24 CFU Milano

24 cfu a Milano

Hai necessità di reperire informazioni sui 24 cfu a Milano. Sai già che le regole sono cambiate nel corso di questi anni e continueranno a farlo, si tratta di una materia in costante evoluzione, che costringe coloro che vogliono diventare insegnanti ad aggiornarsi ciclicamente. Ricordiamo che i 24 cfu da conseguire devono rientrare all’interno di specifici settori scientifico-disciplinari, che indicheremo dettagliatamente nei prossimi paragrafi. Oltre a questo importante aspetto affronteremo anche gli ultimi aggiornamenti delle normative vigenti.

24 CFU Milano: dove conseguirli

24 cfu richiesti per insegnareDal momento in cui il decreto ministeriale ha previsto i 24 crediti formativi universitari e accademici questi possono essere conseguiti presso le Università statali e non statali, comprese le università on line. Avendo esperienza e posizione di eccellenza in questo settore possiamo affermare che proprio queste ultime hanno rappresentato un punto di riferimento, predisponendo un servizio flessibile e dinamico, che nel corso del tempo si è rivelato molto utile.

Oltre agli istituti universitari, anche le istituzioni AFAM e le Accademie di Belle Arti ufficialmente riconosciute rappresentano un canale per ottenere i crediti per l’insegnamento. Questi possono essere conseguiti in diverse modalità:

  • Forma curriculare
  • Forma aggiuntiva
  • Forma extra curriculare

La prima forma, quella curriculare, corrisponde alla casistica in cui i 24 crediti appartenenti ai settori scientifico-disciplinari stabiliti siano già inseriti all’interno del piano di studi del corso.

La forma aggiuntiva corrisponde a quella che prevede ad attività formative svolte in forma aggiuntiva rispetto a quelle previste dal piano di studi ma sempre all’interno del corso e del canale scelto, mentre i crediti extra curricolare possono essere conseguiti al di fuori del corso di studi, in seconda istanza, ma sempre presso istituzioni accademiche e universitarie riconosciute.

24 CFU e decreti ministeriali

Il Decreto che ha sancito questo grosso cambiamento, richiedendo i 24 crediti e predisponendo questo elemento come requisito imprescindibile è il D.Lgs. 59/2017 attuativo della Buona Scuola della legge 107/2015. Più precisamente ha indicato in quali materie si dovevano ottenere i crediti, indicando le discipline antropo-psico-pedagogiche e le metodologie e tecnologie didattiche come ambiti privilegiati.

I requisiti per ottenere questi crediti sono da considerarsi validi a Milano come nel resto d’Italia. Tutti i criteri di selezione sono validi a livello nazionale, non soltanto regionale, pertanto quanto stiamo indicando in questi paragrafi può essere utile non soltanto per i 24 CFU a Milano ma ovunque.

Un’altra precisazione utile rispetto ai 24 cfu richiesti per insegnare è quella che ci permette di assimilare i CFA ai CFU, ovvero i crediti rilasciati dalle istituzioni di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica. CFA sta infatti per crediti formativi accademici, aventi lo stesso identico valore all’interno del sistema dei crediti.

Infine non ci resta che precisare gli ambiti disciplinari all’interno dei quali devono essere conseguiti i 24 crediti per l’insegnamento.

  • Pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione M-PED (tutti i settori), CODD/04, ABST/59, ADPP/01. Negli ISIA sono inoltre utili in relazione alle varie classi di concorso interessate: ISME/01, ISME/02, ISDC/05 a patto che sia certificata la loro declinazione nei termini della pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione per gli insegnamenti compresi nelle stesse classi di concorso, in coerenza con gli obiettivi formativi indicati nell’Allegato A al D.M. 66.
  • Psicologia M-PSI (tutti i settori), CODD/04, ABST/58, ISSU/03, ISME/03, ISDC/01. Inoltre per l’Accademia di danza è utile ADPP/01 a patto che sia certificata la sua declinazione nei termini della psicologia per gli insegnamenti compresi nelle stesse classi di concorso, in coerenza con gli obiettivi formativi indicati nell’Allegato A al D.M. 66 e, al tempo stesso, non siano stati considerati utili per l’ambito sopra riportato.
  • Antropologia M-DEA/01, M-FIL/03, ABST/55. Inoltre, in relazione alle specifiche classi di concorso sono utili: ART/08 CODD/06, ISSU/01, ISSU/02, ADEA/01, ADEA/03, ADEA/04, a patto che sia certificata la loro declinazione nei termini della antropologia per gli insegnamenti compresi nelle stesse classi di concorso, in coerenza con gli obiettivi formativi indicati nell’Allegato A al D.M. 66.
  • Metodologie e tecnologie didattiche M-PED03, M-PED04. Inoltre, in relazione alle specifiche classi di concorso sono utili: MAT/04, FIS/08, L-LIN/02, M-EDF/02, CODD/04, ABST/59, ADES/01, nonché tutte le attività formative afferenti ai settori indicati negli allegati B e C al D.M., a patto che sia certificata la loro declinazione nei termini delle Metodologie e tecnologie didattiche per gli insegnamenti compresi nelle stesse classi di concorso, in coerenza con gli obiettivi formativi indicati nell’Allegato A al D.M. 66.

Ricordiamo che è necessario ottenere almeno 6 crediti per settore, e i 24 crediti devono coprire tre di questi quattro settori.

Aggiornamento sui 24 CFU a Milano e nel resto d’Italia

24 crediti formativi universitari e accademiciStiamo assistendo a grandi stravolgimenti in politica. Il recente governo Draghi si è assunto l’onere di avviare un iter di cambiamento nel mondo della scola, una riforma pensata di concerto con il ministro dell’Istruzione Bianchi. Quali sono le novità? Non sono ancora ufficiali, ma trapelano alcune indiscrezioni su quanto ci possiamo aspettare all’interno delle regole per il reclutamento.

Si è parlato della cadenza annuale dei concorsi della scuola, anche se queste parole hanno avuto esiti incerti. Le dichiarazioni che hanno maggiormente interessato il mondo della scuola sono indubbiamente quelle riguardanti il ruolo dei crediti formativi universitari, i famigerati 24 cfu di cui stiamo parlando. Il ministro Bianchi ha ricordato che questa misura di reclutamento, questo criterio dato per assodato nel tempo, era in realtà nata come misura temporanea in attesa di una stabilizzazione normativa che lo confermasse una volta per sempre, cosa mai avvenuta.

Sappiamo tutti che negli anni i 24 cfu per insegnare sono stati considerati, parallelamente al titolo di laurea magistrale, un elemento vincolante.

Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha lasciato intuire che questo elemento potrebbe nel tempo decadere, anche se non ha espresso molte parole nei confronti di chi si è adoperato nel corso di questi anni per assolvere a una richiesta aggiuntiva e impegnativa, che ha gravato sull’iter del reclutamento degli insegnanti. Sono molti coloro che hanno dovuto investire le loro energie per esaudire questa richiesta.

24 cfu e altri requisiti per l’insegnamento

in particolare, sembra che gli elementi da possedere per diventare insegnanti saranno più di tipo pratico. Le dichiarazioni del Ministro Bianchi sono state abbastanza chiare ed esplicative e hanno confermato che probabilmente i fatidici 24 cfu saranno soltanto un lontano ricordo. Dobbiamo credere a queste affermazioni che ancora non hanno alcuna cornice di ufficialità?

Ecco precisamente le parole pronunciate dal ministro:

“Per quanto concerne la scuola primaria preciso che c’è già una laurea abilitante, ma in generale per il reclutamento stiamo lavorando puntando molto sulle competenze, che poi sono quelle pedagogiche della professione insegnante. Ciò significa selezione basata, non solo su competenze strettamente disciplinari, ma anche su competenze provenienti dal tirocinio”

Questa affermazione ci fa pensare che sarà dato maggior spazio e rilevanza alla preparazione pratica piuttosto che a quella teorica. Non è la prima volta che il Ministro Bianchi si esprime sulle modalità di reclutamento degli insegnanti e in particolar modo sul fatto che non sia più, a detta sua, la modalità migliore per diventare insegnanti. Riportiamo un altro stralcio delle sue dichiarazioni per inquadrare meglio la sua posizione:

non rappresentano il modello più corretto per diventare insegnante. Noi abbiamo oggi nel nostro ordinamento due lauree abilitanti per l’infanzia e per la primaria mentre chi fa una scelta disciplinare deve recuperare successivamente le competenze pedagogico didattiche; e invece dobbiamo creare dei percorsi che abbiano sin dall’inizio queste competenze per chi vuole fare l’insegnante”.

Sicuramente si tratta di parole precise, che indicano la determinazione degli intenti, ma che non sono ancora state confermate. Pertanto i 24 cfu rimangono un tema e un elemento rilevante per tutti coloro che aspirano alla professione di insegnante.

Credits foto in evidenza, 1 e 2: Depositphotos.com – IgorVetushko