Test situazionali

situational judgement test

I quesiti situazionali si ritrovano molto spesso all’interno delle prove preselettive dei concorsi pubblici. Inoltre, anche i recruiter inseriscono questo genere di domande all’interno delle selezioni aziendali, per valutare quale sia il candidato più adatto a ricoprire una determinata posizione. Ma vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta.

Quiz situazionali: cosa sono

test situazionali ripam pdf

I testi situazionali, anche chiamati in inglese Situation Judgement Test (SJT) sono largamente diffusi nel mondo anglosassone, dove sono protagonisti indiscussi delle procedure di selezione del personale. Sono utilizzati con frequenza anche nei concorsi per le posizioni all’interno dell’Unione Europea.

In linea di massima, i test situazionali sono un ottimo modo per valutare la preparazione dei professionisti, ovvero le competenze trasversali personali, anche note come soft skill. Si tratta di abilità sottili e impalpabili, apparentemente poco concrete, che appartengono a ogni singolo individuo e che vanno a costituire il patrimonio intangibile di un’azienda. Sono i fattori distintivi, i talenti e le conoscenze specifiche individuali dei dipendenti, che rendono unica un’organizzazione.

Le soft skill possono essere suddivise in gruppi:

  • skill di efficacia personale: autocontrollo e resistenza allo stress, fiducia in se stessi, elasticità, flessibilità, creatività, apprendimento permanente (lifelong learning);
  • skill relazionali: comprensione interpersonale, orientamento al cliente, lavoro di squadra (teamwork), comunicazione;
  • skill relative a impatto e influenza: capacità di esercitare un impatto o un’influenza sugli altri, consapevolezza organizzativa, leadership;
  • skill orientate alla realizzazione: orientamento agli obiettivi (o al successo); efficienza; attenzione all’ordine, alla qualità e all’accuratezza, capacità di prendere l’iniziativa (approccio proattivo), problem solving, pianificazione e organizzazione, ricerca e gestione delle informazioni, autonomia;
  • skill cognitive: pensiero analitico; pensiero concettuale.

I test situazionali sono in grado di dare informazioni sulle capacità del candidato di intraprendere le azioni giuste in determinate situazioni. Sembra un approccio generico e astratto, ma i test situazionali sono accompagnati da modalità di valutazione che si misurano con precisione.

Ma quali sono le soft skill più richieste nel mondo del lavoro?

Le competenze più richieste nel mondo del lavoro sono le seguenti:

  • Problem solving (capacità di adattarsi a una data situazione problematica);
  • Creatività (pensare fuori dagli schemi; in un mondo in continua evoluzione, la capacità di innovare e trovare nuove soluzioni efficaci è molto importante);
  • Trading (negoziazione);
  • Pensiero laterale (osservazione di un dato problema da diverse angolazioni);
  • Capacità decisionale (prendere decisioni efficaci senza procrastinare, analizzando situazioni e problemi per identificare possibili linee d’azione);
  • Gestione del team (team management);
  • Intelligenza emotiva (saper riconoscere, comprendere e gestire le emozioni);
  • Pensiero critico (uso dell’immaginazione e dell’esperienza accumulata);
  • Gestione dello stress (riconoscere le cause che causano tensione);
  • Proattività (prendere l’iniziativa, proporre idee).

Test situazionali: dove vengono utilizzati?

I test situazionali possono essere utilizzati per tutti i profili professionali. Aziende diverse li usano, come ad esempio le compagnie assicurative per reclutare agenti o le compagnie aeree per individuare gli assistenti di volo più idonei.

Test situazionali nei concorsi pubblici

Dopo aver illustrato meglio cosa sono questo genere di test possiamo passare a indicare quali sono i contesti in cui vengono maggiormente utilizzati, soprattutto per quanto riguarda i concorsi pubblici.

Per gli organi con funzioni operative, i test situazionali sono davvero efficaci, perché all’interno delle posizioni con più alto livello di gerarchia si hanno maggiori possibilità di incorrere in situazioni problematiche che richiedono capacità di risoluzione avanzata e spendibile con spontaneità nell’immediato. Ad esempio, i test situazionali sono stati inseriti anche nel concorso Dirigenti SNA o nei concorso per lavorare nell’Unione Europea. Infatti, in merito a quest’ultimi i test situazionali dell’EPSO mirano a valutare il comportamento tipico di un candidato in un contesto lavorativo internazionale. Vengono svolti nella lingua selezionata dal candidato tra inglese, francese e tedesco. A una domanda specifica, viene chiesto al candidato di scegliere tra quattro opzioni di risposta. L’abilità sta nell’individuare quella in grado di mettere in evidenza il comportamento più idoneo ed efficace in base alla situazione proposta.

Ma è soprattutto per il concorso RIPAM che i test situazionali si sono fatti conoscere.

Cos’è il RIPAM? Stiamo parlando del progetto di riqualificazione della Pubblica Amministrazione, nato e sviluppato con l’obiettivo di formare e reclutare personale altamente qualificato per l’ammodernamento della macchina amministrativa. Per affrontare le sfide del futuro un rinnovamento è sempre quello che ci vuole, e la Pubblica Amministrazione ha deciso di attuarlo con selezione di nuove personale attraverso concorsi pubblici, concorsi che includevano nelle prove anche i quesiti situazionali.

Test situazionali: come sono strutturati?

test situazionale nei concorsi

I concetti essenziali che influenzano il processo decisionale sono le azioni e le reazioni. Le scelte intraprese nel contesto aziendale influenzano direttamente il modo in cui vengono eseguite le attività.

Persone diverse, di fronte alla stessa situazione, fanno scelte diverse. Cosa consente ad alcune persone di far fronte alla situazione in modo brillante rispetto ad altre? La risposta risiede tutta nelle motivazioni personali, nei valori e negli atteggiamenti adottati.

Lo schema con cui viene strutturato un quesito situazionale è molto semplice. Viene esposta una problematica aziendale, che può essere inerente al rapporto con i clienti o a un conflitto con i fornitori, oppure a una divergenza tra colleghi o superiori, e successivamente viene posta una domanda che possiamo semplicemente riassumere così: Cosa faresti per affrontare questa situazione?

Alla domanda vengono fatte seguire diverse risposte comportamentali, che illustrano diverse azioni e reazioni. Il candidato è chiamato a decidere quale sia, secondo le sue personali valutazioni, l’azione più adatta al contesto e al raggiungimento del risultato.

A ogni domanda corrispondono generalmente dalle quattro alle sette risposte-azioni. Sono così numerose per ridurre le possibilità di “indovinare” scegliendo una risposta in modo causale.

Alcuni test prevedono anche la possibilità di “votare” l’appropriatezza delle risposte valutandole numericamente, e mettendole per così dire “in classifica”.

In buona sostanza, i test situazionali sono generalmente composti dai seguenti quattro elementi:

  • le domande che simulano la realtà e i possibili scenari di lavoro;
  • le risposta;
  • le istruzioni;
  • il punteggio.

Il test situazionale non è per niente facile, anche perché molto spesso tutte le risposte sono realistiche e plausibili, ed è difficile individuare la più corretta. Proprio da questo si deduce quali sono le competenze trasversali e le attitudini di un candidato, perché la risposta dipenderà dalla sua scala di valori, dalla logica che applica alle scelte, dal suo schema di priorità dovuto a fattori interni o esterni. Insomma, è un test davvero interessante da utilizzare.

Esempio di test situazionale RIPAM

Hai recentemente terminato un progetto di squadra. Il project manager ti ha appena inviato una mail con il suo feedback, ma ha dimenticato di rimuovere lo scambio di e-mail sottostante contenente commenti da parte di uno dei tuoi colleghi che esprimono opinioni negative sul tuo modo di lavorare. Come reagisci?

A) Sei deluso dai commenti, ma non agisci, queste cose accadono spesso al lavoro

B) Se sei deluso dai commenti, invii una mail al responsabile facendo notare il comportamenti scorretto del collega

C) Organizzi un incontro vis-à-vis con il collega per affrontarlo direttamente, perché può essere un buon modo per migliorare professionalmente

Questa domanda ha lo scopo di verificare l’autocontrollo, la resistenza allo stress e la fiducia in se stessi. La risposta più efficace è la C, perché, nonostante la delusione causata dai commenti negativi del collega, non si agisce istintivamente, ma ci si apre al dialogo in modo riflessivo. Infatti, in un ambiente di lavoro caratterizzato da collaborazione e rispetto, il confronto diretto è sempre ottimale.

La risposta A è neutra. La risposta B, invece, non è la più efficace perché descrive una reazione impulsiva e non interattiva che peggiora solo la relazione tra colleghi.

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