Smartphone in classe: quali sono i pro e i contro?

smartphone in classe pro e contro

Prima o poi doveva arrivare una riflessione sull’uso dello smartphone in classe. E quindi, eccoci qui, alle prese con questo articolo che ci pone di fronte a un’annosa questione che ancora tiene sulle spine tutti i diretti interessati: istituzioni scolastiche, docenti e soprattutto studenti. Abbiamo raccolto qualche spunto e siamo pronti per sintetizzare in poco più di 1200 parole quali sono i pro e i contro dello smartphone a scuola. E tu? Favorevole o contrario?

Smartphone in classe: i pro

Iniziamo con i pro, non perché sia questa la posizione che preferiamo, ma sicuramente è utile capire le ragioni di chi mostra apertura e fiducia nei confronti di un sempre più discusso dispositivo tecnologico. Che lo smartphone sia un oggetto di largo consumo è da considerarsi un’ovvietà. Se prima poteva essere visto come un oggetto non strettamente necessario, ora sono tantissime le cose per cui si rivela fondamentale, o quanto meno utile. E anche se i costi non sono sempre del tutto accessibili anche chi non ha un tenore di vita elevato non risparmia nell’acquisto di costosi dispositivi d’ultima generazione.

Ormai il telefono è alla portata di tutti, perchè fingere che non esista se rappresenta buona parte del mondo dei giovani e giovanissimi?

Per renderci conto di quanto è importante per le nuove generazionibasti pensare che equivale a ciò che qualche decennio fa rappresentava il motorino: autonomia, possibilità di movimento, socializzazione. Se non sono pro questi.

L’età in cui si possiede per la prima volta uno smartphone fino a qualche anno fa oscillava intorno ai 12 anni, ma negli ultimi due anni (forse complice la pandemia) l’età di primo accesso si è ulteriormente abbassata. Le ore di connessione al giorno, una volta divenuti possessori di smartphone è di più di 10 ore al giorno. Anche se questi sembrano dati allarmanti, o dati che ci fanno preoccupare, in realtà la tendenza, anche istituzionale, è quella di studiare modalità fattibili e utili di utilizzo dello smartphone a scuola. Lo smartphone a scuola non è messo sotto accusa. Non del tutto.

Non è il dispositivo a generare dubbi e perplessità, o ad essere sotto accusa, ma il tipo di uso, moderato o meno, consapevole o meno.

Come riportato già dal quotidiano Repubblica del 12 settembre 2017, anche l’allora Ministra Fedeli mostrava già segni di grande apertura, anzi li definiva proprio come un’aiuto. Ecco qui riportato uno stralcio dell’articolo che ci mostra come ormai il cammino verso un approccio innovativo e funzionale verso gli smartphone e i dispositivi tecnologici a scuola sia già in corso:
“Li vedo e li frequento, i ragazzi. E so che non si può continuare a separare il loro mondo, quello fuori, dal mondo della scuola. Una commissione ministeriale s’insedierà per costruire le linee guida dell’utilizzo dello smartphone in aula. Entro breve tempo avrò le risposte e le passerò con una circolare agli istituti”

Smartphone a scuola contro l’invecchiamento

Sebbene il titolo di questo articolo sembri una provocazione, in realtà racchiude un’interessante verità. La scuola italiana è vecchia, nei mezzi e negli strumenti che utilizza, nell’approccio e spesso anche nell’età del corpo docente. Anche se molti nuovi docenti sono entrati nelle file degli insegnanti della scuola italiana, ci sono ancora molte classi alle prese con insegnanti che sono ancorati a un retaggio antico, superato e per certi versi anche controproducente dal punto di vista dell’apprendimento.

Far entrare gli smartphone in aula significa anche lasciare spazio agli studenti per un linguaggio e per canali a cui si sentono di appartenere, per generazioni e per forma mentis. Anche i docenti stessi possono giovare di questo cambiamento e dell’introduzione dei cellulari a scuola.

Questi dispositivi tecnologici di largo uso tra i giovani sarebbero davvero il modo migliore per svecchiare i metodi di insegnamento, coinvolgendo maggiormente i ragazzi. All’improvviso la scuola potrebbe diventare un luogo interessante, attraente, dinamico, un luogo in cui i giovani non si sentono giudicati e svalutati. Costruire una lezione nuova, che sappia rispondere ai bisogni delle nuove generazioni è possibile, tramite app e modelli didattici sperimentali.

I contro dello smartphone in classe

Chi si schiera contro i telefoni cellulari in classe lo fa perchè sostiene fortemente che non sia possibile arginare un cattivo uso di questo strumento. Purtroppo, secondo questa tesi, è visibile che è stato il mezzo a prendere il sopravvento, e che non siamo più in grado di gestire le ore di connessione.

Siamo dipendenti, dal piccolo schermo. Un tempo era il grande schermo a catturare con le sue affascianti storie e immagini, ma una volta usciti dal cinema la vita reale era più ampia, persistente e intensa. Adesso c’è un confine sottilissimo che separa il mondo virtuale da quello fisico, siamo noi a produrre i contenuti, a raccontarci, a diffondere messaggi, continuamente.

roprio in risposta alle dichiarazione della Ministra Fedeli si erano alzate alcune voci di disaccordo, una delle quali comparsa sempre in quegli anni e in quei giorni, e che diceva: “Dalla scuola dell’infanzia fino alla seconda elementare si deve fare altro: meno si usa lo schermo meglio è. Per i piccoli è da escludere. Con lo schermo non ti sporchi, non fai rumore: diventa solo una comodità per la scuola”.

Queste erano le parole dello scrittore e maestro Franco Lorenzoni che non fece mistero della sua perplessità, anzi, della vera e propria contrarietà nei confronti delle intenzioni di aprire le classi alla tecnologia.

Distrazione in classe e telefoni cellulari

Ovviamente, come si può già intuire dal paragrafo precedente che apre la disamina sui “contro” nei confronti dell’uso del telefono cellulare a scuola, una delle questioni centrali riguarda la distrazione degli studenti. La soglia dell’attenzione è sempre stato un concetto di grande rilevanza nella gestione dell’aula.

Seppur sia vero che si può fare molto agendo dall’esterno, e offrendo contenuti e impostazioni didattiche interattive e stimolanti, poco si può fare per intervenire internamente, ovvero sulla soglia dell’attenzione che l’individuo sviluppa come risultante dell’esposizione lungo la sua esperienza di fruitore di contenuti.

La tipologia di contenuti che veicolano gli smartphone sono diversi da quelli della televisione, del cinema, dei fumetti, delle riviste o dei libri. Whatsapp, Twitter, Facebook, Instagram si caratterizzano per contenuti e informazioni parcellizzate, che forse solo nel caso di Facebook possono essere sviluppate verticalmente. I social prediligono una orizzontalità che permette di espandere a macchia d’olio un contenuto, ma senza andare in profondità, e quindi perdendo molte ulteriori informazioni e soprattutto il radicamento.

Tutto si espande, si muove, si diffonde e l’attenzione fa altrettanto. Non riesce a stare ferma, deve spostarsi da un argomento a un altro. E questo, a scuola, sì che può essere un rischio.

Elisabetta Rossini ed Elena Urso (per continuare a citare personaggi e professionisti autorevoli) autrici del libro I bambini devono fare i bambini non risparmiano critiche alla voglia di smartphone in classe:

‌“A scuola il telefonino è un’assurdità. La scuola è raggiungibile in molti modi. Il fatto che sia la scuola a filtrare l’eventuale messaggio della famiglia ha un utile effetto collaterale, quello di dare il senso dell’essere dentro un’istituzione”.

Come si risolverà questa diatriba? Anche se alcune delle fonti che abbiamo citato risalgono a qualche anno fa e mostravano grande apertura nei confronti dell’uso del telefono smartphone in aula, ancora non è stata riscontrata grande diffusione di questa impostazione didattica nelle scuole italiane. La pandemia ci ha mostrato i vantaggi della digitalizzazione della scuola, questo è sicuramente un dato positivo.

Da questo possiamo partire, tenendo conto che lo smartphone a scuola ha pro e contro, ma che tra di essi ci può essere una miriade di possibilità che vale la pena esplorare.

Credits foto in evidenza: Depositphotos.com – Syda_Productions