24 CFU Trento

24 CFU Trento

Da piccolo o da piccola sognavi di entrare in un’aula e di accogliere con determinazione ed entusiasmo la tua classe di alunni? Hai coltivato questo sogno fino ad ora e hai letto che per coronarlo devi conseguire i 24 CFU a Trento?  

Ebbene, l’informazione non è del tutto corretta. Le regole riguardanti i 24 crediti formativi sono cambiate dopo la pubblicazione del DPCM del 4 agosto del 2023.  Ma non ti preoccupare. Nella guida qui di seguito, ti spiegheremo tutte le novità e le modalità per conseguire i CFU necessari ad avviare una carriera nell’insegnamento.  

24 cfu a Trento: cosa sono i crediti formativi universitari

Va bene, hai già comprato una cartella per i libri, ti sei preparato alla perfezione per il giorno che potrai finalmente insegnare, ma sai che prima di quella fatidica data dovrai affrontare ancora qualche prova. Dai, il grosso l’hai già fatto. Ora mancano gli ultimi dettagli. A proposito di dettagli, prima di spiegarti come sono cambiate le modalità per il conseguimento dei 24 CFU a Trento, vogliamo spiegare meglio in cosa consiste il sistema dei crediti. 

I CFU, abbreviazione di crediti formativi universitari, sono ormai consolidati nell’uso accademico. Da tempo vengono utilizzati come unità di misurazione dell’impegno di uno studente. 1 CFU, infatti, equivale a un impegno di 25 ore tra studio individuale e attività didattiche. Questo calcolo è funzionale a quantificare il valore dei singoli insegnamenti, in modo da livellare i percorsi universitari e far sì che ogni laurea triennale preveda 180 CFU e ogni laurea magistrale preveda 120 CFU.  

Facciamo qualche esempio pratico. Un esame da 6 CFU richiederà 150 ore di preparazione tra lezioni frontali e studio individuale.  

Sembra tanto, vero? Eppure, non è poi così tanto, se pensiamo che esistono anche esami da 12 crediti universitari. D’altronde l’università non è il liceo ed è abbastanza normale che lo studio sia più impegnativo. Oltre al sistema di calcolo dei crediti, ogni singolo esame è caratterizzato dall’appartenenza a un determinato settore scientifico disciplinare.  

Un corso in sociologia può prevedere, ad esempio, 24 crediti in materie sociologiche, 12 crediti in materie giuridiche, e via discorrendo. Ogni settore scientifico-disciplinare è definito tramite una sigla identificativa costituita da lettere e numeri. Questa sigla e il numero dei crediti sono universalmente riconosciuti come sistema di misurazione e conversione presso tutte le università. 

Grazie al sistema dei crediti formativi universitari, è facile richiedere il riconoscimento dei CFU da un’università all’altra, rispettando il settore scientifico-disciplinare degli esami.  

24 crediti formativi universitari per l’insegnamento: come sono cambiate le regole

Le modalità di reclutamento degli insegnanti sono cambiate spesso, e tuttora possono cambiare ancora. Purtroppo, queste modifiche confondono  le idee e disorientano gli studenti che ambiscono a diventare insegnanti. 

Il decreto legislativo 9/2017 aveva imposto, oltre al titolo di laurea idoneo all’insegnamento, un numero di crediti supplementari pari a 24. Tali crediti dovevano appartenere a un determinato ambito disciplinare, ovvero l’ambito antropo-psico-pedagogico e quello delle metodologie didattiche. Il decreto riteneva che questi insegnamenti fossero fondamentali per una buona formazione in vista della docenza.  

Il decreto del 20017 poi è stato superato da un ulteriore decreto, promulgato nel 2023. Il nuovo decreto ha definito le nuove regole per gli insegnanti delle scuole di primo e secondo grado. Non dovrai cioè più cercare informazioni su come conseguire i 24 CFU a Trento o porti domande come: quanto costa il corso da 24 CFU? Come ottenere i 24 CFU gratis? 

I 24 CFU, infatti, non sono più sufficienti per accedere alla carriera scolastica. Il nuovo decreto-legge stabilisce l’obbligatorietà di 60 CFU. Cosa significa? Per diventare insegnante dovrai completare questo iter: conseguire la laurea magistrale, seguire il percorso formativo da 60 CFU, superare il concorso pubblico e concludere con successo il primo anno di tirocinio presso una scuola.  

Riassumendo le nuove regole che mettono in panchina i 24 crediti formativi universitari, prevedono quattro diversi percorsi formativi abilitanti, indispensabili per accedere al concorso:  

  • percorsi abilitanti da 60 CFU 
  • percorsi abilitanti da 30 CFU – questi corsi sono destinati ai docenti abilitati su un altro grado e/o su una classe di concorso oppure ai docenti specializzati nel sostegno 
  • percorsi abilitanti da 30 CFU – questi corsi sono indirizzati agli insegnanti che hanno già maturato 3 anni di servizio 
  • percorsi formativi da 36 CFU – questi corsi sono destinati a chi ha già conseguito i 24 crediti formativi  

I 24 CFU, infatti, sono rimasti in vigore in una fase transitoria durata fino al dicembre 2024. Cosa significa? Gli insegnanti in possesso dei 24 CFU (conseguiti entro il 31 ottobre del 2022) potevano partecipare al concorso fino al 31 dicembre 2024. Superata quella data, sono tenuti a integrare la formazione raggiungendo i 60 CFU previsti dal decreto del 2023. In poche parole, tutti coloro che hanno conseguito i 24 CFU ma non sono riusciti a partecipare al concorso entro il 31 dicembre 2024, dovranno integrare con il corso da 36 CFU.  

CFU a Trento per l’insegnamento: il percorso per ottenerli

Fortunatamente sono davvero tante le università che promuovono e programmano corsi e sessioni di esami per consentire a chi lo desidera di conseguire i CFU per l’insegnamento. Qui di seguito riportiamo alcune domande più comuni tra chi si appresta a seguire questi percorsi. 

Da quando entreranno in vigore i 60 CFU al posto dei 24 CFU? 

I 60 CFU sono entrati in vigore dal 1 gennaio 2025. 

Quali sono i requisiti per accedere ai percorsi da 60 CFU? 

Bisogna avere una laurea magistrale coerente con le classi di concorso valide per l’insegnamento. Non solo, possono iscriversi anche coloro che sono iscritti a una laurea magistrale coerente con le classi di concorso per l’insegnamento e coloro che sono iscritti a una laurea magistrale a ciclo unico coerente con le classi di concorso per l’insegnamento. Questi ultimi, però, devono aver già acquisito almeno 180 CFU.  

Quali sono le materie dei percorsi da 60 CFU? 

Dovrai studiare le seguenti materie:  

  • Discipline di area pedagogica – 10 CFU  
  • Formazione inclusiva delle persone con BES – 3 CFU 
  • Disciplina di area linguistico-digitale – 3 CFU 
  • Disciplina psico-socio-antropologiche – 4 CFU 
  • Didattiche delle discipline e metodologie delle discipline di riferimento (delle classi di concorso) – 16 CFU 
  • Metodologie didattiche: introduzione ai modelli di mediazione didattica per la secondaria – 2 CFU 
  • Discipline relative all’acquisizione di competenze nell’ambito della legislazione scolastica – 2 CFU 
  • 15 CFU/CFA di tirocinio diretto
  • 5 CFU/CFA di tirocinio indiretto 

C’è una prova finale al termine del percorso formativo da 60 CFU? 

Sì, dovrai sostiene una prova finale che consiste in un’analisi critica del tirocinio e nella preparazione di una lezione simulata. Quest’ultima deve prevedere anche le tecnologie digitali.  

Si possono conseguire i CFU per l’insegnamento nelle università online?  

Sì, certo. L’Università Niccolò Cusano, per esempio, è indubbiamente una delle realtà accademiche on line più solide e longeve. Nel tempo si è specializzata nel garantire agli studenti i percorsi per il conseguimento dei CFU indispensabili per insegnare. Oggi, è in grado di garantire corsi riconosciuti a livello ministeriale e basati su un mix di esperienza e modernità. Gli studenti cioè possono usufruire dei vantaggi derivanti sia da una didattica moderna che dall’uso di una tecnologica avanzata, sviluppatasi intorno alle esigenze dei propri iscritti. Il percorso offerto dall’Università Niccolò Cusano dà l’opportunità di ottenere crediti in tutti gli ambiti disciplinari previsti dalla legge. 

Un team preparato e disponibile sarà al fianco dello studente fino all’ottenimento del totale dei crediti. L’università, anche grazie alla figura del tutor, prende in carico tutte le esigenze di ciascuno studente, chiarendo anche eventuali dubbi e perplessità. La modalità di erogazione dei corsi, i programmi, le attività didattiche sono pensate per rendere estremamente piacevole e funzionale la fruizione dei contenuti e l’esperienza di studio da parte dello studente.