Studenti che disturbano le lezioni: come gestirli

Studenti che disturbano a scuola e Disturbi del Comportamento

Bambini che danno fastidio in classe? Ebbene, spesso, gli insegnanti si confrontano con classi eterogenee, con esigenze diverse e modi diversi di interagire.

Le situazioni che incontrano sono anche atteggiamenti di “sfida” legati all’immaturità emotiva, anche se non correlati a disturbi comportamentali, oppure connessi alla ricerca di attenzioni.

I bambini che scherzano continuamente, non prendono sul serio i compiti o si comportano male in aula vengono spesso sottovalutati. Vediamo quindi come gestire tutti quegli studenti che disturbano le lezioni, mantenendo un approccio didattico costruttivo, empatico e aperto.

Bambini che disturbano in classe

come gestire un bambino che disturba

Un docente può avere una conoscenza della sua materia ineccepibile, ma se non possiede la capacità di trasmettere quelle informazioni agli studenti allora non avrà fatto del suo meglio.

Le teorie pedagogiche e le metodologie vanno sicuramente apprese, è opportuno studiare, eppure a volte non bastano neanche quelle. Perché l’insegnamento non è un processo che avviene tra canali vuoti e freddi, ma è una dinamica di scambio tra individui, con le proprie caratteristiche e peculiarità.

Soltanto l’esperienza potrà dirvi come gestire gli studenti che disturbano in classe, soltanto la capacità di contestualizzare quanto appreso potrà davvero fare la differenza.

Certo, il ruolo dell’insegnante non è del tutto semplice, sappiamo bene che ogni giorno i docenti si rapporta con studenti eterogenei, con le proprie specifiche e personali esigenze, diversi modi di relazionarsi e diverse difficoltà, più o meno rilevanti. Prestare attenzione a tutto questo, e contemporaneamente riuscire e insegnare la propria materia è davvero esemplare.

Disturbi del comportamento

Dietro l’esuberanza di un dato alunno possono esserci atteggiamenti oppositivi oppure dei veri e propri disturbi del comportamento che, se presenti, dovrebbero essere opportunamente diagnosticati. A volte si tratta di lievi immaturità emotive o di ricerca di attenzioni.

Un caso eclatante è quello del “bambino burlone”, ovvero colui che utilizza lo scherzo, il gioco, la mancanza di serietà come comportamento di base, e che puntualmente si prende rimproveri su rimproveri.

Se può far simpatia sentirne parlare dobbiamo ammettere che ritrovarselo in classe tutti i giorni mentre si cerca di portare un’attività e più in generale un obiettivo didattico può mandare in crisi molti insegnanti.

A volte il rendimento di questi bambini non è buono, e questo può far pensare che l’atteggiamento assunto, di puro divertimento e di allegria esagitata, abbia come scopo quello di oscurare il cattivo rendimento. Non è un atteggiamento consapevole e le punizioni possono fare molto poco. Senza un’attenta comprensione del caso non si può intervenire adeguatamente, bisogna sempre studiare e osservare attentamente, con il massimo dell’empatia, la situazione in tutte le sue sfaccettature.

Metodologie didattiche per la gestione dello studente che disturba le lezioni

Come ci si comporta in questi casi? Il dialogo è uno strumento eccezionale, per il quale bisogna essere adeguatamente preparati. Dietro al tentativo di comunicazione ci dev’essere un’adeguata apertura all’ascolto attivo e sensibile dell’alunno, senza per questo perdere i propri punti fermi e i limiti imposti dalla figura autorevole dell’insegnante.

Si può spiegare all’alunno in questione il suo comportamento può nuocere a se stesso e al gruppo, rendendo l’apprendimento difficoltoso per tutti. Infatti, spesso accade che lo studente burlone susciti risate e ilarità generale, ma a lungo andare stanca. Pertanto, si troverà a essere isolato dalla classe.

Non è solo il bambino protagonista e autore di questo comportamento a meritare il dialogo, ma tutto il gruppo. Infatti, è buona norma che l’insegnante parli anche all’intera classe spiegando la situazione in modo chiaro e onesto e domandando agli altri studenti se sono in grado di aiutare il compagno a mantenere un atteggiamento adeguato in classe.

Solo così si può costruire una classe permeata da un’atmosfera costruttiva, capace di avanzare attraverso gli ostacoli apprendendo a rendere una situazione di disagio una risorsa per la crescita di tutti.

Come capire le esigenze degli alunni

gestire studenti che disturbano

Promuovere attività semplici, in cui anche gli alunni più “problematici” riescano a raggiungere buoni risultati abbassa il livello di stress del gruppo e incoraggia la classe a fare del proprio meglio.

Nella maggior parte dei casi, questi alunni sono estremamente insicuri e cercano di attirare l’attenzione comportandosi in modo giocoso e sarcastico.

La partecipazione a progetti di classe comuni favorisce quindi il comportamento cooperativo. Infatti, se i bambini sono motivati ad aiutare gli altri studenti in situazioni difficili e se i loro sforzi sono ben riconosciuti e lodati, non avranno problemi ad affrontare gli ostacoli. Questo porta a un senso di cameratismo tra i compagni.

Inoltre, il miglioramento del comportamento dell’intera classe costituisce un’esperienza positiva di crescita. Anche incoraggiare i bambini a identificare la causa del loro disagio è un primo passo necessario. Infatti, la ricerca di attenzione e i meccanismi di difesa sono sintomi di un disagio di cui bisogna individuare le cause. Pertanto, è importante sensibilizzare la famiglia dinanzi a questo tipo di atteggiamenti oppositivi.

La gestione di questi studenti è molto delicata. Spesso hanno problemi nel loro vissuto personale. Più spesso, cercano di attirare l’attenzione perché a casa non vengono ascoltati abbastanza. In alcuni casi, sono abituati a vivere senza regole. In alcune famiglie vige una totale mancanza di interesse per la crescita e lo sviluppo del bambino.

Per educare correttamente una classe indisciplinata occorre dare il giusto esempio. Gli insegnanti devono pertanto avere un ragionevole grado di sensibilità, pur mantenendo una distanza adeguata dai loro studenti.

Strategie didattiche da adottare

Di fronte a continue interruzioni e a comportamenti indesiderati, il lavoro dell’insegnante pdiventa ancora più difficile. Anche i docenti più competenti hanno spesso difficoltà a scegliere le tecniche disciplinari per portare a termine il lavoro.

Alla luce di quanto esposto, ecco alcune strategie didattiche utili da adottare in classe:

  • avere una visione compassionevole dell’educazione;
  • rispettare il rapporto tra benessere emotivo e apprendimento;
  • sviluppare l’apprendimento cooperativo;
  • essere un insegnante assertivo non aggressivo;
  • chiedere le ragioni del comportamento sbagliato;
  • .richiedere l’impegno di gruppo per un cambiamento significativo nella condotta.

La disciplina comportamentale è pensata per mantenere gli studenti al sicuro e rendere le scuole più produttive. Seguirla eliminerà la necessità di ricorrere alla disciplina e contribuirà a costruire relazioni sane tra insegnanti e studenti. Discutete in modo costruttivo con tutta la classe sul motivo per cui un buon comportamento è un bene per tutti, è un atteggiamento proattivo che lungo andare darà i suoi frutti.

Un bravo docente non umilia o sminuisce mai pubblicamente uno studente che fa una scelta sbagliata. Piuttosto, lo mette al corrente dell’influsso negativo che il suo atteggiamento ha sull’intera classe. Ciò che conta davvero è creare una cultura di classe che celebri il buon comportamento e un sistema di riconoscimento degli studenti che soddisfano o superano le aspettative. D’altronde, l’elogio del successo genera sempre altro successo. Quindi, favorire il talento dei ragazzi è essenziale se si desidera far cambiar loro atteggiamento.

Ci sono molte ragioni per cui i bambini si comportano male a scuola che, senza un aiuto, potrebbero non essere mai comprese. Se si manifestano, è necessario che il docente informi i genitori e chieda il loro sostegno. È altresì indispensabile scegliere con cura le parole da dire, perché i genitori potrebbero mettersi sulla difensiva. Ecco perché è cruciale affrontare la conversazione con tatto e sensibilità, trovando un modo per fare fronte comune e aggirare il problema.

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