Cos’è e a cosa serve l’abilitazione all’insegnamento?

abilitazione all insegnamento per la classe di concorso

I laureati che intendono avvicinarsi al mondo della scuola sono soliti chiedersi a cosa serve labilitazione allinsegnamento.

In questa breve guida scopriremo cos’è e a cosa serve questa abilitazione necessaria per chi aspira a divenire docente di ruolo.

Non tutti sono a conoscenza del fatto che per insegnare nelle scuole non è sufficiente il titolo di laurea, ma occorre essere in possesso di una apposita abilitazione all’insegnamento, che si acquisisce mediante percorsi specifici regolati da apposite norme.

La professione di insegnante, in pratica, viene equiparata a quella di altre professioni, per cui occorre un titolo ulteriore alla laurea per essere praticate.

In Italia il sistema di reclutamento dei docenti è cambiato negli ultimi anni. L’ultima modifica, in vigore dal primo gennaio 2019, ha soppresso il cosiddetto percorso triennale FIT e lo ha sostituito con un concorso abilitante.

Tale concorso consente di accedere a un percorso annuale di formazione iniziale e prova. Le modalità di accesso, comunque, vanno distinte a seconda della scuola di destinazione.

A cosa serve l’abilitazione all’insegnamento

Come riportato dal sito del MIUR, infatti, l’abilitazione all’insegnamento nella scuola dell’infanzia e primaria si consegue con la laurea magistrale in Scienze della formazione primaria.

Tale laurea si consegue al termine di un corso quinquennale magistrale a ciclo unico, comprensivo di tirocinio. La relativa disciplina è contenuta negli articoli 3, 6 e 7 del Decreto ministeriale 249 del 10/09/2010, come modificato dal Decreto ministeriale 81 del 25/03/2013.

Per i docenti di scuola secondaria di I e II grado, invece, è prevista a partire dal 21 aprile 2020 una procedura straordinaria per esami.

Ma procediamo con ordine. Vediamo da vicino come si ottiene oggi l’abilitazione all’insegnamento per la classe di concorso nelle scuole.

Per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, come anticipato, requisito essenziale è il superamento del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria (SFP), corso quinquennale a numero chiuso, il cui accesso è subordinato al superamento di un test di accesso.

Per la scuola secondaria di primo e secondo grado, il decreto legislativo n. 59 del 2017 (dopo le modifiche della Legge n. 145 del 2018) prevede che si possa diventare insegnanti dopo aver superato un concorso pubblico (il concorso a cattedre).

Tale concorso è bandito ogni due anni solo nelle regioni e per le classi di concorso con posti vuoti. Possono partecipare a questo concorso solo quanti sono già in possesso dell’abilitazione all’insegnamento (perché conseguita negli anni precedenti grazie ad un TFA – Tirocinio Formativo Attivo).

Coloro che non sono abilitati, però, possono partecipare purché in possesso di entrambi i seguenti requisiti:

  •  laurea magistrale o a ciclo unico coerente con le classi di concorso per cui si concorre;
  •  aver conseguito 24 CFU (Crediti Formativi Universitari) nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.

Il superamento di tutte le prove concorsuali, attraverso il conseguimento dei punteggi minimi previsti, costituirà abilitazione all’insegnamento per le medesime classi di concorso.

In pratica, l’abilitazione nella classe di concorso è conseguita già all’atto del superamento di tutte le prove concorsuali e non al termine del percorso di specializzazione, come era previsto dalla precedente normativa.

Abilitazione all’insegnamento: l’accesso alla professione docente

Sempre secondo quanto riportato dal sito del MIUR, l’accesso alla professione docente nella scuola avviene:

  • per le assunzioni a tempo indeterminato, attraverso due graduatorie: Graduatorie di merito dei concorsi per titoli ed esami e Graduatorie ad esaurimento, a ciascuna delle quali è destinato il 50% dei posti conferibili annualmente autorizzati;
  • per il conferimento delle supplenze, attraverso le Graduatorie ad esaurimento (per i contratti a tempo determinato di durata annuale o fino al termine delle attività didattiche) e attraverso le graduatorie di istituto (per le supplenze brevi o per le supplenze che non è stato possibile conferire attraverso le Graduatorie ad esaurimento).

Il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59 aveva delineato un percorso triennale di formazione e tirocinio (percorso FIT) successivo alla laurea e aveva previsto che l’accesso all’insegnamento nella scuola secondaria avvenisse in tre tappe.

La legge di bilancio 2019 (Legge n. 145 del 2018, in vigore dal primo gennaio 2019), invece, ha di fatto cancellato il FIT e la formazione iniziale previsti dal D.Lgs. 59/2017, e li ha sostituiti con un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale e interregionale, a carattere abilitante come detto, che fa accedere a un percorso annuale di formazione iniziale e prova.

I vincitori del concorso hanno la facoltà di scegliere, nella regione in cui hanno concorso, una scuola fra quelle che presentano posti vacanti e disponibili per svolgervi il percorso annuale ai soli fini della conferma in ruolo.

Il concorso per titoli ed esami, dunque, costituisce canale di reclutamento per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola. I concorsi sono nazionali e sono indetti su base regionale.

Insegnamento: la procedura straordinaria

Per la procedura straordinaria per esami finalizzata all’accesso ai percorsi di abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado esiste, invece, una procedura dedicata.

Sempre sul sito del MIUR è possibile consultare l’apposita sezione dedicata. La procedura straordinaria per esami è finalizzata all’accesso ai percorsi di abilitazione all’insegnamento sulle classi di concorso della scuola secondaria di primo e di secondo grado.

A stabilirlo la modalità è il Decreto Dipartimentale n. 497 del 21 aprile 2020. Il bando prevede che siano escluse da questa procedura le classi di concorso a esaurimento e le classi di concorso i cui insegnamenti non sono più previsti dagli ordinamenti vigenti e precisamente: A-29, A-66, B-01, B-29, B-30, B-31, B-32 e B-33.

La procedura straordinaria è bandita a livello nazionale e organizzata su base regionale.

Abilitazione all insegnamento per la classe di concorso: l’iter da seguire

Facciamo ora un riepilogo di quanto detto finora.

Il requisito minimo richiesto dal 2020 per il primo inserimento nelle GPS, graduatorie provinciali e di istituto, valide per gli anni scolastici 2020/21 e 2021/22 è il possesso di Laurea o diploma più il conseguimento dei 24 CFU.

I 24 CFU sono quelli indicati dal dm 616/2017, in discipline psicopedagogiche e metodologie didattiche. I 24 CFU potranno essere acquisiti in forma curricolare, aggiuntiva o extra curricolare.

I crediti potranno essere acquisiti esclusivamente presso enti interni al sistema universitario o dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica.

Si potranno acquisire per modalità telematica un massimo di 12 crediti. Potranno essere riconosciuti anche i crediti conseguiti nell’ambito di Master, Dottorati di ricerca, Scuole di specializzazione.

Sei crediti, inoltre, vanno acquisiti in almeno tre di questi ambiti disciplinari:

  1. pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione;
  2. psicologia;
  3. antropologia;
  4. metodologie e tecnologie didattiche.

Alla luce di queste indicazioni, quindi, il docente in possesso di laurea (con i CFU per accedere alla classe di concorso) + i 24 CFU in discipline psicopedagogiche e metodologie didattiche è in possesso dei requisiti idonei all’insegnamento, ma non ha ancora l’abilitazione, che si ottiene con uno specifico percorso.

Decreto scuola

Nel 2019 il Decreto Scuola trasformato nella legge 159 del 20 dicembre 2019 aveva dettato alcune regole sull’abilitazione prevedendo diverse procedure, tra cui la Procedura straordinaria abilitante, riservata ai docenti in possesso dei seguenti requisiti:

  • aver svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, tra l’anno scolastico 2008/09 e il 2019/20. Ammesso anche il servizio misto, presso le istituzioni statali, paritarie e IeFP
  • aver svolto almeno una annualità di servizio nella specifica classe di concorso per la quale si sceglie di partecipare.
  • titolo di studio di accesso idoneo per la classe di concorso scelta.

Altre procedure evidenziata erano poi il concorso ordinario e quello straordinario per il ruolo, l’unico ad essere stato svolto e da cui sono stati conferiti anche gli incarichi a tempo indeterminato.

I docenti che hanno superato l’unica prova scritta prevista hanno conseguito l’abilitazione con l’assunzione in ruolo oppure con l’inserimento in graduatoria e la supplenza almeno al 30 giugno nell’anno scolastico 2020/21.

La nota del Ministero dell’istruzione del 22 luglio 2021 recita che “I docenti che non sono stati ancora assunti in ruolo e che non avevano la supplenza richiesta nel 2020/21, potranno conseguire l’abilitazione già dal 2021/22, se ce ne saranno le condizioni”.

Abilitazione all’insegnamento: titoli di accesso

I titoli di accesso all’insegnamento costituiscono il requisito base per accedere all’insegnamento nella scuola italiana.

Per la scuola secondaria di primo e secondo grado i titoli di accesso all’insegnamento permettono l’iscrizione nella terza fascia delle graduatorie d’istituto.

SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA

  • Laurea in Scienze della formazione primaria (titolo abilitante all’insegnamento – art. 6, Legge 169/2008) (titolo abilitante all’insegnamento);
  • Diploma Magistrale o Diploma di Liceo Socio-Psico-Pedagogico o Diploma sperimentale a indirizzo linguistico conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002 (DM 10 marzo 1997) (titolo abilitante all’insegnamento).

SCUOLA SECONDARIA DI I E II GRADO

  • Laurea di Vecchio Ordinamento, Laurea Specialistica o Magistrale di Nuovo Ordinamento, Diploma accademico di II livello, Diploma di Conservatorio o di Accademia di Belle Arti Vecchio Ordinamento DPR 19/2016 e DM 259/2017 ;
  • Diploma di scuola superiore (per gli insegnamenti tecnico-pratici) DPR 19/2016 e DM 259/2017 .

In questa breve guida abbiamo spiegato in cosa consiste l’abilitazione all’insegnamento e qual è l’iter da seguire per ambire ad una cattedra in Italia.

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