Simulazione lezione didattica: cos’è e come prepararla

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La simulazione della lezione didattica è parte integrante della prova orale del Concorso a cattedra, come si evince dalle indicazioni nazionali. Questo articolo si concentra sulla simulazione didattica, nucleo centrale della prova e aspetto di fondamentale importanza per accertare le proprie competenze.

Prova orale del concorso a cattedra

Come abbiamo appena introdotto, i candidati che partecipano al concorso dovranno accertare la propria competenza in materia all’interno di un colloquio della durata di 45 minuti che vengono così suddivisi:

  • 35 minuti dedicati ad una lezione simulata
  • 10 minuti dedicati all’interlocuzione con il candidato da parte della commissione esaminatrice

La nota del Ministero dell’Università e della Ricerca contiene indicazioni precise rispetto a come deve essere svolta la prova orale e di quali siano le tabelle di valutazione.
Tra gli aspetti più interessanti del colloquio troviamo la lezione simulata, ed è su questa che ci concentreremo, fornendo utili consigli per prepararsi.
Questa parte della prova presuppone che il candidato sappia motivare le ragioni delle scelte contenutistiche effettuate per la lezione simulata, facendo emergere gli aspetti didattici e metodologici operati per la materia oggetto di insegnamento.
Il colloquio con lezione simulata all’interno del Concorso a cattedra è finalizzato a verificare le abilità di progettazione didattica in modo ampio, includendo anche la capacità di inserire le tecnologie dell’informazione e della comunicazione all’interno della lezione.
Questa prima parte dell’esame è decisamente incisiva. Dovrai essere capace di maneggiare la materia non soltanto teoricamente ma soprattutto in pratica.
Al momento della prova, prima di iniziare, dovrai scegliere tra tre diverse buste presentate dalla Commissione. Potrà capitarti come proposta quella di simulare una lezione per una classe eterogenea in cui vi sono un bambino con un lieve disturbo del linguaggio, un altro che vive in un contesto di disagio socio-culturale e due bambini immigrati.
E sulla base di questa traccia dovrai modulare le tue decisioni rispetto a contenuti e strumenti da utilizzare. A conclusione, resteranno dieci minuti di riflessioni e domande da parte della Commissione che attraverso queste interlocuzioni cercherà di comprendere ancora più approfonditamente le ragioni della progettazione della lezione secondo i criteri che hai proposto.

Le Indicazioni Nazionali sulla simulazione didattica

Trattandosi di un argomento così importante all’interno delle note del MIUR viene dato ampio spazio alla spiegazione di quali sono le modalità di progettazione attese dalla commissione.
È possibile individuare indicazioni più generiche per la scuola in generale, e più specifiche a seconda del grado di istruzione. Ad esempio, a livello più generico le indicazioni asseriscono che:

“Fin dalla scuola dell’infanzia, nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado l’attività didattica è orientata alla qualità dell’apprendimento di ciascun alunno e non ad una sequenza lineare, e necessariamente incompleta, di contenuti disciplinari. I docenti, in stretta collaborazione, promuovono attività significative nelle quali gli strumenti e i metodi caratteristici delle discipline si confrontano e si intrecciano tra loro, evitando trattazioni di argomenti distanti dall’esperienza e frammentati in nozioni da memorizzare”.

Ad esempio, per quanto riguarda le scuole di primo grado si legge che

“tutta la scuola in genere ha una funzione orientativa in quanto preparazione alle scelte decisive della vita, ma in particolare la scuola del primo ciclo, con la sua unitarietà e progressiva articolazione disciplinare, intende favorire l’orientamento verso gli studi successivi mediante esperienze didattiche non ripiegate su se stesse ma aperte e stimolanti, finalizzate a suscitare la curiosità dell’alunno e a fargli mettere alla prova le proprie capacità”. […] Gli alunni “trovano stimoli per sviluppare il pensiero analitico e critico, imparano ad imparare, coltivano la fantasia e il pensiero originale, si confrontano per ricercare significati e condividere possibili schemi di comprensione della realtà, riflettendo sul senso e le conseguenze delle proprie scelte. […] Una buona scuola primaria e secondaria di primo grado si costituisce come un contesto idoneo a promuovere apprendimenti significativi e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni”.

Simulazione lezione didattica: consigli pratici

Come abbiamo compreso è molto importante l’esito di questa parte della prova. È il frangente in cui puoi veramente mostrare ciò che vali come insegnante e quanto sei preparato. Non si tratta soltanto di conoscenze disciplinari ma anche di professionalità.
Per quanto riguarda le metodologie didattiche che possono essere richieste, e che ci si aspetta di ritrovare nel candidato, puoi fare riferimento alla cornice legislativa della recente Legge 107/15 (La Buona Scuola, Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti).
All’interno di questo documento troverai tracce dettagliate del tipo di preparazione richiesta e di come si prevede che una lezione venga organizzata, sulla base di precise richieste didattiche. È soprattutto rispetto all’identificazione dei bisogni della classe che si struttura una lezione, e anche questo aspetto viene segnalato all’interno della legge.
Per fornire una sintesi dettagliata, possiamo riportare l’elenco dei punti che contribuiscono a costruire una simulazione di lezione didattica su misura e personalizzata per le esigenze di ogni singolo contesto classe a cui ci si riferisce, ipoteticamente o praticamente. Dunque, l’organizzazione di una lezione si basa principalmente su quelli che sono i prerequisiti della classe, ecco come individuarli:

  • identificare gli obiettivi di apprendimento
  • dimostrare di conoscere gli strumenti e le metodologie da adottare
  • verificare e valutare l’attività didattica
  • prestare particolare attenzione ai Bisogni Educativi Speciali

Lezioni simulate: alcuni esempi

In rete è possibile trovare diversi esempi di lezioni simulate per classi di diversi gradi di distruzione. Per comprendere come sono strutturate le prove e cosa ci si deve aspettare una buona idea è quella di attingere alle prove dei precedenti anni.
Ad esempio, in passato è stata proposta una traccia che prevedeva lo sviluppo di un’Unità di Apprendimento coerente relativamente allo sviluppo di comportamenti etici nei bambini. Per l’esattezza, la domanda di fondo intorno al quale doveva ruotare la simulazione e la modalità di pianificarla era:

Quali progettualità educative sono, a suo avviso, alla base dello sviluppo di comportamenti etici nei bambini?

A partire da questa domanda ci si aspetta che il candidato sia in grado di individuare i materiali e gli strumenti idonei a costruire la lezione in modo che sia adeguata a tutti gli alunni, qualsiasi sia il livello di preparazione, concentrazione e capacità di apprendimento di ognuno di loro. Insomma, la lezione dev’essere trasversale, quindi deve riuscire ad arrivare a tutti quanti.
Per essere ancora più specifici, ecco una traccia ipotetica, che potresti trovare all’interno delle domande che ti verranno posta all’interno della prova orale:

Il/la candidato/a presenti una lezione simulata della durata di 30 minuti, il cui argomento è riferito all’obiettivo di apprendimento: analizzare e scomporre un testo narrativo, titolarne le sequenze e riesporlo sinteticamente seguendo uno schema logico. La lezione è indirizzata agli alunni frequentanti la classe quarta. Nel corso dell’esposizione il/la candidato/a si soffermi su Disturbi Specifici dell’Apprendimento

Quando ci si trova davanti a questa traccia si deve ragionare un’attività didattica che possa arrivare a una classe di una ventina di alunni, alcuni dei quali possono essere soggetti con dislessia o disgrafia. Visto l’aumento della percentuale di questi disturbi dell’apprendimento nelle classi, soprattutto della scuola primaria, non si può prescindere da un’attenzione dedicata a questo aspetto.
Il primo obiettivo è individuare l’obiettivo di apprendimento esplicitato nella richiesta e perseguirlo. Ad esempio se la lezione simulata di Italiano ha per destinatari gli studenti di una classe Secondaria di I grado, e l’argomento previsto è un testo narrativo, l’obiettivo di apprendimento sarà quello di riconoscere gli elementi della struttura di un testo di questo genere e poi produrne uno.

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