Come diventare giornalista: studi e possibilità

diventare giornalista

Scoprire come diventare giornalista ci permette di iniziare a tracciare concretamente la strada verso il raggiungimento di un obiettivo ambizioso. Lavorare con l’informazione, scrivere, divulgare è un sogno comune a molti, ma ahimè non tutti possono renderlo reale. La gavetta e la selezione è dura, ma ciò non significa nulla. Non bisogna abbandonare i propri sogni nei cassetti della disillusione. Cerchiamo insieme di capire come diventare giornalisti seguendo i canali formativi e giusti e le procedure previste per l’abilitazione a questa stimolante professione.

Come si diventa giornalista

come si diventa giornalistaPer forza di cose dobbiamo ribadire un’ovvietà: per diventare giornalisti è necessario collaborare con una testata giornalistica riconosciuta per un lasso di tempo sufficientemente duraturo. Ora specificheremo con precisione questi termini, non ti preoccupare. Continua a leggere. 

La scrittura di articoli e la collaborazione con una testata non è sufficiente per essere riconosciuti ufficialmente, è necessaria – come per altre professioni – l’iscrizione all’Albo. L’Albo è diviso in albo dei giornalisti professionisti e albo dei giornalisti pubblicisti.

Per entrare nell’albo come giornalista professionista è necessario superare un esame scritto. 

Ma partiamo dalle basi, addentriamoci meglio in questa fantastica attività. Cosa ci si aspetta da un giornalista professionista? Ci si aspetta che abbia una spiccata capacità di realizzare contenuti informativi adatti al mezzo di comunicazione in cui deve veicolare questi contenuti. Per contenuti non intendiamo esclusivamente quelli scritti, ma anche quelli video e grafici, che per l’appunto si possono diffondere su diverse piattaforme e non solo sulla carta stampata. Televisione, ma anche web, hanno profondamente cambiato il giornalismo.

Un giornalista deve immergersi totalmente nell’argomento trattato, questo è di fondamentale importanza, e ci teniamo particolarmente a ribadirlo, perché in questi tempi difficili dal punto di vista della comunicazione e dei media capita sempre più spesso, purtroppo, di imbattersi in articoli scritti senza cognizione di causa, in video improvvisati, in sintesi in contenuti che di giornalistico hanno davvero poco. Se vuoi davvero diventare giornalista devi sapere che hai una responsabilità grande e grossa che non devi disattendere, ne va della tua onestà intellettuale.

Come diventare giornalista

L’assunzione del titolo di giornalista tramite iscrizione all’Albo professionale è fissata per legge, una legge non recentissima, risalente al 1963. L’appartenenza all’Ordine dei Giornalisti, altro nome con cui si può definire l’albo di questa categoria, è sancita dal Consiglio Territoriale di competenza, che si occupa di avviare e seguire la procedura di iscrizione all’albo e decreta lo status di giornalista a chi ne fa richiesta. 

Il Consiglio territoriale è un organo facente parte del Consiglio regionale relativo, che gestisce l’albo professionale di categoria, diviso in due diversi elenchi:

  • Giornalisti Professionisti
  • Giornalisti Pubblicisti

Annessi all’albo sono presenti due ulteriori elenchi speciali:

  • Uno finalizzato all’iscrizione dei giornalisti di nazionalità straniera che operano in Italia
  • Uno riservato a scoloro che assumono la qualifica di direttore responsabile di periodici o riviste a carattere tecnico, professionale o scientifico (escluse testate sportive e cinematografiche)

La domanda di iscrizione per entrare nell’albo, corredata di tutti i dati anagrafici dei giornalisti, deve essere presentata al Consiglio Regionale in cui l’interessato ha il dominio. La domanda deve essere completa di documentazione specifica, differente se il giornalista è pubblicista o professionista.

Come diventare giornalista professionista

Il giornalista professionista, come dice la parola stessa, è un giornalista che svolge questa professione in maniera quasi del tutto esclusiva, ovvero, che fa prevalentemente il giornalista come sua attività principale e continuativa. L’iscrizione all’albo dei giornalisti professionisti è, come ci si può facilmente aspettare, particolarmente più stringente rispetto a quella dei pubblicisti. Il giornalista professionista deve:

  • Svolgere 18 mesi di praticantato e frequentare uno dei corsi di formazione o preparazione teorica anche “a distanza”, della durata minima di 45 ore, promossi dal Consiglio Nazionale o dai Consigli Regionali dell’Ordine
  • In alternativa, è sufficiente aver frequentato per un biennio una delle scuole di giornalismo riconosciute dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti
  • Superare l’esame di idoneità professionale (art. 32 legge n. 69/1963)

Tale prova si svolge tendenzialmente in due sessioni, organizzate dall’ordine, e consistenti in una prova scritta, della durata di otto ore, e una prova di tipo orale. La commissione esaminatrice è costituita da professionisti dell’Accademia e della Magistratura, precisamente da:

  • Un magistrato (che presiede la commissione)
  • Due professori universitari
  • Tre giornalisti (laureati e con 10 anni di anzianità; oppure non laureati, ma con 20 anni di anzianità professionale)
  • Un rappresentante della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG)

Parliamo della prima prova, la prova scritta, che è il primo ostacolo da superare. Questa prevede tre parti: 

  • Sintesi di un articolo scelto dal candidato tra due forniti dalla commissione per la lunghezza di trenta righe da sessanta battute ciascuna
  • Redazione di un articolo, di quarantacinque righe da sessanta battute ciascuna, a scelta su uno dei seguenti argomenti: Politica interna ed estera, Economia e lavoro, Cronaca, Sport, Cultura, Scienze, Tecnologie, Spettacolo
  • Questionario con sei temi con risposte libere sul diritto costituzionale, il diritto penale, l’etica e la deontologia professionale e la storia e la tecnica del giornalismo

Come diventare giornalista pubblicista

come si diventa giornalistiCome abbiamo già anticipato precedentemente, per diventare giornalisti pubblicisti i requisiti sono diversi, vediamoli insieme. Per l’iscrizione è sempre necessario rivolgersi all’istituzione competente, ovvero il Consiglio Regionale dell’Ordine dei giornalisti. Per richiedere questa iscrizione è però doveroso:

  • possedere i requisiti di legge (assenza di precedenti penali, attestazione di versamento della tassa di concessione governativa)
  • presentare gli articoli, a firma del richiedente, pubblicati in giornali e periodici e i certificati dei direttori delle pubblicazioni, che comprovino l’attività pubblicistica regolarmente retribuita da almeno due anni
  • presentare in fotocopia l’eventuale contratto di collaborazione stipulato con la testata (o le testate) cui si collabora
  • presentare la documentazione dei compensi percepiti negli ultimi 24 mesi, che devono essere in regola con le norme fiscali in materia. La certificazione delle pubblicazioni deve essere rilasciata dall’attuale direttore di testata. Per quanto riguarda l’importo delle tasse, il numero di articoli necessari ed eventuale ulteriore documentazione richiesta, consigliamo di rivolgersi all’Ordine regionale dei giornalisti, consultando gli indirizzi al link www.odg.it/ordini-regionali

L’iscrizione all’Albo giornalisti pubblicisti richiede, come sottolineato dal secondo punto di questo elenco riportato qui sopra, la documentazione che attesti l’attività retribuita da almeno due anni presso una testata di qualsiasi natura. Se pensiamo alla grande rivoluzione che ha costituito il web, possiamo immaginare quante più frequenti e numerose occasioni di lavoro sono emerse grazie a internet. Quando diciamo una testata di qualsiasi natura intendiamo anche una testata on line o radiotelevisiva, non soltanto del tipo legato alla carta stampata. Lo specifichiamo perché questa è una delle domande che tutti gli aspiranti giornalisti inizialmente si chiedono. 

L’altra domanda, sacrosanta, è qual è la retribuzione minima per ottenere l’iscrizione. La risposta è che non esiste. Ci sono comunque delle tariffe di riferimento per chi svolge prestazioni autonome, ma non sono tariffe imposte come obbligatorie. 

Si suggerisce di rivolgersi all’Ordine dei giornalisti della Regione in cui si risiede per richiedere una valutazione della congruità della retribuzione dichiarata. 

Infine, per richiedere l’iscrizione, occorre:

  • possedere i requisiti di legge (assenza di precedenti penali, attestazione di versamento della tassa di concessione governativa)
  • presentare gli articoli, a firma del richiedente, pubblicati in giornali e periodici e i certificati dei direttori delle pubblicazioni, che comprovino l’attività pubblicistica regolarmente retribuita da almeno due anni
  • presentare in fotocopia l’eventuale contratto di collaborazione stipulato con la testata (o le testate) cui si collabora
  • presentare la documentazione dei compensi percepiti negli ultimi 24 mesi, che devono essere in regola con le norme fiscali in materia. La certificazione delle pubblicazioni deve essere rilasciata dall’attuale direttore di testata. Per quanto riguarda l’importo delle tasse, il numero di articoli necessari ed eventuale ulteriore documentazione richiesta, consigliamo di rivolgersi all’Ordine regionale dei giornalisti, consultando gli indirizzi al link www.odg.it/ordini-regionali

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