Come diventare tecnico di laboratorio: studi e possibilità

come diventare tecnico di laboratorio

Stai cercando di capire come diventare tecnico di laboratorio? Questo articolo nasce per farti scoprire come lavorare nei laboratori di analisi sia semplice se possiedi le carte in regola. Quali sono gli studi da frequentare e quali sono le mansioni che aspettano il futuro tecnico? Ecco, in questi paragrafi risponderemo a queste domande senza tralasciare nulla, un’utile guida per destreggiarsi in questo settore e ottenere il risultato professionale tanto sperato.

Come lavorare nei laboratori di analisi

Per diventare tecnico di un laboratorio di analisi il primo e indispensabile passo è ottenere un diploma di scuola secondaria superiore. Senza questa qualifica non è possibile intraprendere questa carriera. Non devi per forza aver conseguito un diploma di liceo, basta un qualsiasi titolo di diploma che ti consenta di iscriverti a un corso di laurea in Tecniche di laboratorio biomedico.

Questo corso di laurea, ambito da coloro che si pongono questo traguardo, è ad accesso programmato nella maggior parte dei casi. Fa parte di quei corsi di laurea che conducono alle professioni sanitarie. Il numero di richieste per questi corsi è molto numeroso e di conseguenza viene ridotto l’accesso per garantire a una percentuale ragionevole di poter trovare un’occupazione.

La prova conclusiva del corso di laurea è valida come un Esame di Stato, ovvero abilita ufficialmente alla professione tramite un esame di tipo pratico che vede il futuro laureato alle prese con le prove pratiche capaci di dimostrare che possiede solide conoscenze e competenze nelle attività di diagnostica da laboratorio, grazie alla dimestichezza con le tecniche e le strumentazioni del settore.

Il titolo di laurea dà diritto anche alla partecipazione ai concorsi pubblici e in generale all’assunzione in tutte quelle posizioni libere e riservate ai tecnici di laboratorio di analisi cliniche. Si tratta di un bellissimo lavoro, quotidianamente a contatto con la ricerca, il servizio, l’assistenza medica per la società in cui si vive.

Prima di praticare la professione ufficialmente si rivelerà necessaria l’iscrizione all’Albo tecnico laboratorio analisi, un Albo che fa parte della Federazione Nazionale degli Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e di Professioni Sanitarie Tecniche. Come è facile evincere l’iter non è immediato, ma è normale che sia così regolamentato per via della delicatezza della professione e del materiale con cui si lavora. 

Sempre per questo motivo il percorso di formazione non può dirsi concluso soltanto con il titolo di laurea. Il tecnico di laboratorio per prestare la sua professione è tenuto a partecipare con costanza ai corsi di aggiornamento all’intento del programma nazionale ECM (Educazione Continua in Medicina).

Cosa fa il tecnico di laboratorio

Il tecnico di laboratorio biomedico o medico è, come abbiamo già precedentemente detto, una figura professionale sanitaria. Questo professionista, una volta ottenuta la laurea e la conseguente abilitazione (che richiede un costante aggiornamento), può finalmente svolgere le attività che tanto desidera. Queste attività si svolgono prevalentemente all’interno dei laboratori di analisi e di ricerca, dove si occupa di analisi biomediche e biotecnologiche, in alcuni casi occupandosi anche di branche particolari come microbiologia, biochimica, virologia, patologia clinica, farmacotossicologia, citologia, immunologia, ematologia e istopatologia.

Possiamo sintetizzare le attività del tecnico di laboratorio grazie a un elenco puntato. Nella lista che segue segnaliamo quali sono:

●  analisi quantitative e qualitative di un campione biologico

●  controllo dei vari strumenti tradizionali e computerizzati
●  preparazione delle attrezzature e dei materiali per eseguire le analisi o gli esperimenti di ricerca
●  gestione del magazzino delle scorte e ordina i materiali necessari
●  raccolta dei dati, documentazione delle analisi e produzione dei report
●  validazione tecnica dell’analisi
●  redazione dei protocolli previsti di sicurezza e controllo
●  presentazione dei risultati al responsabile di laboratorio
●  utilizzo delle tecniche statistiche di rilevazione dei dati
●  gestione degli scarti del laboratorio biomedico

Corso di laurea in tecniche di laboratorio biomedico

Il corso di laurea triennale in tecniche di laboratorio biomedico è sicuramente il principale corso di laurea per accedere a questa professione. Abbiamo già detto che si tratta di un corso a numero chiuso. Il suo piano di studi può variare da università a università, anche se si trovano diverse somiglianze anche nei diversi corsi di laurea, indipendentemente dalla città e dall’ateneo di appartenenza. 

Molti si chiedono se sia difficile il test di ammissione per tecnico di laboratorio. In effetti può far paura, perché affronta molte discipline di tipo medico e sanitario e può assomigliare al test di medicina. I quesiti vengono divisi divisi in questo modo:

●       fisica e matematica, 8 domande
●       cultura generale, 12 domande
●       biologia, 18 domande
●       chimica, 12 domande
●       logica, 10 domande

Concorsi per tecnici di laboratorio biomedico

Un valido canale per avviarsi alla professione di tecnico di laboratorio è rappresentato dai concorsi, indetti dalle Unità Sanitarie Locali e dalle Aziende Ospedaliere, e regolamentati a norma di legge grazie a un Decreto del Presidente della Repubblica, che ha stabilito che i concorsi per tecnici prevedessero tre prove, ovvero:

  • prova scritta
  • prova pratica
  • colloquio orale

Quando le candidature presentate sono davvero numerose l’Amministrazione può richiedere di indire anche una prova preselettiva, che mira a fare una scrematura dei candidati prima di far partire l’iter concorsuale che abbiamo indicato.

La prova preselettiva mette molta agitazione ai futuri tecnici di laboratorio, ma vdi solito prevede un test a risposta multipla, inerente le materie del profilo in questione, cultura generale, ragionamento logico, numerico e deduttivo. Dunque non abbiate troppo timore, non è poi così difficile. Mentre la prima prova scritta può essere più impegnativa, sono tante le materie richieste. Solitamente è di carattere teorico, per superala è necessario scrivere un elaborato sulle seguenti materie:

  • chimica clinica
  • ematologia
  • coagulazione
  • batteriologia
  • controllo di qualità interno ed esterno
  • informatica nella gestione della medicina di laboratorio

Dopo la prova scritta aspetta a tutti la prova pratica. Questa si svolge generalmente in presenza. Durante questa prova la commissione mette a disposizione dei partecipanti gli apparecchi e i materiali necessari all’esecuzione di tecniche specifiche che fanno parte del lavoro da tecnico di laboratorio. Infine, non resta che la prova orale. Le materie della prova orale sono le medesime della prova scritta, a volte viene anche considerata importante la conoscenza dell’informatica e la padronanza della lingua inglese o straniera a scelta, pertanto è sempre una buona idea prepararsi anche in questi due campi. 

Lavorare in un laboratorio di analisi

Al termine di questo iter descritto, dopo corsi di formazione o di laurea, dopo l’abilitazione, l’iscrizione all’albo, il superamento dell’eventuale concorso dove si può finire a lavorare come tecnico di laboratorio biomedico? Gli sblocchi lavorativi sono frequenti e si tratta di una figura con un buon tasso di richieste sul mercato del lavoro, e con tanta varietà nelle varie occasioni, che spaziano dai concorsi pubblici fino alle call per ricoprire posizioni presso privati.

Diventare tecnico di laboratorio significa lavorare in contesti come istituti di igiene ambientale e alimentare, uffici sanitari, istituti assicurativi, laboratori di medicina legale o veterinaria, presso le forze dell’ordine, le università, le industrie private, le università statali o altri enti.

Un dettaglio, non di poco conto, che incuriosisce le persone che ambiscono a diventare tecnico di laboratorio, riguarda lo stipendio e i guadagni di chi svolge l’attività da tecnico di laboratorio biomedico. La figura junior, con mansioni da assistente tecnico, guadagna all’incirca 1200 euro al mese, e in breve tempo può arrivare a guadagnare anche 1500 euro al mese, assicurandosi uno stipendio medio. Il responsabile di laboratorio invece, con mansioni di maggior rilievo, può arrivare a guadagnare anche 2500 euro al mese. 

Tecnico di laboratorio chimico e biomedico: le differenze

Nel mondo dei laboratori scientifici, emergono principalmente due figure specialistiche: il tecnico di laboratorio chimico e il tecnico di laboratorio biomedico, noto anche come tecnico sanitario di laboratorio biomedico.

Tecnico di Laboratorio Chimico

Il ruolo di un tecnico di laboratorio chimico si svolge prevalentemente nei settori chimico, farmaceutico, biomedico e di ricerca. Questo professionista è comunemente chiamato laboratorista e ha il compito di effettuare analisi chimiche e fisiche, oltre a test vari e misurazioni precise. È responsabile anche della redazione di rapporti dettagliati e fornisce supporto essenziale a chimici, biologi, ingegneri e ricercatori.

Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico

Questo professionista opera nel campo sanitario ed è stato ufficialmente riconosciuto dalla normativa italiana dal 1995, grazie al decreto del 26 settembre 1994, n. 745. Le sue funzioni includono la conduzione di analisi e ricerche in biomedicina e biotecnologia, specializzandosi in settori come biochimica, microbiologia, virologia, farmacotossicologia, immunologia, patologia clinica, ematologia, citologia e istopatologia. Esistono diverse organizzazioni professionali che rappresentano questi tecnici, tra cui l’ATS ANTEL e la SITLaB, entrambe riconosciute a livello nazionale.

Entrambe le professioni sono cruciali per il progresso e l’efficienza nell’ambito scientifico e sanitario, svolgendo ruoli fondamentali in ricerca e applicazione pratica.

Tecnico di laboratorio senza laurea, è possibile?

Come anticipato, per diventare tecnico di laboratorio biomedico è indispensabile la laurea, ma se vuoi fare il tecnico di laboratorio chimico questa non è necessaria.

Il percorso formativo del tecnico di laboratorio chimico infatti può iniziare fin dalla scuola secondaria di secondo grado, specificamente negli istituti tecnici. Qui, gli studenti seguono inizialmente un biennio comune per poi specializzarsi nel triennio successivo nell’indirizzo di Chimica, Materiali e Biotecnologie. Dopo il triennio, gli studenti sostengono l’esame di maturità, ottenendo il diploma di perito chimico, qualifica che li rende immediatamente operativi nel settore.

Per coloro che desiderano specializzarsi ulteriormente dopo il diploma, sono disponibili corsi post-diploma finanziati spesso dalle regioni con il supporto del Fondo Sociale Europeo. Questi corsi sono progettati per formare tecnici esperti che si inseriscano nei laboratori chimici, supportando gli specialisti nell’effettuazione di test e analisi. Tali attività sono cruciali per determinare e valutare le caratteristiche chimiche, fisiche, biologiche e microbiologiche di svariati campioni, che possono variare dalle acque ai prodotti sia naturali che industriali. Questa formazione supplementare permette ai tecnici di acquisire competenze avanzate e specifiche, ampliando le loro opportunità professionali nel campo della chimica applicata.

Credits foto in evidenza, 1 e 2: Depositphotos.com – AlexLipa