua, 87/S Scienze pedagogiche, 22/S Giurisprudenza, 102/S Teoria e tecniche della normazione e dell’informazione giuridica, 58/S Psicologia, 89/S, Sociologia, 49/S Metodi per la ricerca empirica nelle scienze sociali; ovvero titoli equiparati ed equipollenti secondo la normativa vigente;
  • per i titoli di  studio  conseguiti  all’estero,  i  candidati devono, alla data di scadenza del termine utile per la  presentazione della domanda di partecipazione, essere in possesso del provvedimento di equivalenza del titolo di studio previsto dalla normativa italiana vigente, ovvero,  aver  attivato  presso  l’Autorità competente  la procedura di equivalenza.

Funzionario giuridico pedagogico: le prove d’esame

Il concorso consiste sempre in una prova scritta e in una prova orale per comprendere l’accertamento della conoscenza della lingua straniera prescelta e delle capacità e attitudini all’uso di apparecchiature e applicazioni informatiche.

La Commissione esaminatrice stabilisce i criteri e le modalità di valutazione delle prove concorsuali da formalizzare nei relativi verbali, al fine di assegnare i punteggi attribuiti alle singole prove.

La prova scritta verte in una serie di domande a risposta multipla sulle seguenti materie:

  • ordinamento penitenziario, con particolare riferimento all’organizzazione degli istituti e servizi dell’Amministrazione Penitenziaria;
  • pedagogia con particolare riferimento agli interventi relativi all’osservazione e al trattamento dei detenuti e degli internati.

La prova orale verte sulle tracce della prova scritta e inoltre sulle seguenti materie:

  • elementi di diritto costituzionale e amministrativo con particolare riferimento al rapporto di pubblico impiego;
  • elementi di psicologia e sociologia del disadattamento;
  • elementi di criminologia;
  • elementi di scienza dell’organizzazione.

La prova orale è inoltre tesa ad accertare il possesso delle competenze di base in relazione al ruolo svolto dal Funzionario all’interno degli istituti penitenziari, con particolare riferimento alla capacità di relazione con la popolazione detenuta e alla capacità di programmazione e gestione dei progetti trattamentali.

La prova scritta sarà corretta in forma anonima. Il punteggio finale sarà determinato dalla somma del voto riportato nella prova scritta e della votazione conseguita nella prova orale.

I candidati dichiarati vincitori saranno invitati a stipulare un contratto individuale a tempo indeterminato. La mancata presentazione in servizio, senza giustificato motivo, comporterà il non luogo alla stipula del contratto.

Le sedi di assegnazione del personale da immettere in servizio saranno individuate in relazione alle esigenze organizzative ed operative degli istituti penitenziari.

Di conseguenza, per visionare i nuovi bandi di concorso in arrivo, conviene monitorare il sito del Ministero della Giustizia.

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