Lezione segmentata: cos’è e che benefici offre

lezione segmentata durata

La lezione segmentata sta facendo tantissimo parlare di sé. Com’è strutturata? Tanti piccoli momenti di spiegazione degli argomenti, che si susseguono intervallati da attività brevi, che consentono allo studente e alla studentessa di non perdere la concentrazione e a restare sempre interessati e vigili durante lo svolgimento della giornata a scuola. In questo articolo racconteremo meglio i segreti di questa modalità didattica innovativa e sempre più impiegata nelle classi, anche nel nostro Paese.

Lezione segmentata: cos’è?

È normale che in aula l’attenzione non sia sempre alle stelle. Le ore di lezione, specialmente dove si fanno i rientri e gli alunni si fermano a scuola oltre la mattina, sono spesso attraversate da momenti di noia, distrazione, confusione e insofferenza. È quasi un’ovvietà dirlo, ma è sempre utile ricordare che la presenza in aula richiede agli studenti uno sforzo non indifferente, che gli insegnanti spesso sottovalutano.

Tutti i momenti della giornata sono contraddistinti da flussi e picchi di attenzione e disattenzione. Le prime ore sono quelle dedicate all’adattamento, gli studenti devono ancora “svegliarsi”, carburare con l’energia e con la motivazione. Mentre le ultime ore, quelle a ridosso dell’orario di uscita sono contraddistinte da un calo di interesse dovuto al fatto che già si proiettano oltre il cancello della scuola, sono stanchi dalle tante ore accumulate e non desiderano altro che, giustamente, riposare.

Ma c’è un modo per ridurre questi picchi, renderli meno estremi e più armonici. C’è un modo per costruire una giornata scolastica che non sprema gli studenti come limoni, che sia in grado di stimolare con amorevole fermezza infondendo la giusta dose di buona volontà, interesse e motivazione durante l’arco delle ore di scuola e non solo in alcuni sporadici e ridotti frangenti? Di metodi ne esistono diversi, ma in questo articolo ci concentreremo soprattutto su uno: la lezione segmentata, o come viene chiamata in inglese chunked lesson.

Lezione segmentata: durata

Il nome è indicativo e ci aiuta a farci un’idea delle caratteristiche di questa lezione, che difatti è suddivisa in diversi momenti brevi, alcuni di lezione diretta e altri di attività operative, seguiti da feedback. Questa struttura base viene ripetuta in base al tempo a disposizione e al modo in cui l’organizzazione viene recepita dagli studenti e si armonizza con i loro bisogni e capacità. Possiamo anche fare degli esempi di lezione segmentata. È utile indicare per punti come si può organizzare: Supponiamo di avere un’unità oraria da 60 minuti, ecco come potrebbe essere divisa.

  • Preconoscenze: 5 minuti Consiste nella verifica delle preconoscenze o brainstorming per iniziare
  • Lezione diretta: 10/15 minuti Sono momenti brevi di spiegazione ma senza rinunciare alla complessità
  • Attività: 10 minuti Attività operative per mettere in pratica, confrontarsi, riconoscere le eventuali difficoltà
  • Restituzione dell’attività: 5 minuti Condivisione, feedback e chiarimenti fatto nelle attività degli studenti -Conclusione: 5 minuti Fornire spunti e consigli metacognitivi oltre che con i tradizionali compiti

Questa è un’impostazione generica e di base che si può modulare sulle esigenze peculiari di ciascun gruppo classe. Il principio della segmentazione suggerisce di fornire un’immagine generale e panoramica di un dato argomento nella fase introduttiva per poi approfondire i dettagli nelle fasi successive. Ad ogni modo ricordiamo che la flessibilità, soprattutto in ambiente educativo, è una virtù da esplorare, pertanto sentiti liberi, qualora ne sentissi l’esigenza, di modificare la durata dei singoli segmenti oppure di aumentarne il numero.

La lezione segmentata di Dany Maknouz

Questa idea di lezione non piove dal cielo da un giorno all’altro ma è un’idea che nasce dall’esperienza di alcuni professionisti dell’educazione.

Se ti incuriosisce questa modalità didattica e vuoi saperne di più sulla sua storia e la sua evoluzione puoi leggere un libro che offre interessanti approfondimenti: La lezione segmentata di Dany Maknouz. Edizioni Zanichelli. Il libro ripercorre l’intuizione di Joan Middendorf e Alan Kalish dell’Università dell’Indiana, tra i principali ideatori degli studi e delle esperienze che hanno permesso di teorizzare gli elementi caratterizzanti e i vantaggi del metodo della lezione segmentata.
Alla base di questo approccio all’insegnamento ci sono gli studi di neuroscienze e psicologia che hanno dimostrato che l’attenzione di chi ascolta subisce bruschi cali dopo un determinato range di tempo. Middendorf e Kalish, consci di questi limiti nello svolgimento delle normali attività in classe, hanno messo a punto la lezione segmentata strutturata in 5 segmenti di 10-15 minuti, come abbiamo indicato nel paragrafo precedente. Uno dei punti di forza di questo metodo è stato scoperto recentemente, a causa dell’avvento della pandemia che ha riversato le attività scolastiche dal contesto scolastico a quello digitale.

La lezione segmentata può essere svolta, con ottimi risultati, sia in classe che a distanza, tramite video ed esercizi interattivi.

Lezione segmentata esempi

Grazie alla diffusione di questo metodo ora è facile reperire informazioni e approfondimenti che ci aiutano a comprendere meglio come organizzare una lezione secondo questo schema. Navigando in rete si trovano moltissimi esempi di lezione segmentata, ma anche una letteratura sul tema non si è fatta attendere.

Indubbiamente nel nostro Paese una delle pubblicazioni più interessanti è rappresentata da La lezione segmentata. Ritmata, varia, integrata di Dany Maknouz di Zanichelli Editore. L’autrice, profonda conoscitrice della lezione segmentata e dei suoi utilizzi a scuola è stata intervista da Orizzonte Scuola, dando preziose informazioni in merito. In questo paragrafo cercheremo di far emergere i punti salienti, utili per inquadrare ancora meglio pro e contro, vantaggi e benefici di questo nuovo approccio all’insegnamento. Tra le risposte della professoressa Maknouz ci hanno colpito alcune riflessioni, sul fatto che nonostante all’apparente rigidità di un metodo che “spezza” la lezione in frazioni, ci sia una grande fluidità nella diffusione dei contenuti. La capacità attentiva dei ragazzi, secondo Maknouz, grazie alla lezione segmentata viene incanalata in modo funzionale soltanto se ci si rivolge a questo metodo come se fosse un ritmo da seguire e non una gabbia nel quale rinchiudersi.

È sempre da tenere a mente che tutto ciò che diventa prevedibile sfocia rapidamente nella noia, nemica acerrima degli studenti e degli stessi insegnanti, ma soprattutto della voglia di apprendere e del rendimento.
Lo schema proposto dalla segmentazione della lezione come ideata da Middendorf e Kalish non deve essere seguito in modo letterale, generando ansia e frustrazione, ma anzi, deve essere messo in campo in modo morbido, lasciando che sia la classe stessa a indicare cosa funziona e cosa no, quanto far durare un segmento o come ordinarli in modo che sia maggiormente rispondenti alle caratteristiche della classe e dell’argomento.

Ad esempio, forse ci saranno classi in cui emergerà il bisogno di un tempo di introduzione più lungo: ben venga! La lezione segmentata è una cornice di ritmo didattico che non deve essere intesa come rigida o assoluta. Sono gli stessi Middendorf e Kalish a suggerire:

‘Non seguite questo schema alla Significa invece organizzare una comunicazione concisa senza perdere in complessità, progettare attività rielaborative – anche di piccolo gruppo – utili a aumentare la comprensione e ritenzione degli apprendimenti, fornire feedback mirati e individuali e, infine, rimodulare la propria azione sulla base degli esiti di queste fasi. Si tratta di un metodo vero e proprio che poggia le sue radici nella didattica breve e nelle ricerche neuroscientifiche e che si rivolge a tutti i docenti, sempre più consapevoli che aumentare l’esposizione ad un contenuto non ne aumenta la ritenzione. Favorire la discussione e la consultazione tra pari è invece fondamentale perché in genere ‘per coprire un contenuto il docente parla agli studenti. Per imparare un contenuto gli studenti parlano gli uni con gli altri’

Un valido supporto a questa strategia da seguire in aula è rappresentato dagli strumenti interattivi e tecnologici. Ad esempio la LIMm, che è diventata complice di rilievo nel contesto dell’aula. Test e quiz interattivi sono da incentivare, per verificare gli avanzamenti e il rispetto dei bisogni specifici di ogni studente e studentessa, e anche per accompagnare alcuni di questi che possono riscontrare maggiori difficoltà.

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