Spesso ci si chiede: i laureati in Scienze della comunicazione cosa possono insegnare? È una domanda a cui questo articolo dell’Università telematica Niccolò Cusano risponderà fornendo informazioni il più possibili esaustive.
Innanzitutto, è bene specificare che per insegnare, in Italia, sono percorribili diverse strade: si può diventare docenti, ad esempio, con il solo possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado.
Ciò avviene in due soli casi:
- Diploma ITP: insegnanti tecnico pratici la cui funzione è di supporto al docente curriculare. La loro attività si svolge per mezzo di laboratori.
- Diploma magistrale conseguito entro l’anno 2001/02
Oltre a questa prima fattispecie relativa all’insegnamento, ve ne sono altre due: si può accedere all’insegnamento se in possesso di un titolo di studio universitario, facendo distinzione se trattasi di titolo triennale o magistrale.
In ogni caso, per poter diventare docente di ruolo (che ha diritto ad un contratto a tempo indeterminato), è necessario sostenere e superare un concorso pubblico.
Questo iter è valido per qualsiasi ordine di scuola: scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado.
Laureati in Scienze della comunicazione: cosa possono insegnare?
Quindi, in sostanza, i laureati in scienze della comunicazione cosa possono insegnare? Come visto, è necessario superare un concorso pubblico.
Per accedere al concorso per laureati in scienze della comunicazione, sono necessari determinati requisiti, oltre alla laurea magistrale/specialista. Ma non solo. Perché occorre essere in possesso dei 24 CFU (crediti formativi universitari) nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.
Cosa sono i 24 CFU e a cosa servono?
I cfu, o crediti formativi universitari, sono stati introdotti nel 2000 in ambito universitario e poi confermati nel 2004. Tali crediti hanno un valore numerico corrispondente alla mole di lavoro svolto per ciascun esame.
Di solito, a 1 singolo cfu corrispondono 25 ore di lavoro universitario (studio individuale, lezioni, esercitazioni, stage, etc.) e per ogni esame vengono attribuiti un determinato numero di crediti al corso universitario dello studente.
Alla fine del percorso triennale e magistrale, ogni studente avrà conseguito rispettivamente 180 e 120 cfu.
I 24 cfu, in ogni caso, sono crediti indispensabili per coloro che intendono esercitare la professione di insegnante per le scuole medie e superiori.
Tali crediti, infatti, sono propedeutici per poter iscriversi ai concorsi scuola indetti dal MIUR (Ministero dell’istruzione) che si svolgono, salvo eccezioni, ogni due anni.
A seguito dei cambiamenti introdotti dal D.Lgs. 59/2017 e dal D.M. 616/2017, la sola laurea non è più sufficiente infatti come titolo di accesso all’insegnamento, ma è necessario ampliare la propria formazione conseguendo almeno 24 cfu integrativi nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie didattiche.
Non tutti sono tenuti, comunque, a conseguire i 24 cfu. Sono esonerati dal conseguire i CFU:
- i diplomati ITP (fino al 2024/2025),
- chi già possiede l’abilitazione all’insegnamento
- chi ha maturato almeno 36 mesi (ossia 3 anni) di servizio anche non continuativi nelle scuole.
Insegnamento dopo la Laurea in Scienze della comunicazione
Il superamento di un concorso pubblico garantisce la posizione di docente di ruolo con annesso contratto a tempo indeterminato.
Per chi non prende parte ad un concorso (o non lo supera), invece, esiste sempre la possibilità di insegnamento con la qualifica di supplente, a cui si accede tramite le graduatorie provinciali per le supplenze [G.P.S.] o le graduatorie di istituto [G.I.].
Il requisito minimo per diventare insegnante/supplente di una qualsiasi materia in un Istituto di qualsiasi ordine e grado è
l’accesso ad una Classe di Concorso.
In pratica occorre essere in possesso di una laurea specialistica con tutti i crediti necessari più i 24 CFU descritti in precedenza.
La laurea triennale, purtroppo, non dà accesso alle classi di concorso e neppure alle graduatorie per le supplenze, tranne nel caso del personale educativo che può svolgere supplenze con la sola laurea di primo livello in L-19/Scienze dell’educazione.
Una volta conseguiti i 24 CFU, la laurea in Scienze della comunicazione sarà titolo di accesso per tutti i concorsi di selezione docenti (Concorsi ordinari, straordinari e anche TFA sostegno).
Concorsi Scienze della Comunicazione, graduatorie provinciali e MAD
Cosa può insegnare un laureato in Scienze della Comunicazione? Abbiamo visto finora che per l’insegnamento è necessario passare attraverso un concorso pubblico oppure tramite lo strumento delle supplenze.
Chi è in possesso di un titolo di studio triennale può comunque ambire alla supplenza tramite il metodo del MAD. Il MAD, o “messa a disposizione”, è in sostanza una candidatura volontaria che può essere presentata direttamente presso le scuole e che necessita come unico requisito del diploma.
I Dirigenti scolastici, qualora necessitino di personale docente e fossero esauriti i docenti delle graduatorie provinciali, possono attingere dalle autocandidature del MAD.
La laurea in Scienze della comunicazione è un requisito che si fa preferire rispetto al solo diploma, per quel che riguarda le supplenze relative alle classi di concorso A-18 e A-65.
Cosa possono insegnare i laureati in Scienze della comunicazione?
Scienze della comunicazione è una laurea che consente l’accesso ad alcune classi di concorso. Cosa sono le classi di concorso?
La classe di concorso è un codice specifico che si utilizza nell’ordinamento scolastico per uniformare e, appunto, classificare le materie di insegnamento e i titoli di studio pertinenti.
Per quel che concerne il caso della laurea in Scienze della comunicazione, le classi di concorso sono le seguenti:
- A18 – Filosofia e Scienze Umane: solo se nel piano di studi sono inclusi due corsi delle discipline di ciascuna delle seguenti aree: filosofica, pedagogica, psicologica e sociologica
- A65 – Teoria e Tecnica della Comunicazione
L’insegnamento dopo la laurea in comunicazione , quindi, è relativo agli istituti di scuola secondaria come licei o istituti tecnici e le materie di riferimento sono le seguenti:
- Teoria della comunicazione;
- Tecniche della comunicazione;
- Filosofia;
- Scienze Umane;
- Psicologia generale ed applicata;
- Relazioni internazionali
Gli sbocchi lavorativi dopo la laurea in Scienze della Comunicazione
L’insegnamento non è l’unica opportunità lavorativa per i laureati in Scienze della Comunicazione. Chi consegue una laurea in Scienze della Comunicazione può dedicarsi alla gestione della comunicazione e delle relazioni pubbliche per varie organizzazioni, che includono entità governative, istituzioni internazionali, società e conglomerati globali. Allo stesso tempo, queste persone sono impiegate nella ricerca e creazione di contenuti per mezzi di informazione, case editrici e società di pubblicità. Dotati di una profonda conoscenza nella comunicazione digitale, strategie pubblicitarie e produzione di contenuti per radio e televisione, questi professionisti possono ricoprire ruoli di direzione culturale presso ONG, enti internazionali e istituti culturali, sia in ambito nazionale che internazionale. Esploriamo ora alcune delle carriere accessibili ai laureati in Scienze della Comunicazione.
Sbocchi lavorativi Scienze della Comunicazione: Editoria e Giornalismo
Se la scrittura è la tua passione, una laurea in Scienze della Comunicazione potrebbe essere il tuo trampolino di lancio verso entusiasmanti opportunità nel campo editoriale e giornalistico, ambiti che esercitano un grande fascino su molti studenti. Dopo aver ottenuto il titolo accademico, avrai la possibilità di unirti a un team editoriale o di entrare nel mondo professionale come libero professionista. Esempi di professioni in questi settori sono l’editor, che si occupa di rivedere e perfezionare i testi prima della loro pubblicazione, e il giornalista, ma anche il copywriter, scrittore freelance, redattore o articolista, ciascuna con le proprie sfide e soddisfazioni.
Il settore pubblicitario
La laurea in Scienze della Comunicazione apre le porte a un vasto campo di opportunità nel settore pubblicitario, offrendo una solida formazione sociologica, economica e letteraria adatta a questo dinamico ambiente. Chi entra nel mondo dell’advertising può optare per ruoli come quello del Direttore della Pubblicità, che si occupa di progettare e gestire le campagne pubblicitarie, assicurando che queste rispecchino la strategia di marca e colpiscano efficacemente il target di riferimento. Un altro ruolo chiave è quello del Tecnico della Pubblicità, che implementa le campagne, utilizzando l’analisi dei dati per affinare le strategie e massimizzare l’impatto sui consumatori.
Opportunità lavorative Scienze della Comunicazione: le pubbliche relazioni
Laurea in Scienze della Comunicazione con Unicusano
Per chi è interessato ad una carriera nell’insegnamento o desidera lavorare nel mondo della comunicazione digitale (e non), l’Università telematica Niccolò Cusano ha attivo un corso di laurea triennale e magistrale.
Il corso di laurea triennale in Comunicazione Digitale e Social Media (LM-20) ha lo scopo di formare professionisti del Web capaci di affrontare questo specifico contesto mediale con padronanza e approfondita conoscenza delle dinamiche sociali, culturali, giuridiche, tecnologiche ed economiche ad esso correlate.
Il Corso di Studi in Comunicazione Digitale e Social Media è fruibile interamente online attraverso la piattaforma e-learning offerta da Unicusano.
Il corso di laurea magistrale in Comunicazione Digitale e Social Media (LM-19) ha lo scopo di fornire agli studenti avanzate competenze professionali per affrontare gli attuali scenari tecnologici e comunicativi.
Dal marketing digitale ai social network, dai metodi di ricerca sociale e mediale all’analisi semiotica dei prodotti culturali: la formazione riguarderà tutto ciò.
Entrambi i corsi sono accessibili anche nell’innovativa formula “Percorso Eccellenza”, messa a punto per venire incontro alle esigenze di studenti lavoratori o che necessitano di un sostegno costante da parte di tutor e docenti.
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