Ogni insegnamento universitario è caratterizzato, oltre che da un nome completo, anche da un identificativo, ossia da una stringa di lettere e numeri (separati dal simbolo “ / ”) chiamata codice esame universitario.
Ogni codice alfanumerico identifica il settore scientifico-disciplinare (l’acronimo è SSD) di ogni esame. I codici sono complessivamente 383 nella realtà universitaria nazionale.
In questa sede faremo chiarezza sui codici degli esami universitari e su come si rapportano alle classi di concorso per l’insegnamento.
Abbiamo visto come ad ogni insegnamento universitario corrisponda un SSD univoco. I codici esami sono contraddistinti da una prima sequenza di lettere che designano il Macrosettore a cui appartiene un determinato esame.
La seconda parte della stringa, invece, si presenta come una sequenza di numeri che serve a differenziare ciascun insegnamento conferendogli un ambito specifico.
Ad esempio, il codice esame ING-IND/01 individua l’insegnamento in “ARCHITETTURA NAVALE”, che a sua volta fa parte del macrosettore 09/A – INGEGNERIA MECCANICA, AEROSPAZIALE E NAVALE.
I Macrosettori sono in tutto 86 e individuano la materia in generale, comprensiva di tutte le sue sotto-aree. Solitamente il SSD è riportato nel manifesto degli studi e/o nel certificato di esami e di laurea.
Individuare e conoscere i SSD risulta fondamentale soprattutto quando si effettua un passaggio da un Corso di Laurea a un altro.
Nel cambio, è possibile convalidare CFU sostenuti in un Corso di Laurea precedente. Come? Basta esaminare i due differenti piani di studio e vedere, attraverso un controllo degli SSD di esami già sostenuti, se corrispondono a quelli nuovi.
A seconda del regolamento di Ateneo, una volta iscritto a un nuovo Corso di Laurea, lo studente ha la facoltà di convalidare alcuni esami senza doverli necessariamente ripetere.
Codice esame universitario e settore concorsuale
Con la riforma dell’università è stato introdotto anche un sistema di identificazione dei codici di accesso per i concorsi pubblici validi per l’insegnamento.
L’organizzazione di concorsi tramite il sistema del “Settore concorsuale” è una modalità di reperimento dei professori che si ricollega strettamente ai SSD dell’università.
I settori concorsuali, infatti, si articolano in Settori Scientifico-Disciplinari che vengono aggiornati ogni cinque anni. I Settori concorsuali (SC) sono in tutto 190.
I SC sono rappresentati da denominazioni composte anch’esse, proprio come i codici esame, da una sequenza di lettere e numeri, che a loro volta corrispondono a uno o più Settori Scientifico-Disciplinari.
Tali codici consentono la partecipazione a prove di concorso di determinati settori che richiedono un numero minimo di crediti (CFU) ottenuti in ambito universitario in specifici SSD.
Per riassumere:
- i settori scientifico-disciplinari (SSD) in ambito universitario sono 383
- i settori concorsuali (SC) sono 190 (a loro volta racchiusi in 86 Macro Settori Concorsuali)
Codici esami e insegnamento: i 24 CFU
I Settori Scientifico Disciplinari vanno consultati anche quando si devono acquisire i 24 CFU per l’insegnamento, essendo identificati da codici anch’essi.
Abbiamo già avuto modo di vedere come i 24 CFU siano Crediti Formativi Universitari indispensabili per l’accesso ai concorsi pubblici per l’insegnamento.
A seguito dei cambiamenti introdotti dal D.Lgs. 59/2017 e dal D.M. 616/2017, infatti, la sola laurea non è più sufficiente per poter insegnare. È necessario conseguire 24 cfu integrativi nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie didattiche.
I settori che interessano i 24 cfu sono:
- M-PSI/04 Psicologia dell’educazione 6 CFU
- M-DEA/01 Antropologia culturale 6 CFU
- M-PED/01 Pedagogia generale e sociale 6 CFU
- M-PED/03 Metodologie e tecnologie didattiche 6 CFU
Non tutti sono tenuti, comunque a conseguire i 24 cfu. Sono esonerati dal conseguire i CFU i diplomati ITP (fino al 2024/2025), chi già possiede l’abilitazione all’insegnamento e chi, infine, ha maturato almeno 36 mesi (ossia 3 anni) di servizio anche non continuativi nelle scuole.
Codice esame, concorsi e insegnamento
Come riportato dal sito ufficiale del Miur, esistono due fattispecie che regolano l’insegnamento in Italia: la prima riguarda la scuola dell’infanzia e quella primaria, la seconda, invece, la scuola secondaria di I e II grado.
Per diventare docenti nella scuola italiana è necessario compiere un percorso di formazione così strutturato:
a) il conseguimento del titolo di accesso all’insegnamento
b) il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento
Il conseguimento dei soli titoli di accesso all’insegnamento consente l’inserimento nelle graduatorie di III fascia di Circolo e d’Istituto, per il conferimento esclusivamente di incarichi di supplenza a tempo determinato.
Le graduatorie hanno durata triennale e sono aperte a seguito dell’emanazione di appositi decreti.
Il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento consente l’inserimento nelle graduatorie provinciali o nelle graduatorie prodotte da concorso pubblico, dalle quali si attinge annualmente per l’immissione in ruolo a tempo indeterminato dei docenti.
Codici esami per insegnare
La collocazione scientifica dei docenti universitari è organizzata in raggruppamenti disciplinari. La struttura di tali raggruppamenti si articola in tre livelli dal livello generale a quello più particolare rappresentati rispettivamente da:
- i Macro Settori Concorsuali (MSC = 86)
- i Settori Concorsuali (SC = 190)
- i Settori Scientifico Disciplinari (ssd = 383)
Le aggregazioni dei SC e dei ssd sono definite, con cadenza almeno quinquennale, con decreto del Ministro, secondo criteri di affinità scientifica.
Un Settore Concorsuale richiede la presenza di almeno venti Professori di I fascia.
Titoli di accesso all’insegnamento in Italia
I titoli di accesso all’insegnamento costituiscono il requisito base per accedere all’insegnamento nella scuola italiana. Per la scuola secondaria di primo e secondo grado i titoli di accesso all’insegnamento permettono l’iscrizione nella terza fascia delle graduatorie d’istituto.
Di seguito i titoli necessari per accedere all’insegnamento nella scuola dell’infanzia e primaria:
- Laurea in Scienze della formazione primaria (titolo abilitante all’insegnamento – art. 6, Legge 169/2008) (titolo abilitante all’insegnamento);
- Diploma Magistrale o Diploma di Liceo Socio-Psico-Pedagogico o Diploma sperimentale a indirizzo linguistico conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002 (DM 10 marzo 1997) (titolo abilitante all’insegnamento)
Di seguito i titoli necessari per accedere all’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado:
- Laurea di Vecchio Ordinamento,
- Laurea Specialistica o Magistrale di Nuovo Ordinamento,
- Diploma accademico di II livello, Diploma di Conservatorio o di Accademia di Belle Arti Vecchio Ordinamento DPR 19/2016 e DM 259/2017 ;
- Diploma di scuola superiore (per gli insegnamenti tecnico-pratici) DPR 19/2016 e DM 259/2017 .
Infine, ecco come è regolato l’accesso al personale educativo per Convitti ed Educandati:
- Laurea in Scienze della formazione primaria a ciclo unico quinquennale
- Laurea in Scienze della formazione primaria per l’indirizzo di scuola primaria (legge 19/11/90, n. 341 , art.3, comma 2)
- Laurea triennale in Scienze dell’educazione L-19
- Laurea in Scienze pedagogiche
- Diploma Magistrale o Diploma di Liceo Socio-Psico-Pedagogico conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002
- Laurea Vecchio ordinamento in Scienze dell’educazione, LS/65 e LM/57
Sul sito del MIUR sono disponibili alcune note che regolano le modalità e i titoli di accesso all’insegnamento. Per scoprire invece come conseguire i 24 CFU, basta leggere l’approfondimento dell’Università telematica Niccolò Cusano.
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