Non è semplice trovare informazioni chiare sui 24 cfu a Pescara. Le regole cambiano spesso, anche in questo settore, questo flusso costringe coloro che vogliono lavorare come insegnanti ad aggiornarsi spesso. Soprattutto quest’anno, sembra che all’orizzonte ci siano diversi cambiamenti. In questi paragrafi affronteremo importanti aspetti e cercheremo di accennare anche agli ultimi aggiornamenti delle normative vigenti.
24 CFU Pescara: informazioni generali
Quando parliamo di requisiti e reclutamento insegnanti ci stiamo approcciando a una materia governata da indicazioni istituzionali. Precisamente, le regole in questo campo sono dettati dai vari decreti, uno dei quali ha previsto che i 24 crediti formativi universitari e accademici fossero da considerare imprescindibili per diventare insegnanti. Questi crediti, come indicano le norme del decreto, possono essere conseguiti presso le Università statali e non statali, comprese le università che erogano il servizio tramite didattica a distanza. Unicusano, leader nel settore della formazione universitaria a distanza, può affermare che proprio queste ultime hanno rappresentato un punto di riferimento, garantendo ed erogando in modo accessibile e capillare un servizio flessibile e dinamico, che nel corso del tempo è stato scelto da un numero sempre più ampio di studenti e studentesse.
Oltre agli istituti universitari, come abbiamo detto prima, sia on line che tradizionali, anche le istituzioni AFAM e le Accademie di Belle Arti ufficialmente riconosciute sono da considerarsi un canale validissimo per ottenere i crediti per l’insegnamento. Questi possono essere conseguiti in diverse modalità:
- Forma curriculare
- Forma aggiuntiva
- Forma extra curriculare
Queste tre forme conducono al medesimo risultato: 24 cfu a Pescara. La prima forma, quella curriculare, corrisponde al caso in cui lo studente possieda i 24 crediti già all’interno del piano di studi del corso. Il piano di studi già prevede le materie di quei settori scientifici-disciplinari, pertanto per questi studenti non si rivela necessario doverli conseguire al di fuori del proprio corso di laurea.
La forma aggiuntiva corrisponde a quella che prevede attività formative svolte in forma aggiuntiva rispetto a quelle previste dal piano di studi. Il corso di laurea non contempla materie che rientrano in quei SSD (Settori Scientifico-Disciplinari) quindi sempre all’interno dello stesso contesto accademico e anche della stessa facoltà si richiede l’autorizzazione a conseguire crediti aggiuntivi. L’ultima modalità è quella che prevede che i crediti extra curricolare vengano conseguiti al di fuori del corso di studi, in seconda istanza, ma sempre presso istituzioni accademiche e universitarie riconosciute, anche a conseguimento del titolo universitario già avvenuto.
24 CFU e decreti ministeriali
Prima abbiamo parlato di decreti, e abbiamo già detto che le procedure di reclutamento e i passaggi da compiere sul percorso per diventare insegnanti sono tracciate ufficialmente dalle indicazioni dei decreti ministeriali. Il Decreto che ha sancito le regole da rispettare negli ultimi anni, richiedendo i 24 crediti come requisito imprescindibile è il D.Lgs. 59/2017 attuativo della Buona Scuola della legge 107/2015. Più precisamente ha indicato in quali materie si dovevano ottenere i crediti, indicando le discipline antropo-psico-pedagogiche e le metodologie e tecnologie didattiche come ambiti privilegiati.
Infine non ci resta che precisare gli ambiti disciplinari all’interno dei quali devono essere conseguiti i 24 crediti per l’insegnamento.
- Pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione M-PED (tutti i settori), CODD/04, ABST/59, ADPP/01. Negli ISIA sono inoltre utili in relazione alle varie classi di concorso interessate: ISME/01, ISME/02, ISDC/05 a patto che sia certificata la loro declinazione nei termini della pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione per gli insegnamenti compresi nelle stesse classi di concorso, in coerenza con gli obiettivi formativi indicati nell’Allegato A al D.M. 66.
- Psicologia M-PSI (tutti i settori), CODD/04, ABST/58, ISSU/03, ISME/03, ISDC/01. Inoltre per l’Accademia di danza è utile ADPP/01 a patto che sia certificata la sua declinazione nei termini della psicologia per gli insegnamenti compresi nelle stesse classi di concorso, in coerenza con gli obiettivi formativi indicati nell’Allegato A al D.M. 66 e, al tempo stesso, non siano stati considerati utili per l’ambito sopra riportato.
- Antropologia M-DEA/01, M-FIL/03, ABST/55. Inoltre, in relazione alle specifiche classi di concorso sono utili: ART/08 CODD/06, ISSU/01, ISSU/02, ADEA/01, ADEA/03, ADEA/04, a patto che sia certificata la loro declinazione nei termini della antropologia per gli insegnamenti compresi nelle stesse classi di concorso, in coerenza con gli obiettivi formativi indicati nell’Allegato A al D.M. 66.
- Metodologie e tecnologie didattiche M-PED03, M-PED04. Inoltre, in relazione alle specifiche classi di concorso sono utili: MAT/04, FIS/08, L-LIN/02, M-EDF/02, CODD/04, ABST/59, ADES/01, nonché tutte le attività formative afferenti ai settori indicati negli allegati B e C al D.M., a patto che sia certificata la loro declinazione nei termini delle Metodologie e tecnologie didattiche per gli insegnamenti compresi nelle stesse classi di concorso, in coerenza con gli obiettivi formativi indicati nell’Allegato A al D.M. 66.
Ricordiamo che è necessario ottenere almeno 6 crediti per settore, e i 24 crediti devono coprire tre di questi quattro settori.
Novità sui 24 CFU a Pescara
La politica cambia, come il vento. Succede che dalla politica spesso dipende anche l’evoluzione del mondo della scuola, è sempre stato così, nel bene o nel male. Il governo Draghi che attualmente sta gestendo gli affari italiani si è ripromesso di innescare una serie di cambiamenti nel settore scolastico, lo farà probabilmente attraverso la riforma pensata di concerto con il ministro dell’Istruzione Bianchi. Non sappiamo ancora bene in che cosa consiste nello specifico questa riforma, conosciamo le intenzioni generali, ma non sono ancora ufficiali. Ma con una certa sicurezza possiamo anticipare che in parte riguarderà le regole per il reclutamento.
E possiamo asserire con altrettanta sicurezza che qualcosa succederà anche relativamente ai 24 cfu per insegnare elemento da anni vincolante, successivo in ordine di importanza soltanto al titolo di laurea.
È stato lo stesso Ministero dell’Università e della Ricerca a far capire che questo requisito potrebbe nel tempo non essere più necessario, anche se non ha dato elementi certi. È bastata qualche piccola indiscrezione a far indignare le molte persone che nel corso di questi anni si sono spese per assolvere a una richiesta aggiuntiva e impegnativa, che ha gravato sull’iter del reclutamento degli insegnanti. Sono molti coloro che hanno dovuto investire le loro energie per esaudire questa richiesta.
24 cfu e altri requisiti per l’insegnamento
Ma cosa ha detto precisamente il Ministro Bianchi? Ecco una parte della sua dichiarazione.
“Per quanto concerne la scuola primaria preciso che c’è già una laurea abilitante, ma in generale per il reclutamento stiamo lavorando puntando molto sulle competenze, che poi sono quelle pedagogiche della professione insegnante. Ciò significa selezione basata, non solo su competenze strettamente disciplinari, ma anche su competenze provenienti dal tirocinio”
Le affermazioni di Bianchi parlano chiaro, la preparazione pratica potrebbe essere considerata più rilevante ai fini della preparazione richiesta per diventare docente. Riportiamo un altro stralcio delle sue dichiarazioni per comprendere meglio le intenzioni del Ministero:
“non rappresentano il modello più corretto per diventare insegnante. Noi abbiamo oggi nel nostro ordinamento due lauree abilitanti per l’infanzia e per la primaria mentre chi fa una scelta disciplinare deve recuperare successivamente le competenze pedagogico didattiche; e invece dobbiamo creare dei percorsi che abbiano sin dall’inizio queste competenze per chi vuole fare l’insegnante”.
Eppure, ancora i 24 cfu per la professione di insegnante rappresentano un dato importante, avviare una procedura di riconoscimento crediti universitari tramite Unicusano può aiutarti a comprendere meglio quali requisiti già possiede, e se si dovessero presentare lacune da colmare potresti capire qual è il canale più funzionale per mettersi in paro ed esaudire il primo desiderio professionale.
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