Il metodo CLIL, acronimo di Content and Language Integrated Learning, rappresenta una strategia didattica che promuove lo studio di materie specifiche attraverso l’uso di una lingua diversa dall’italiano. Questo metodo consente di apprendere simultaneamente sia il curriculum scolastico specifico sia una lingua straniera, ottimizzando così l’acquisizione delle conoscenze disciplinari e delle competenze linguistiche.
Prima di parlare di c0s’è il CLIL e del punteggio CLIL è forse opportuno approfondire la questione del punteggio nelle graduatorie, non fa mai male un breve ripasso. Il punteggio è funzionale all’avanzata verso le prime posizioni in graduatoria. Difatti, entrare dentro le graduatorie non è sufficiente, non assicura la chiamata in servizio. Vediamo meglio.
Punteggio in graduatoria: perchè serve?
Cosa conta davvero per essere assunti e per avere una posizione da insegnante? Come dicevamo non soltanto entrare in graduatoria, ma soprattutto avere un punteggio adeguato a raggiungere le prime posizioni. Insomma, quello che conta è:
- il punteggio in graduatoria che possiedi al momento dell’inserimento. Solo se avrai un buon punteggio potrai aspirare a una posizione di spicco che ti assicurerà di lavorare nelle scuole con contratti più lunghi
- e il posizionamento, che dipende anche dalla provincia nella quale deciderai di inserirti
Diamo per scontato che tu sappia già cosa sono le graduatorie docenti. Ma su, dato che ci siamo possiamo ribadire anche questo. Le graduatorie docenti sono delle liste in cui i candidati si posizionano in base ai punti che vengono attribuiti al loro curriculum. Ad ogni titolo ed esperienza professionale (ma anche formativa, in realtà) sono corrispondenti un tot di punti. Ovviamente le docenze sono come oro da questo punto di vista, a queste corrisponde un ottimo punteggio che garantisce di posizionarsi benissimo e di accorciare le tempistiche per ottenere una posizione di ruolo. Quindi, di base, il concetto è semplice, gli insegnanti che hanno avuto più esperienze in campo scolastico e che hanno maggiori titoli di studio hanno un punteggio più elevato. E punteggio elevato uguale più chance di convocazione.
Come si compone il punteggio in graduatoria? Mettiamo che un aspirante docente abbia 40 punti di punteggio (non sono niente male!): 40 punti di solito sono quelli che corrispondono a docenti che hanno già alle spalle almeno un anno di supplenza e quindi di base si tratta di un punteggio in graduatoria alto. Le segreterie, con molta probabilità chiameranno prima le persone con questi punteggi più elevati.
Un modo per guadagnare punti utili per arrivare nelle prime posizioni della classifiche è continuare a formarsi, arricchendosi e facendo accrescere il proprio bagaglio culturale, magari ottenendo certificazioni. La certificazione di cui parleremo in questo articolo è relativa al corso CLIL, sai di che si tratta? È una certificazione linguistica, e qui sotto ti spieghiamo perché aiuta ad aumentare il punteggio in graduatoria.
Punteggio CLIL: aggiornamento tabella valutazione titoli delle graduatorie
Introduciamo questo argomento, relativo al punteggio CLIL, facendo riferimento alla tabella delle graduatorie provinciali del 2020/2022, che riconosce al corso CLIL un punteggio non indifferente. A seconda del livello di lingua inglese che si è raggiunto il punteggio aumenta. Possiamo sintetizzare questa informazione così:
– CLIL + inglese B2: 6 punti
– CLIL + inglese C1: 7 punti
– CLIL + inglese C2: 9 punti
Perché ottenere certificazioni linguistiche
Riteniamo che sia quasi scontato affermare che la conoscenza della lingua inglese e/o di una lingua europea è da considerare indispensabile, sia nel contesto formativo che in quello professionale. Se già negli anni Novanta era vero che “senza l’inglese non si va da nessuna parte”, figuriamoci nel pieno degli anni Venti del secondo millennio, quando i contesti di lavoro e di studio sono del tutto globali.
Le certificazioni linguistiche servono a questo, a garantire una preparazione adeguata e a certificare che questa preparazione è valida e riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Valida anche e soprattutto per collocarsi professionalmente.
Ai docenti e agli aspiranti tali viene richiesta la certificazione linguistica, valida come punteggio, come abbiamo visto dall’elenco riportato nel precedente paragrafo.
Una di queste certificazioni è connessa al CLIL, acronimo di Content and Language Integrated Learning, un metodo che viene diffuso e appreso tramite specifici corsi. Il metodo prevede l’apprendimento della lingua tramite lo studio di contenuti delle materie standard della scuola nella lingua in questione. Spieghiamo meglio come funziona nel prossimo paragrafo.
Corso CLIL: cos’è
Il metodo CLIL, dunque, si integra nel normale svolgimento didattico, attraverso l’insegnamento di alcune discipline curriculari. Non è un insegnamento di lingua straniera così come lo si immagina. Non è, insomma, una lezione di inglese, ma l’insegnamento di una materia non linguistica, come possono esserlo la storia o la fisica, in una lingua straniera inserita all’interno del piano di studi dello studente o della studentessa.
Molte scuole, non solo istituti secondari, hanno provato ad attuare questo metodo, avviando alcune interessanti sperimentazioni. I licei e gli istituti tecnici sono obbligati a inserire l’insegnamento di una disciplina in lingua straniera durante l’ultimo anno di studio. Questa metodologia è invece applicata già a partire dal terzo anno nei licei linguistici. Dal punto di vista didattico viene sottolineato il fatto che questa metodologia è funzionale sia per l’apprendimento della disciplina che per quello della lingua, offrendo duplici vantaggi.
Dal punto di vista legislativo, nel 2003 la legge 53 si è occupata di ristrutturare l’organizzazione della scuola secondaria di secondo grado. In seguito sono stati i Regolamenti attuativi del 2010 ha introdurre per la prima volta l’insegnamento della disciplina non linguistica (anche abbreviata come DNL) in una lingua straniera, come dicevamo prima in particolare modo per l’ultimo anno dei Licei e degli Istituti Tecnici.
All’interno della legge 107 del 2015 il metodo CLIL è citato esplicitamente nel testo, che indica come obiettivo formativo prioritario:
“la valorizzazione e il potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content language integrated learning”.
Il Piano per la Formazione dei docenti 2016-2019, nel punto 4.4 Competenze di lingua straniera, evidenzia che i percorsi di metodologia CLIL sono fondamentali:
- per attuare pienamente quanto prescritto dai Regolamenenti del 2010
- per ampliare l’offerta formativa attraverso contenuti veicolati in lingua straniera in tutte le classi delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
CLIL scuola : un po’ di storia
Fin qui abbiamo visto come aumenta la posizione in graduatoria acquisendo punteggio CLIL, in cosa consiste questa metodologia e quali sono gli ordinamenti di legge che l’hanno introdotta. In questo paragrafo vogliamo ripercorrerne un poco la storia e fornire maggiori informazioni anche sul profilo che deve possedere un docente CLIL. Sono proprio questi ultimi, forti del maggiore punteggio ottenuto grazie alla certificazione CLIL che ne ufficializza la competenza nell’applicazione all’interno della didattica scolastica, ad avere una marcia in più all’interno delle graduatorie.
Le prime sperimentazioni della metodologia CLIL in Europa (Italia compresa) si sono svolte intorno alla metà degli anni Novanta. Nel nostro Paese è stato grazie ai progetti europei, organizzati da istituzioni e Università, che i primi istituti hanno potuto sperimentare il metodo di insegnamento. Proprio l’Italia è all’avanguardia in Europa, essendo il primo paese dell’Unione ad averlo inserto all’interno degli ordinamenti di studio degli istituti secondari.
Ruolo centrale per la diffusione svolge il docente CLIL, che deve possedere un profilo ben specifico, ovvero caratterizzato da:
- competenze linguistico-comunicative nella lingua straniera veicolare di livello C1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue (QCER)
- competenze metodologico-didattiche acquisite al termine di un corso di perfezionamento universitario del valore di 60 CFU per i docenti in formazione iniziale e di 20 CFU per i docenti in servizio.
Il metodo CLIL, quindi, non è solo un buon modo per ottenere punteggio, ma è anche e soprattutto una metodologia innovativa per l’insegnamento, funzionale all’apprendimento della lingua straniera, un requisito che ogni studente e studentessa dovrebbe possedere.
CLIL inglese: chi può farlo?
Gli insegnanti interessati ad adottare la metodologia CLIL devono possedere specifici requisiti:
- Competenze linguistico-comunicative nella lingua straniera usata come veicolo di insegnamento, con una padronanza minima corrispondente al livello B2 o superiore, fino al livello C1.
- Competenze metodologico-didattiche che devono essere acquisite attraverso un corso di perfezionamento universitario. I docenti al principio della loro carriera necessitano di un corso da 60 CFU, mentre i docenti già in servizio richiedono un corso più breve di 20 CFU.
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