Capire fin da subito come superare un concorso pubblico è molto utile per poter pianificare la preparazione e arrivare con la giusta carica e bagaglio di conoscenze al momento delle prove concorsuali. Dunque, bando alla mano, oggi dedichiamo questo articolo ai suggerimenti e ai consigli per garantirsi un buon risultato ai concorsi pubblici. Studio, motivazione, organizzazioni, ecco alcune della parole chiave.
Superare un concorso pubblico: consigli
Esistono concorsi pubblici per ogni professione e ruolo, dal bibliotecario al poliziotto, dall’ingegnere all’avvocato. Quello dei concorsi è un vero e proprio mondo, e chi si accinge ad avvicinarlo sa che sta per compiere un passo che può potenzialmente cambiare la sua vita.
Che sia superato o meno, il concorso rappresenta uno spartiacque e chi inizia ad affrontarli difficilmente torna indietro. Anche perché la preparazione a un concorso permette di avere molte conoscenze e abilità da continuare a spendere, sia all’interno del concorsi stessi sia altrove.
Università, regioni, comuni, enti locali, sono tante le istituzioni che promuovono e indicono questo evento di selezione per professionisti di un settore, con l’obiettivo di assumere figure professionali qualificate da spendere. Anche se potrebbero sembrare tutti uguali, i concorsi pubblici si differenziano per alcuni aspetti. Il loro elemento portante comune è lo studio, questo sì che è un filo conduttore che lega tutti. Per superare un concorso pubblico bisogna studiare, pensate te.
Siccome sappiamo che è facile incappare in ansia e preoccupazione per le prove che attendono i partecipanti al concorso, abbiamo pensato di dedicare i prossimi paragrafi a quattro consigli utili per tutti. Non lasciarteli sfuggire.
Leggere il bando
Come abbiamo detto fin dall’introduzione, prima ancora di partecipare a un concorso pubblico bisogna avere il bando alla mano. Il bando del concorso non sempre viene tenuto in debita considerazione, ed è davvero un peccato, perché in effetti all’interno di questo documento sono contenute le informazioni rilevanti per organizzare lo studio e strutturare la preparazione.
Dentro il bando si trovano informazioni relative a:
- Tempistiche
- Tipologia delle prove
- Argomenti
Questi aspetti non sono da trascurare. È di fondamentale importanza sapere entro quanto potrai candidarti, qual è la durata delle prove e quanto tempo hai per prepararti prima di sottoporti alla valutazione delle tue competenze e alla selezione ufficiale.
Anche la tipologia delle prove, se scritta oppure orale può modificare l’impianto dello studio, avvantaggiare o svantaggiare qualcuno a seconda delle predisposizioni personali che modificano il tipo di esame in cui si riesce maggiormente a eccellere.
Ma soprattutto, nel bando di concorso vengono date puntuali indicazioni su quali sono gli argomenti delle prove concorsuali. Avere a disposizione informazioni precise sugli argomenti semplifica la preparazione. Non perdere la possibilità di accedere a questo documento, ricorda sempre di scaricarlo e di prenderne visione per tempo.
Organizzare lo studio per il concorso pubblico
Abbiamo già tentato di centrare il nucleo centrale che conduce una strategia di studio alla vittoria: l’organizzazione. Quanto detto fino ad ora svela l’importanza di arrivare preparati nelle fasi preliminari, quando è ancora possibile pianificare.
Ora dovresti sapere quanti giorni hai a disposizione per la tua candidatura al concorso pubblico e quanti giorni per studiare per le prove di concorso. Queste tempistiche sono le linee guida che inquadrano il tuo tempo d’ora in avanti, fino alla fatidica data.
Il tempo vola, non è un’astrattezza assoluta, non è una frase fatta, ma una realtà che potresti imparare a tue spese.
Sulla base di quanto e cosa studiare calcola bene quanti giorni e per quante ore dovrai studiare. Sapere il tempo a tua disposizione ti farà focalizzare solo sugli argomenti veramente importanti, ti spingerà a cercare il materiale di preparazione migliore, e le tecniche più efficienti e dai risultati migliori.
Metodo di studio per concorsi
I concorsi pubblici non assomigliano agli esami universitari. Toglitelo dalla testa. Sono più impegnativi e meno compatti. All’interno di questo contesto capita spesso di dover imparare tantissime discipline diverse, di doversi concentrare su tematiche molto ampie, non come accade per un esame, che spesso sottende un solo unico argomento.
Per questo motivo il metodo di studio deve essere pensato ad hoc per la tipologia di prova e concorso, e soprattutto dev’essere personalizzata tenendo in considerazione se la prova è di tipo teorico o pratico.
Per la prima lo studio può essere organizzato in cicli. Il materiale da assimilare è tanto, quindi non è il caso di bruciare il cervello cercando di infilare quante più cose possibili tutte insieme. Per non perdere l’attenzione lo studio si può pianificare in tranche di quaranta minuti senza distrazioni a cui seguono dieci minuti di pausa. Questi cicli aiutano a non disperdere le energie, mantenere la concentrazione, e soprattutto possono essere modulati a proprio piacimento a seconda del livello di attenzione e di produttività. Se si è più stanchi i quaranta minuti si possono abbassare o viceversa, se ci si sente particolarmente energici si possono aumentare e ridurre i minuti di pausa. Ma mai e poi mai annullare la pausa e non concedersi uno stacco dopo decine di minuti, è controproducente.
Altri metodi validi sono gli schemi, le mappe mentali, e tutte le tecniche di studio che ottimizzano i processi di apprendimento. Ad esempio, le tecniche di memoria godono di un certo successo, soprattutto tra le persone che devono studiare per un concorso pubblico. Non sono immediate da apprendere e da mettere in pratica, ma una volta presa dimestichezza aiutano ad avere grandi quantità di informazioni a portata di testa.
E infine ricorda, non esiste studio senza ripasso, il ripasso è importantissimo per non gettare all’aria le ore trascorse sui libri. Prima di presentarti all’esame trova il tempo di rivedere il programma, la scienza sostiene che non riguardare sul materiale studiato entro le 24 ore precedenti l’esame può comportare gravi dimenticanze. Vuoi bruciare tutto il lavoro fatto in così poco tempo?
Gestire l’ansia
L’ansia è una cosa seria e non ci piace tanto chi la minimizza o la svaluta, per cui noi non lo faremo neanche lontanamente. Ci limitiamo qui a parlare di un’ansia quasi fisiologica, un’ansia che coglie una grande percentuale di persone, ma che se gestita male può rendere difficoltoso affrontare un esame.
L’ansia può modificare la tua forma fisica, e potrebbe trasformarsi in una forza negativa, che ti fa vedere tutto nero e sotto una luce pessimista. Ci sono dei trucchetti che possono rendersi utile per evitare che diventi difficile superare un concorso pubblico a causa dell’ansia. Uno di questi è antico, anche se ormai viene talmente tanto suggerito che sembra quasi banale e scontato: la respirazione. È stato dimostrato che una buona e regolare respirazione permette di avere un maggiore controllo dei propri stati d’animo, maggiore chiarezza mentale e un umore più alto.
Non si tratta di miracoli o di superstizione, ma l’attenzione al respiro funziona come un focus benefico e chiunque ne ha fatto esperienza può testimoniare positivamente a riguardo.
Anche lo sport e l’attività fisica dovrebbero rientrare tra le priorità degli studenti che si accingono a partecipare a un concorso pubblico. Lo stress che si può accumulare dal punto di vista fisico e mentale non è mai da sottovalutare. Sappiamo che questi consigli possono risultare superficiali alle orecchie di molti, ma siamo certi che chi ha maturato esperienza nei concorsi, e in generale con l’impegno di studio intenso sa che non sono cose trascurabili, che non si tratta di concetti astratti o sciocchezze qualsiasi, anzi. Mente e corpo sono strettamente legati tra di loro e da questi dipende anche la qualità delle performance di studio.
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