Chi sono gli ITP e cosa fanno? Ecco tutto ciò che devi sapere sui requisiti, i compiti e le classi di concorso relativi agli insegnanti tecnico pratici. Scopri qual è il modo migliore per diventare ITP e lavorare nell’universo scolastico.
Insegnamento tecnico pratico
La figura del docente ITP è di grande importanza, soprattutto negli istituti tecnici professionali. Si tratta di un ruolo che possiamo considerare di alto livello e che finalmente è stato incluso nella tabella delle nuove classi di concorso. Più avanti vedremo esattamente quali sono le classi di concorso ITP, ora vogliamo concentrarci sulle mansioni che svolgono.
ITP sta per Insegnante Tecnico Pratico, un insegnante che viene generalmente inserito nelle scuole secondarie, come abbiamo già detto in particolar modo negli istituti professionali, dove gode di un grande spazio di autonomia nello svolgere la propria attività di docente e dove è responsabile unico dell’organizzazione dei laboratori. Negli istituti tecnici, invece, spesso lavora a stretto contatto con un insegnante che si occupa degli aspetti teorici, in codocenza.
La normativa indica che tra i due insegnanti vige assoluta parità, entrambi svolgono la stessa mansione da insegnante, e hanno lo stesso peso nelle valutazioni finali. Il contratto ITP di solito prevede 18 ore settimanali. All’interno di queste 18 ore gli insegnanti tecnico pratici svolgono lezioni in larga misura pratiche, e hanno il compito di:
- organizzare tutte le attività inerenti l’insegnamento tecnico nei laboratori;
- insieme all’insegnante teorico segue i progressi degli allievi;
- organizza e illustra le attività di laboratorio agli alunni;
- esprime la valutazione congiuntamente all’insegnante teorico sui progressi degli alunni.
Domanda ITP: come diventare insegnante tecnico pratico
Vediamo insieme quali sono i requisiti per diventare ITP, prima segnalando i titoli che la normativa indica come indispensabili e poi spiegando la procedura di concorso insegnante tecnico pratico e come fare domanda.
Iniziamo con elencare i titoli richiesti, in primis il diploma di maturità in ambito tecnico o professionale. Ad esempio:
- diploma di geometra
- perito aeronautico
- perito agrario
- perito industriale
- perito nautico
- maturità tecnica femminile
- maturità professionale del settore industriale o del settore agrario
- diploma di maturità professionale del settore femminile
- diplomi in particolari settori della musica
- diploma di istituto tecnico alberghiero
Attenzione, questi titoli non saranno più sufficienti a partire dal 2024/2025 e verrà richiesta anche la laurea triennale più i fatidici 24 CFU per l’insegnamento.
Da gennaio 2025, gli ITP saranno quindi tenuti ad avere una laurea per partecipare al concorso. Fino al 31 dicembre 2024, si possono utilizzare il diploma per partecipare ai concorsi.
Quindi, al momento il titolo di accesso alla prima fascia è l’abilitazione. Per la seconda fascia resta il diploma.
Stando alla normativa, i 24 CFU in discipline psicopedagogiche e metodologie didattiche di cui al DM n. 616/2017 non saranno necessari per l’accesso.
Il diploma utile per l’accesso è indicato nella tabella B del DPR 19/2016 e dm 259/2017.
ITP: titoli di accesso ai concorsi dal 1° gennaio 2025
L’ accesso al concorso per ITP dal 1° gennaio 2025 è possibile con:
- laurea, diploma AFAM di I livello oppure titolo equipollente o equiparato oppure diploma di specializzazione per le tecnologie applicate e del diploma di specializzazione superiore per le tecnologie applicate;
- le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso e con il profilo conclusivo delle competenze professionali del docente tecnico-pratico abilitato nelle specifiche classi di concorso;
- l’abilitazione all’insegnamento specifica per la classe di concorso.
Ma cos’è il diploma di specializzazione superiore per le tecnologie applicate?
Lo spiega il Ministero: il sistema di istruzione tecnologica superiore istituito dalla nuova legge pone le basi per espandere la formazione di professionisti con elevate competenze tecnologiche e tecniche professionali, per contribuire sistematicamente a sostenere le misure per lo sviluppo economico e la competitività dei sistemi di produzione, colmando gradualmente la mancata corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro e creando le condizioni per il sostegno delle imprese, in particolare le piccole e medie imprese. Ha anche l’obiettivo di garantire, con continuità, l’offerta di tecnici superiori a livello post-secondario in relazione alle aree tecniche considerate strategiche nel campo della politica di sviluppo industriale e tecnologico e della trasformazione ecologica.
ITS Academy
Gli ITS sono scuole di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica post diploma che permettono di conseguire il titolo di tecnico superiore.
I corsi sono biennali o triennali e sono articolati in semestri:
- i corsi biennali di V livello EQF (quinto livello del Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente) hanno la durata di quattro semestri con almeno 1.800 ore di formazione. Al termine del corso e previo superamento delle prove e valutazioni finali viene conseguito il “diploma di specializzazione per le tecnologie applicate”;
- i corsi triennali di VI livello EQF (sesto livello del Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente) hanno la durata di sei semestri con almeno 3.000 ore di formazione. Al termine del corso e previo superamento delle prove e valutazioni finali viene conseguito il “diploma di specializzazione superiore per le tecnologie applicate”.
Entrambi i diplomi sono rilasciati dal Ministero dell’istruzione e del merito insieme all’Europass diploma supplement, hanno validità su tutto il territorio nazionale e costituiscono titolo valido per l’accesso ai pubblici concorsi.
Le classi di concorso
Il decreto ministeriale n. 246 del 19/12/2023 definisce la tabella di corrispondenza dei titoli di quinto e sesto livello EQF, rilasciati a conclusione dei percorsi formativi degli ITS Academy, alle classi di concorso per l’accesso ai concorsi per insegnante tecnico-pratico, ai sensi dell’articolo 4, comma 10, della Legge 15 luglio 2022, n. 99. Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
La tabella allegata al decreto individua la corrispondenza tra i titoli di accesso riguardanti le figure professionali nazionali di riferimento degli ITS Academy, in relazione a ciascuna area tecnologica e agli eventuali ambiti in cui essa si articola a livello nazionale, con le classi di concorso a posti di insegnante tecnico-pratico (ITP).
Il possesso dell’abilitazione, specifica per una delle classi di concorso previste nella Tabella, costituisce titolo per la partecipazione al concorso per insegnante tecnico-pratico (ITP).
Le disposizioni si applicano per la partecipazione ai concorsi a posti di insegnante tecnico-pratico (ITP) banditi a decorrere dal 1°gennaio 2025.
Per i concorsi banditi prima di tale data, rimangono fermi i requisiti previsti dalla normativa vigente in materia di classi di concorso.
Le abilitazioni specifiche conseguite fino al 31 dicembre 2024 nelle classi di concorso per insegnanti tecnico-pratici (ITP) sono comunque titoli di accesso per i concorsi banditi dopo tale data.
Concorso insegnante tecnico pratico: le prove d’esame
La prova scritta è composta da 50 quesiti.
40 quesiti a risposta multipla volti all’accertamento delle conoscenze e competenze del candidato in ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico, così distribuiti:
- dieci quesiti di ambito pedagogico;
- quindici quesiti di ambito psicopedagogico, ivi compresi gli aspetti relativi all’inclusione;
- quindici quesiti di ambito metodologico didattico, ivi compresi gli aspetti relativi alla valutazione;
- 5 quesiti a risposta multipla sulla conoscenza della lingua inglese al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue;
- 5 quesiti a risposta multipla sulle competenze digitali inerenti l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento.
Ogni quesito è composto da 5 risposte cui solo una sarà esatta.
La prova orale, invece, è destinata a valutare le conoscenze e le competenze del candidato sulla disciplina della classe di concorso per la quale partecipa e la capacità di progettazione didattica efficace anche con riferimento all’uso didattico delle tecnologie. Inoltre, verrà anche esaminata la competenza del candidato nella lingua inglese B2.
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