Quali concorsi fare con una laurea in giurisprudenza?

concorsi pubblici per giurisprudenza

In questo articolo parliamo dei concorsi con laurea in giurisprudenza. Non esiste solo la magistratura, l’avvocatura e la carriera notarile, anzi, la laurea in giurisprudenza consente di scegliere diverse opportunità di crescita professionale, per accedere a diverse posizioni a seconda delle proprie propensioni e talenti. Vediamo quali opzioni può scegliere un laureato in giurisprudenza.

Concorsi con laurea in giurisprudenza

laurea in giurisprudenza concorsiSiamo convinti che di base un laureato in diritto debba per forza applicare le conoscenze apprese nell’ambito dell’avvocatura. La strada tradizionale, quella dell’attività forense in generale, della magistratura o della carriera da notaio sono le più scelte, ma non sono le uniche.

Soprattutto negli ultimi anni si è assistito a un consistente aumento del numero di avvocati. Questa inflazione ha portato molti laureati a porsi delle domande specifiche sul proprio profilo lavorativo e a scegliere tra diverse alternative. Molti laureati in giurisprudenza scelgono di tentare la strada del posto pubblico, che si rivela una garanzia e offre maggiori certezze.

Ma per accedere ai posti pubblici o per diventare insegnante, ad esempio, bisogna accedere e superare i concorsi preposti per l’abilitazione a questi ruoli.

Nei prossimi paragrafi forniremo informazioni utili per coloro che vogliono partecipare ai concorsi con la laurea in giurisprudenza. Il titolo consente l’accesso praticamente a qualsiasi tipo di concorso, agevolando la possibilità di intraprendere una scelta tra le molte possibili. Chi è in possesso di una laurea in giurisprudenza può tentare di entrare in prefettura, nelle forze dell’ordine (ad esempio come commissario di polizia), oppure provare a diventare dipendente per l’Agenzia delle Entrate, l’Inps o altri enti pubblici statali. Dal momento che sono numerosi e diversi i concorsi pubblici per i laureati in giurisprudenza, in questa sede non li vedremo tutti, ma accenneremo ai principali, concentrandoci anche e soprattutto sui requisiti per accedere al concorso da insegnanti, argomento con cui chiuderemo questa panoramica.

Concorso per giurisprudenza: magistratura ordinaria

Uno dei più ambiti concorsi accessibili ai laureati presso la facoltà di Giurisprudenza è quello per la magistratura. Come è facile immaginare, la strada per raggiungere questa meta professionale non è affatto semplice. Il percorso che attende il laureato è molto lungo, anche perché non è sufficiente soltanto il titolo di laurea. Per iscriversi al concorso in magistratura vengono richiesti anche altri elementi, considerati condizione imprescindibile.

Dopo la laurea, chi vuole accedere a questa prova deve:

  • fare uno stage di diciotto mesi presso gli uffici giudiziari
  • svolgere pratica di diciotto mesi presso l’Avvocatura dello Stato
  • essere già in possesso dell’abilitazione alla professione forense (la quale presuppone il superamento dell’esame di Stato per divenire avvocato)
  • avere un dottorato di ricerca
  • aver conseguito il diploma alla scuola di specializzazione per le professioni legali

La concorrenza per questo ambito ruolo è assai spietata, nonostante i requisiti richiesti. Il concorso è aperto a:

  • i magistrati amministrativi e contabili
  • i procuratori dello Stato
  • i dirigenti della Pubblica Amministrazione con almeno cinque anni di anzianità
  • i professori universitari in materie giuridiche
  • coloro che hanno svolto la funzione di giudice onorario per almeno sei anni

Dunque, chi ha una di queste carte in regola ha la possibilità di partecipare. Il concorso viene indetto ogni anno, in condizioni di normalità. Il superamento del concorso è sancito dal buon risultato nelle tre prove scritte e da una prova orale, dopodiché si diventa “magistrati in prova”.

Principali concorsi per laureati in giurisprudenza

L’altro famosissimo concorso pubblico per giurisprudenza è quello per diventare notaio. Abbiamo saltato un paragrafo sui concorsi per diventare avvocato, perché il tema è stato abbondantemente dibattuto sul web e si trovano molte risorse esaustive. Abbiamo ritenuto fosse utile dedicarci a queste altre opportunità di concorso. Ma notaio, avvocato, magistrato, sono davvero le scelte più ovvie (ma ciò non le rende meno importanti). Eppure ci sono tante altre carriere che vogliono e possono aprire porte a chi consegue una laurea in giurisprudenza.

Come abbiamo detto in precedenza, i concorsi pubblici sono molteplici e variegati. Ad esempio è possibile accedere al concorso per l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia del Demanio, per l’Inps, la prefettura e la Banca d’Italia. Non manca la possibilità di inserirsi nelle forze dell’ordine o come assistenti giudiziari. La scelta non è ridotta, anzi.

Una delle scelte che ultimamente riscontra maggiore successo, dimostrando l’interesse crescente degli studenti e e delle studentesse che hanno studiato diritto all’università, è quella che riguarda la possibilità di insegnare presso licei o istituti secondari di secondo grado. Però è ormai risaputo, che l’avviamento all’insegnamento è possibile soltanto dopo l’acquisizione dei famosi 24 crediti universitari. Spieghiamo meglio questo aspetto della questione.

Cosa sono i 24 cfu e a cosa servono

laureati giurisprudenza concorsiI cfu, sono crediti formativi universitari, con i quali viene misurato il carico di lavoro, tra studio, lezioni e altre attività extracurriculari ma pertinenti al percorso accademico. Un singolo cfu vale circa 25 ore di lavoro, tra lezioni e studio individuale (che in percentuale non può essere inferiore al 50% del monte ore totale).

Per accedere all’insegnamento, anche con la laurea in Giurisprudenza, è imprescindibile il riconoscimento, la conversione o l’ottenimento di questi crediti, uno de requisiti di accesso per partecipare ai concorsi pubblici per medie e superiori, a cadenza solitamente biennale.  Sono esenti dal dovere nei confronti dei 24 cfu chi ha prestato servizio nelle scuole per almeno 3 anni.

Ma non si tratta di crediti qualsiasi. Sarebbe bello se tu potessi dare un’occhiata a qualsiasi piano di studi e scegliere così, sulla base di ciò che ti piace, ma in realtà hai una possibilità minore e limitata, puoi scegliere tra diversi settori scientifico-disciplinari, come:

M-PSI/04 Psicologia dell’educazione 6 CFU

M-DEA/01 Antropologia culturale 6 CFU

M-PED/01 Pedagogia generale e sociale 6 CFU

M-PED/03 Metodologie e tecnologie didattiche 6 CFU

In concorsi per i docenti si svolgono ogni due anni, quest’anno (2021, n.d.r.) si è tenuto il concorso, quindi probabilmente nel 2023 si terrà quello successivo. Per capire la classe di concorso devi prestare attenzione al codice identificativo della materia di cui vuoi assumere il ruolo da insegnante. Ci sono delle tabelle consultabili che permettono di individuare le classi di concorso, e sono visualizzabili on line, prova a fare una ricerca, altrimenti contattaci per maggiori informazioni. Forse, hai soltanto bisogno di qualche dritta per il riconoscimento dei crediti, oppure per acquisirli direttamente, nel tentativo di partecipare quanto prima possibile al percorso.

Quindi, ricapitolando, anche il concorso per diventare insegnante è un buon concorso per i laureati in giurisprudenza. Non può mancare nel profilo formativo e professionale di chi vuole camminare su questo sentiero lavorativo: la laurea triennale o magistrale, i crediti richiesti dalla classe di concorso e i 24 cfu. Per quanto riguarda i crediti richiesti dalla classe di concorso, un laureato in giurisprudenza, ad esempio, dovrà integrare altri crediti magari convertendo qualche esame di diritto o economia, oppure acquisendo quei crediti tramite esame e in modo aggiuntivo.

Sono molte le università che erogano come servizio i corsi per 24 CFU, ma assicurati sempre che gli istituti abbiano il riconoscimento dal Ministero dell’Istruzione.

Come hai potuto leggere per i laureati in giurisprudenza i concorsi non mancano. Concorsi pubblici per lavori negli enti statali, ma anche concorsi per lavorare come insegnante di diritto, ad esempio. Chi ha detto che lo studio del diritto debba corrispondere esclusivamente all’avvocatura? Sempre più studenti e studentesse stanno contraddicendo questo assunto, raggiungendo mete lavorative e ricoprendo posizioni diverse da quelle che solitamente venivano scelte in passato dai loro colleghi di facoltà.

Credits foto in evidenza: Depositphotos.com – belchonock

Credits foto 1 e 2: Depositphotos.com – korawat