Quanto guadagna un professore? Guida agli stipendi

stipendio di un professore

Qual è lo stipendio di un professore, che sia un insegnante delle medie o di una scuola superiore? Prima di rispondere a questo quesito, procediamo con ordine.

Indubbiamente, lavorare come insegnante è una vocazione. Se si ha passione, curiosità, empatia, preparazione e entusiasmo, la docenza risulterà incisiva ed efficace.

Di fatto, insegnare consente di prendere vite per mano, di toccare menti e di aprire cuori. È una professione onorevole, che al di là dell’indiscutibile stress che comporta, può dare diverse soddisfazioni a livello personale e umano.

Non si tratta semplicemente di riversare sugli alunni le proprie nozioni o conoscenze culturali di base, occorre metodo, disciplina, ardore, fervore. È un ruolo che comporta grande responsabilità, forza d’animo e resilienza.

Trasmettere agli studenti l’interesse per l’apprendimento, toccando anche temi sociali importanti, come l’integrazione o la lotta al bullismo, è fondamentale, così come spiegare le materie con accortezza, motivare all’ascolto, coltivare i talenti, coinvolgere l’intera classe con impegno, estro, dedizione, impeto e autorevolezza. Tutte doti che se sviluppate, messe in atto e reiterate nel tempo, possono tramutare un semplice insegnante in un buon docente.

E ora veniamo alla fatidica domanda: ma quanto guardagna un professore in termini economici? Qual è lo stipendio medio di un insegnante?

Saperlo è ovviamente più che lecito. Innanzitutto, va specificato che il lavoro dei docenti viene retribuito in base ai contratti nazionali, che stabiliscono precisamente qual è lo stipendio da percepire.

A conferire la busta paga mensile di un insegnante concorrono diversi fattori, come l’anzianità di servizio e il grado di istruzione.

Infatti, bisogna tenere conto che per avere chiara la cifra dello stipendio mensile di un professore, va valutata anche la scuola in cui insegna (infanzia, primaria, medie, superiori e università).

Quindi, se desiderate intraprendere la professione di docente, vi sarà estremamente utile comprendere le retribuzioni per ogni livello di insegnamento.

Pertanto, questa guida vi aiuterà a capire le differenze tra lo stipendio di un professore del liceo, di un insegnante delle scuole medie e così via.

Stipendio medio insegnante in Italia nel 2025

Nel 2025, lo stipendio medio di un insegnante in Italia varia in base al grado scolastico e all’anzianità di servizio. Secondo le tabelle aggiornate, un docente della scuola dell’infanzia o primaria percepisce uno stipendio netto mensile che va da circa 1.575 € per i primi 8 anni di servizio fino a oltre 2.095 € dopo 35 anni di carriera.

Per gli insegnanti della scuola secondaria di primo grado (medie), lo stipendio netto mensile varia da circa 1.680 € a oltre 2.244 €, mentre per i docenti della scuola secondaria di secondo grado (superiori), il range va da circa 1.690 € a oltre 2.315 €, a seconda dell’anzianità

Quanto guadagna una maestra?

Per scuola dell’infanzia e primaria si intendono le attività di didattiche rivolte alle bambine e ai bambini compresi rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e tra i 6 e gli 11 anni circa.

Quanto guadagna un professore di scuola dell’infanzia e primaria?

Lo stipendio di un insegnante di scuola dell’infanzia e primaria varia a seconda degli anni di servizio.

Una maestra della scuola primaria in Italia, nel 2025, percepisce uno stipendio netto mensile che varia da circa 1.575 € nei primi anni di servizio fino a oltre 2.095 € dopo 35 anni di carriera. Queste cifre possono variare in base a eventuali indennità aggiuntive e alla regione di servizio

Lo stipendio medio di un insegnante delle medie

Per scuola secondaria di I grado si intendono le scuole medie e si rivolgono agli studenti di età compresa tra i 10-11 anni e i 13-14 anni.

Un professore delle scuole superiori in Italia, nel 2025, guadagna in media 1.650 € netti al mese, con una retribuzione che può partire da 1.350 € per i docenti alle prime armi e superare i 2.000 € per quelli con maggiore esperienza.

In più, occorre evidenziare che all’interno dello stipendio insegnanti viene riconosciuta anche una retribuzione professionale annua legata all’anzianità maturata.

Quest’ultima può variare dai 164 euro ai 257 e spetta soprattutto a:

  • docenti con incarico a tempo indeterminato;
  • supplenti annuali con incarico fino al 31 agosto;
  • supplenti fino al termine delle attività didattiche con contratti fino al 30 giugno.

Tuttavia, non spetta ai supplenti che svolgono incarichi temporanei.

Quanto guadagnano i supplenti nel 2025?

I docenti supplenti in Italia possono ottenere incarichi attraverso due principali modalità:

  1. Graduatorie GPS e GI: le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) e le Graduatorie d’Istituto (GI) permettono di accedere a incarichi di supplenza di media o lunga durata nelle scuole di una provincia scelta.

  2. Messa a Disposizione (MAD): la MAD consente di candidarsi spontaneamente per incarichi di breve durata in qualsiasi istituto italiano.

Tipologie di supplenze e relativi stipendi

Lo stipendio di un supplente varia in base al tipo di contratto, al grado scolastico e al numero di ore settimanali.

I supplenti con incarichi fino al 30 giugno o al 31 agosto percepiscono uno stipendio mensile regolare, simile a quello dei docenti di ruolo, ma senza alcune indennità aggiuntive. Gli importi netti mensili, per un incarico a tempo pieno (18 ore settimanali), sono indicativamente:

  • Scuola primaria: tra 1.300 € e 1.460 €

  • Scuola secondaria di I grado (medie): tra 1.400 € e 1.450 €

  • Scuola secondaria di II grado (superiori): tra 1.450 € e 1.500 €

Questi importi possono variare leggermente in base all’anzianità di servizio e ad eventuali indennità regionali o comunali.

Supplenze brevi o saltuarie

Per le supplenze di breve durata, lo stipendio è proporzionato al numero di ore settimanali. Ecco una stima indicativa degli importi netti mensili:

  • 2 ore settimanali: circa 175 €

  • 4 ore settimanali: circa 382 €

  • 6 ore settimanali: circa 503 €

  • 8 ore settimanali: circa 785 €

  • 10 ore settimanali: circa 956 €

  • 12 ore settimanali: circa 1.157 €

  • 14 ore settimanali: circa 1.208 €

  • 16 ore settimanali: circa 1.329 €

  • 18 ore settimanali: circa 1.460 €

È importante notare che i supplenti brevi non percepiscono la Retribuzione Professionale Docenti (RPD) e la Carta del Docente. Tuttavia, la tredicesima mensilità è generalmente inclusa nel pagamento mensile.

Accumulare esperienza e punteggio

Accettare supplenze, anche brevi, è un ottimo modo per acquisire esperienza nel campo dell’insegnamento e accumulare punti nelle graduatorie. Questo può aumentare le possibilità di ottenere incarichi di lunga durata e, eventualmente, un contratto a tempo indeterminato.

Quanto guadagna un insegnante di liceo

Lo stipendio di un professore delle scuole superiori (liceo, tecnico o professionale) in Italia nel 2025 è allineato a quello degli insegnanti della scuola media, con lievi differenze dovute all’anzianità e alla posizione.

Lo stipendio base netto mensile di un insegnante di liceo a inizio carriera è di circa 1.690 euro, ma può superare i 2.315 euro netti mensili dopo 35 anni di servizio, secondo le tabelle stipendiali aggiornate. Il lordo annuale varia quindi da circa 23.000 euro a oltre 39.000 euro.

Come per tutti gli insegnanti italiani, anche lo stipendio professore superiori aumenta con l’anzianità attraverso scatti biennali o decennali. Ai docenti di ruolo spettano inoltre:

  • la Retribuzione Professionale Docenti (RPD)

  • la Carta del Docente da 500 €

  • l’accesso a premi di merito legati al PTOF

Infine, un dirigente scolastico (preside) può arrivare a guadagnare oltre 70.000 € lordi annui, a seconda della complessità dell’istituto.

Quanto guadagna un professore universitario

La carriera accademica in Italia è strutturata in diverse fasi, ciascuna con specifici requisiti e livelli retributivi.

Il percorso per diventare professore universitario ordinario è così strutturato:

  1. Dottorato di ricerca: è il primo passo fondamentale per intraprendere la carriera accademica.

  2. Ricercatore a tempo determinato (RTD): dopo il dottorato, si può accedere a posizioni di ricercatore a tempo determinato di tipo A o B.

  3. Professore associato (II fascia): dopo almeno tre anni come ricercatore e il conseguimento dell’Abilitazione Scientifica Nazionale, è possibile partecipare a concorsi per diventare professore associato.

  4. Professore ordinario (I fascia): dopo un periodo come professore associato e il raggiungimento di determinati requisiti, tra cui l’Abilitazione Scientifica Nazionale per la I fascia, si può accedere al ruolo di professore ordinario tramite concorso pubblico.

Gli stipendi dei professori universitari variano in base al ruolo, all’anzianità di servizio e al tipo di contratto (tempo pieno o definito).

Inoltre i docenti universitari italiani beneficiano di scatti retributivi automatici legati all’anzianità, che avvengono generalmente ogni due o tre anni.
Questi incrementi sono stabiliti dal contratto collettivo nazionale e variano in base alla fascia di appartenenza (ricercatore, associato, ordinario) e alla tipologia di contratto (tempo pieno o definito).
Con il passare degli anni, lo stipendio può crescere in modo significativo: un professore associato può aumentare il proprio netto mensile da circa 2.200 € a oltre 3.000 €, mentre un ordinario può superare i 4.000 € netti mensili a fine carriera.

Professore ordinario (I fascia)

Il professore ordinario, anche noto come docente di prima fascia, rappresenta il grado più elevato nella gerarchia accademica. Questi professori ottengono una posizione definitiva nell’ambito universitario dopo aver superato un concorso specifico e aver accumulato esperienza come professori associati.

  • Stipendio medio lordo annuale: circa 77.200 €

  • Stipendio netto mensile: tra 3.000 € e 4.000 €

  • Con oltre 20 anni di esperienza: può superare i 100.000 € lordi annui

Professore associato (II fascia)

Il ruolo di professore associato universitario, noto anche come docente di seconda fascia, è occupato da chi, dopo aver conseguito un dottorato, possiede una solida esperienza nel campo della ricerca, pur non avendo ancora raggiunto il livello più alto della propria professione accademica.

Un ricercatore, dopo aver trascorso tre anni in tale posizione all’interno dell’università di appartenenza, ha la possibilità di concorrere per una promozione a professore associato. Questo ruolo implica non solo l’insegnamento, ma anche la partecipazione attiva in attività didattiche, con un impegno fino a 350 ore annuali.

  • Stipendio medio lordo annuale: circa 50.600 €

  • Stipendio netto mensile: tra 2.200 € e 2.700 €

  • Con anzianità: può arrivare fino a 4.000 € netti mensili

Ricercatore universitario

Per quanto riguarda il ricercatore universitario, il suo ruolo principale è quello di gestire e sviluppare progetti di ricerca. Questo implica l’analisi e lo studio approfondito di specifiche aree disciplinari e la presentazione dei risultati ottenuti. All’interno dell’università, il ricercatore contribuisce alle attività didattiche attraverso i suoi studi e ricerche. Ma quanto guadagna un ricercatore universitario? Ecco un range indicativo:

  • Stipendio medio lordo annuale: tra 30.000 € e 40.000 €

  • Stipendio netto mensile: circa 2.000 €

Professore a contratto

  • Compenso annuale: variabile, spesso intorno a 3.000 € lordi per incarichi annuali

È importante notare che i professori a contratto sono remunerati per le sole ore di didattica frontale, mentre altre attività come esami, ricevimento studenti e partecipazione a commissioni non sono retribuite.

Quanto guadagna un insegnante di scuola privata

Lo stipendio di un insegnante di scuola privata in Italia nel 2025 è regolato dal CCNL ANINSEI (Associazione Nazionale Istituti Non Statali di Educazione e Istruzione), il contratto collettivo che disciplina il lavoro nei centri educativi privati.

La retribuzione mensile lorda di un docente varia in base al livello di inquadramento previsto dal contratto. A partire da gennaio 2025, lo stipendio lordo va da circa 1.280 € al mese per il livello 1 fino a 1.727 € al mese per il livello 8B, il più alto previsto per il personale docente. Queste cifre comprendono anche le spettanze relative alle attività didattiche ordinarie, inclusi scrutini ed esami.

Inoltre, il contratto prevede un salario di anzianità di 20 euro mensili per i docenti che abbiano maturato almeno due anni di servizio continuativo presso lo stesso istituto.

Sono previste anche diverse indennità aggiuntive:

  • Partecipazione agli esami: compenso iniziale di 15 €, con maggiorazioni per ogni ora extra.

  • Ore eccedenti: pagate all’80% rispetto alla retribuzione oraria standard.

  • Sostituzioni di colleghi: retribuite come ore normali in aggiunta all’orario previsto.

Lo stipendio netto di un insegnante di scuola privata dipende da vari fattori come l’aliquota IRPEF, la posizione previdenziale e le eventuali detrazioni personali, ma mediamente oscilla tra 1.000 € e 1.350 € al mese.

Anche se generalmente più basso rispetto a quello degli insegnanti statali, lo stipendio insegnante scuola privata può risultare competitivo in scuole con forte reputazione o in presenza di bonus integrativi.

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